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Garante per la protezione dei dati personali: Relazione annuale per il 2022

13 Giugno 2023
  Il Garante per la protezione dei dati personali presenterà la Relazione annuale per il 2022 presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, martedì 13 giugno 2023 alle ore 11:00.   [continua]

ANAC: RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ SVOLTA NELL’ANNO 2022

8 Giugno 2023
La Relazione ANAC sull'attività svolta nel 2022 avrà luogo giovedì 8 giugno 2023 alle ore 11,00 presso la Camera dei Deputati, Sala della Regina, Piazza Montecitorio, Roma. [continua]

Le strategie aziendali per una mobilità più ''green''

29 Maggio 2023
Se ne è parlato a Milano al convegno di Consumers' Forum e di Agos del 25maggio a Milano. Con Sergio Veroli Presidente di Consumers' Forum, con François Edouard Drion Amministratore Delegato e Direttore Generale di Agos , con il Professor Enrico Giovannini Direttore Scientifico di ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile,... [continua]

Sergio Veroli Relatore al Convegno "Comunità energetiche: ambiente, società e economia" a Napoli 13 giugno.

29 Maggio 2023
Sergio Veroli parteciperà come Relatore al convegno "Comunità energetiche: ambiente, società e economia", organizzato da ENSIEL, Università degli Studi di Napoli Federico II e Associazione della Fisica tecnica italiana, a Napoli, il 13 giugno 2023 presso l'Auditorium “Porta del Parco”  a Bagnoli, in Via Diocleziano, 343. [continua]

Azioni rappresentative collettive. AACC: modifiche a schema decreto legislativo

31 Gennaio 2023
Lo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2020/1828 sulle azioni rappresentative collettive a tutela dei consumatori è ora all’esame del Parlamento con un timing serrato. Le azioni rappresentative, collocate nel Codice del consumo, partiranno dal 25 giugno 2023 e viaggeranno in parallelo con le azioni di classe,... [continua]

La Commissione Ue è arrivata alla conclusione che Daimler, Bmw e Volkswagen group (Volkswagen, Audi e Porsche) hanno violato le regole antitrust colludendo sugli sviluppi tecnologici per la pulizia dei gas di scarico emessi dalle nuove auto diesel. Per questo ha imposto una muta di 875,189 milioni di euro. Tutte le società hanno riconosciuto il loro coinvolgimento. Bmw è stata multata per 372,827 milioni; Volkswagen per 502,362 milioni (ha goduto di una riduzione del 45% avendo collaborato). Daimler, che ha rivelato l’esistenza del cartello, ha beneficiato di una immunità totale a fronte di una multa richiesta attorno a 727 milioni di euro.

Non hanno usato la loro tecnologia per ridurre l’emissioni
La responsabile della Concorrenza Ue Margrethe Vestager ha spiegato che «le cinque case automobilistiche Daimler, Bmw, Volkswagen, Audi e Porsche possedevano la tecnologia per ridurre le emissioni nocive oltre quanto richiesto legalmente dagli standard di emissione Ue, ma hanno evitato di farsi concorrenza non usando appieno il potenziale di questa tecnologia per andare al di là di quanto richiesto dalla legge. Quindi la decisione di oggi riguarda il modo in cui non ha funzionato la cooperazione tecnica legittima». Per Vestager «la concorrenza e l’innovazione nella gestione dell’inquinamento automobilistico sono essenziali affinché l’Europa possa raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi del Green Deal. E questa decisione dimostra che non esiteremo ad agire contro tutte le forme di condotta di cartello che mettano a repentaglio questo obiettivo».

L’accordo tra Daimler, Bmw e Volkswagen
Le case automobilistiche in questione, ricostruisce Bruxelles, hanno tenuto riunioni tecniche regolari per discutere lo sviluppo della riduzione catalitica selettiva, tecnologia che elimina le emissioni nocive di ossido di azoto (NOx) dalle auto diesel attraverso l’iniezione di urea (chiamata anche «AdBlue») nello scarico flusso di gas. Durante questi incontri, e per oltre cinque anni, le case automobilistiche hanno collaborato per evitare la concorrenza in questa area per rendere l’azione di “pulizia” migliore di quanto richiesto dalla legge nonostante la tecnologia pertinente fosse disponibile. In particolare, Daimler, Bmw e il gruppo Volkswagen hanno raggiunto un accordo sulle dimensioni e le gamme dei serbatoi di AdBlue e un’intesa comune sul consumo medio stimato di AdBlue. Hanno anche scambiato informazioni commercialmente sensibili su questi elementi e hanno rimosso l’incertezza sulla loro futura condotta di mercato in merito alla pulizia delle emissioni di NOx al di là e al di sopra dei requisiti legali (il cosiddetto «sovradempimento») e le gamme di ricarica di AdBlue. Questo «significa che hanno limitato la concorrenza sulle caratteristiche del prodotto rilevanti per i clienti: tale comportamento costituisce un’infrazione sotto forma di limitazione dello sviluppo tecnico».

Gli sconti
La condotta illegale si eè svolta dal giugno 2009 all’ottobre 2014. Nel fissare il livello delle ammende, la Commissione ha tenuto conto del valore delle vendite delle parti di autovetture diesel dotate di sistemi oin questione nello spazio economico europeo nel 2013 (ultimo anno completo dell’infrazione), della gravità dell’infrazione e della posizione geografica scopo. Un’ulteriore riduzione è stata applicata a tutte le parti in quanto si tratta della prima decisione di divieto di cartello basata esclusivamente su una restrizione dello sviluppo tecnico e non sulla fissazione dei prezzi, sulla ripartizione del mercato o sull’assegnazione dei clienti. L’importo della riduzione del 20% tiene conto del fatto che questo tipo di comportamento eè espressamente vietato. La Commissione ha applicato una riduzione del 10% delle ammende di tutte le parti ai sensi dell’avviso di transazione del 2008 in considerazione del riconoscimento della loro partecipazione all’intesa e della loro responsabilità in tale violazione.

https://www.corriere.it/economia/finanza

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