
Massimo Roncucci
Presidente ASSTRA - Associazione datoriale,
nazionale, delle aziende di trasporto
pubblico locale in Italia |
Il settore del trasporto pubblico locale è
uno dei più strategicamente importanti per
il Paese e l’avvio di una nuova fase di sviluppo
economico non può prescindere da
una ristrutturazione mirata dell’intero sistema
che gli consenta di fare un salto di qualità.
“Abbiamo bisogno di diventare competitivi
anche sotto questo punto di vista. In
Europa, nelle città dove il Tpl funziona alla
perfezione, la qualità della vita è percepita
su livelli molto elevati e le ricadute positive
anche su altri settori non strettamente collegati
ad esso sono evidenti”.
A dirlo è Massimo Roncucci, Presidente
di Asstra, l’associazione delle aziende di
trasporto pubblico locale in Italia. Le aziende
erogatrici del servizio di trasporto si dichiarano
pronte ad accettare la sfida del
rilancio del settore a patto che sia garantita
una condizione essenziale: la continuità
degli investimenti. “In questi anni”, dichiara
Roncucci, “abbiamo assistito ad una vera
e propria schizofrenia legislativa, combinata
ad una assoluta incertezza delle risorse
disponibili per poter programmare gli investimenti”.
Sembrerebbe quindi che i bus in ritardo,
soggetti a guasti o perennemente affollati
dipendano in sostanza dalla mancanza
o quanto meno dall’inadeguatezza, fino a
questo momento, di una vera e propria politica
della mobilità. “Bisogna prendere coscienza
del fatto che il settore del trasporto
pubblico locale ha sue caratteristiche specifiche.
Molti dei suoi problemi non sono
risolvibili semplicemente agendo sulle cause
interne al sistema. Occorre, allo stesso
modo, agire sui tanti fattori esterni che
inevitabilmente lo condizionano”, specifica
il presidente di Asstra. È indubbio quindi
che il primo passo è quello di tracciare una
strada chiara da percorrere e fissare degli
obiettivi che mettano al centro le esigenze
dell’utenza, per troppo tempo dimenticata
o posposta alle prerogative aziendali.
Per stimolare il cambiamento del settore e
spingere le aziende a fare scelte che vadano
nella direzione dell’innovazione la
soluzione ottimale sembra essere quella di
rendere il mercato libero e concorrenziale.
“A patto però che non si fissino termini ultimi
a partire dai quali il mercato debba cambiare
per forza. Perché la trasformazione
sia assorbita correttamente e sia duratura
occorre agire in modo graduale. Si potrebbe
ad esempio cominciare col liberalizzare
alcuni pezzi della rete e poi procedere sul
resto”, propone Roncucci. “Il ruolo dell’Autorità
per la regolazione dei trasporti, in
questo, sarà cruciale: vanno definite chiaramente
le regole del gioco. Certamente
le gare dovranno essere accessibili a tutti,
ma andrebbe evitato l’eccesso di informazioni
da rendere note ai competitor per non
annullare il vantaggio competitivo che ciascuna
azienda potrebbe avere dall’entrata
sul mercato”.
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