La Camera di conciliazione e arbitrato istituita presso la Consob si occuperà delle controversie tra i risparmiatori e le banche, tutelando il consumatore che fa investimenti. Entro l'estate dovrebbe infatti partire l'attività della Camera di conciliazione e arbitrato istituita presso la Consob per tutelare i risparmiatori e gli investitori non professionali nelle controversie con le banche o altri intermediari finanziari.

Questo organismo, costituito da 5 membri nominati dalla Consob, uno dei quali designato dal Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, trae origine dalla legge 262/2005, quella per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari, nata in seguito ai casi di dissesti finanziari dei primi anni 2000. A differenza dell'Arbitro Bancario Finanziario che ha competenza sui contratti bancari in generale e fa esclusivamente arbitrato, la Camera di conciliazione e arbitrato della Consob si occuperà invece degli investimenti e, oltre all'arbitrato, ci sarà la possibilità di scegliere il servizio di conciliazione.

 

Nella prossima Plenaria di giugno si voterà una relazione sulla vendita dei farmaci via internet. Perché il numero di persone che compra farmaci sul web cresce ogni anno e se da un lato il commercio online può rappresentare un'opportunità, dall'altro bisogna trovare una soluzione per proteggere la salute di tutti. Spesso infatti le medicine sono "taroccate". E oltre a essere false, possono rappresentare un vero pericolo per la salute. Per questo lo scorso 27 aprile la Commissione parlamentare per l'Ambiente e la Salute pubblica ha votato a favore di nuove regole di sicurezza obbligatorie per le medicine in generale, e in particolare per le vendite online, per ridurre il numero di medicinali falsi nell'Unione europea e per l'introduzione di regole quali sigilli o numeri di serie per le confezioni.

Nel solo dicembre 2008, sono state confiscate più di 34 milioni di pillole contraffatte in tutta Europa. E il fenomeno non è ancora regolato a livello europeo. Dai deputati del Parlamento Ue arrivano in particolare alcune richieste per la regolazione delle vendite di medicinali online: un'autorizzazione speciale per la vendita online, un logo di certificazione Ue e un sito web centrale a livello nazionale che contenga un database con tutti i rivenditori autorizzati.

Il Dipartimento del Tesoro ha predisposto un documento di consultazione sulla trasposizione della direttiva 2008/48/CE, relativa a i contratti di credito ai consumatori, e sull'attuazione della delega di cui all'art. 33 della legge n. 88/209 (comunitaria 2008) in materia di intermediari finanziari, mediatori creditizi e agenti in attività finanziaria.

Nei provvedimenti in esame sono previste novità quali una maggiore trasparenza ai consumatori nel settore del credito al consumo e l'obbligo per i mediatori creditizi di sostenere "una prova valutativa volta ad accertare i requisiti di professionalità di coloro che richiedono l'iscrizione negli elenchi di agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi".

Il documento è finalizzato a raccogliere i contributi e le osservazioni dei soggetti interessati. Il termine per l'invio delle osservazioni è fissato al 21 maggio 2010.

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L'alimentazione dei bambini influisce direttamente non solo sulla loro salute durante l'infanzia e l'adolescenza, ma può determinarne le condizioni di salute complessive anche durante l'età adulta: di questo si è discusso durante "Alimentazione, stili di vita e salute dei bambini - Le sfide di oggi per le generazioni di domani", il convegno organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition che si è tenuto oggi a Roma.

Nel mondo sono 155 milioni, ovvero uno su dieci, i bambini in età scolare obesi o sovrappeso. In Italia, complessivamente si stimano oltre un milione e centomila bambini tra i 6 e gli 11 anni con problemi di obesità e sovrappeso: più di un bambino su tre. Allo stesso tempo, nei Paesi in via di sviluppo circa 148 milioni di bambini sotto i 5 anni sono sottopeso a causa di carenze alimentari acute o croniche, e la malnutrizione causa qui il 53% dei 9,7 milioni di decessi che si registrano tra i bambini in questa fascia di età. Denutrizione e malnutrizione, intese come alimentazione non solo insufficiente ma anche carente di alcuni nutrienti fondamentali come vitamine e minerali, insieme a stili di vita scorretti, possono influire in modo rilevante sull'insorgenza di alcune patologie croniche - come l'obesità, il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore.

Il convegno è stato l'occasione per il professor Claudio Maffeis, pediatra e docente presso l'Università degli Studi di Verona, di presentare l'ultimo position paper del Barilla Center for Food & Nutrition "Crescita sana e nutrizione nei bambini", che analizza le relazioni tra lo sviluppo di corrette abitudini alimentari durante l'infanzia e l'adolescenza e la prevenzione di patologie nell'età adulta.

Il Professore ha sottolineato l'importanza della prevenzione per raggiungere l'obiettivo di una migliore qualità della vita nell'età adulta. "La composizione della dieta assume un'importanza strategica. Bisogna saper bilanciare i diversi apporti nutrienti: proteine, grassi, carboidrati, vitamine, calcio e sodio. L'apporto calorico va ripartito proporzionalmente nei cinque pasti che devono caratterizzare la giornata di ciascun bambino (colazione - merenda mattina - pranzo - merenda pomeriggio e cena)". Concludendo il suo intervento il professor Maffeis ha fatto riferimento alle cinque linee guida che devono guidare lo stile di vita dei bambini: 1) una dieta varia e sana; 2) attenzione alle calorie, 3) una giusta ripartizione dei nutrienti nell'arco della giornata; 4) non consumare cibi al di fuori dei 5 pasti previsti; 5) dedicare almeno 1 ora al giorno all'attività motoria.

Si celebra oggi la Giornata mondiale della libertà di stampa voluta dall'Onu. Nel rapporto di Freedom House, organizzazione indipendente Usa fondata nel 1941 per garantire nel mondo le libertà, diffuso oggi in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, l'Italia si colloca al 74° posto tra i Paesi in cui la stampa è parzialmente libera. I paesi con una maggiore libertà di stampa sono, secondo il rapporto 2010, la Finlandia, l'Islanda, la Norvegia e la Svezia mentre gli Stati Uniti si classificano 24esimi e la Gran Bretagna 26esima.

Secondo una indagine dell'Osservatorio sulle Liberalizzazioni condotta dal Cermes-Bocconi per Federdistribuzione, i ritardi strutturali e la mancata apertura di commercio, assicurazioni, banche, farmaci e carburanti costano a famiglie e imprese l'1,4% del PIL.

23 miliardi di euro, pari al 2,5% dei consumi annuali delle famiglie e all'1,4% del Prodotto interno lordo: sono questi i costi dei ritardi strutturali del paese e delle mancate liberalizzazioni a livello complessivo, ovvero sommando i settori commercio, assicurazioni, banche, carburanti e farmaci, sull'intero sistema di famiglie e imprese. Liberalizzazioni mancate e ritardi strutturali si fanno dunque sempre più pesanti. In particolare, la maggiore apertura del mercato avrebbe un impatto notevole soprattutto su due voci: il settore del commercio alimentare e non alimentare (con ricadute stimate in quasi 11 miliardi di euro), e quello dei servizi bancari (poco più di 7 miliardi di euro) e dei servizi assicurativi (poco più di 4 miliardi di euro).

Non solo. "Minori impatti economici, ma tangibili effetti "psicologici" possono riscontrarsi anche nella distribuzione di carburanti e farmaci - rileva Federdistribuzione - Si tratta, infatti, di mercati molto sensibili per i consumatori, con prodotti di utilizzo regolare e sui quali l'effetto di una riduzione dei prezzi per maggiore liberalizzazione sarebbe immediatamente percepito".

Poste Italiane lancia Prestito BancoPosta Salute il finanziamento dedicato alle spese mediche e dentistiche. Il Prestito BancoPosta Salute e' disponibile per tutti i clienti titolari di conto BancoPosta, con reddito da lavoro o pensione e un'eta' compresa tra i 18 e i 76 anni a scadenza prestito. Si possono richiedere da 1.000 euro a 5.000 euro, rimborsabili da 12 a 60 rate mensili, addebitate direttamente sul conto BancoPosta. Per accedere alla richiesta di finanziamento e' sufficiente presentare, oltre i documenti di identita' e di reddito, gli originali di uno o piu' preventivi di spese mediche o dentistiche.

Prestito BancoPosta Salute e' offerto ad un tasso speciale del 7,90%, (TAEG massimo 8,21%), e non prevede spese per l'istruttoria della pratica, per l'incasso delle rate e per l'invio delle comunicazioni periodiche.

Il Prestito BancoPosta Salute e' offerto in collaborazione con Deutsche Bank ed e' disponibile in oltre 9.000 Uffici Postali fino al prossimo 30 giugno 2010. Per ricevere maggiori informazioni e' possibile chiamare il Call Center BancoPosta al numero gratuito 800 00 33 22.

Nel primo trimestre 2010 il sell in (cioè le vendite ai clienti) delle industrie aderenti a Centromarca ha registrato positivi andamenti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. E' quanto rileva il Centro Studi Centromarca secondo cui i dati positivi sono strettamente legati all'intensa attività e agli investimenti dell'industria di marca sui fronti del marketing, dell'innovazione e della comunicazione.

Di seguito alcune percentuali: Grocery +2,3%; Alimentare +1,5%; Freschi +1,7%; General Merchandise +4,8%. Tra i settori superiori alle crescita media del sell in grocery il Centro Studi segnala: Dolc. e prod. forno +3,2%; Vini/spumanti +3,7%; Chimico casa +3,1%.


 

Un’intera mattinata dedicata all’analisi della class action declinata al plurale. Sarà infatti dedicato a “Le class actions: modelli a confronto”, l’incontro che si svolgerà a Roma il prossimo 9 giugno presso la Facoltà di Economia Federico Caffè dell’Università Roma Tre, organizzato dall’Ateneo e dal Consiglio Nazionale Forense. Gli interventi previsti si concentreranno infatti su “La class action: profili processuali”; “La class action: note di diritto sostanziale e di deontologia forense”; “Collective redress: group litigation, test cases and representative actions under English law”; “Class action e ricorso per l’efficienza delle amministrazioni e dei concessionari dei servizi pubblici”.

PDF: Il programma del convegno

È stato pubblicato oggi il primo Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane, realizzato dall'Abi in collaborazione con il Ministero del Lavoro. Nel 2009 il 58% delle famiglie aveva reddito sufficiente per sostenere un mutuo. In difficoltà sono le giovani famiglie senza casa e concentrate nelle grandi città: solo il 30% può permettersi l'acquisto di una casa.
 
Il possesso dell'abitazione continua a rimanere una caratteristica italiana - 80% contro, ad esempio, il 55% della Francia - e proprio sulla casa si concentra uno degli indicatori più interessanti elaborati dal Rapporto, uno strumento trimestrale sui rischi connessi alle conseguenze della crisi realizzato dall'Abi in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Si tratta dell'indice di accessibilità all'abitazione. Le famiglie italiane, rileva lo studio, sono mediamente in grado di acquistare una casa al prezzo medio di mercato, ad eccezione delle famiglie giovani e senza casa di proprietà, che risultano le più svantaggiate.

L'indice di accessibilità è basato sull'idea che l'acquisto di casa sia sostenibile quando la rata del mutuo non supera il 30% del reddito. Ebbene, secondo la ricerca presentata oggi a Roma presso la sede dell'Abi, l'anno scorso il 58% delle famiglie italiane, pari a circa 15 milioni di nuclei familiari, aveva un reddito sufficiente per sostenere i costi di un mutuo. Un'accessibilità che invece manca per le famiglie giovani, con capofamiglia fra i 31 e i 40 anni, e senza casa: per loro l'indice è negativo, in particolare nelle grandi città dove il relativo vantaggio di un reddito più alto è contrastato dalle quotazioni immobiliari. Risultato: fra le famiglie giovani si stima che alla fine del 2009 solo il 30% circa, poco meno di 500 mila famiglie, abbia un reddito sufficiente per accedere all'acquisto di una casa. La maggior parte rimane esclusa. E i principali problemi sono collegati, al Centro Italia, alla forte crescita del prezzo degli immobili, e al Sud al basso livello di reddito disponibile.

Altri dati del Report segnalano che nell'ultimo trimestre del 2009 l'incidenza complessiva del debito finanziario contratto dalle famiglie consumatrici, rispetto al reddito disponibile, è stata pari al 45% nella media italiana, in aumento rispetto al 41% di un anno prima. I mutui per l'acquisto di abitazioni sono aumentati dell'8,2% rispetto al 2008, per un ammontare di circa 247 miliardi di euro.

È aumentato anche il credito al consumo, in crescita del 6,7% rispetto all'anno precedente e pari a circa 113 miliardi di euro: l'aumento è pari all'8,2% nel Nord, al 6,6% al Centro e al 5,2% nel Mezzogiorno. L'effetto della crisi si è però risolto in un aumento delle sofferenze, che hanno raggiunto l'1,19% alla fine del 2009 con un aumento dello 0,33% rispetto al 2008.

È online la nuova versione del sito Topten, una vera e propria guida all'acquisto consapevole rivolta ai consumatori, che con un semplice click possono individuare tra le migliaia di articoli presenti sul mercato, i 10 migliori per ogni categoria, quelli che a parità di qualità e prestazioni consumano meno energia e hanno un minore impatto sull'ambiente: una serie di eco-consigli per l'acquisto di frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, televisori, stampanti, illuminazione. Il sito è realizzato in 15 Paesi europei da un team composto da oltre 20 partner, che riunisce esperti in campo energetico, organizzazioni no profit tra cui il WWF e associazioni di consumatori, e rappresenta una vera e propria "classifica" dei prodotti più efficienti con specifici "eco-consigli" su come e perché sceglierli, come utilizzarli al meglio e come smaltirli nella maniera corretta.

 

Il 2009 è stato un anno nero per tutte le famiglie italiane, durante il quale soltanto il 2,2% ritiene di aver migliorato la propria condizione economica. La maggior parte delle famiglie, invece, ha acquistato prodotti a basso costo e, soprattutto, ha risparmiato sulla cura della propria persona e sulle utenze di base (il 32,1% ha risparmiato su acqua, luce e gas).

E' quanto emerge dalla fotografia scattata dall'Iref, l'Istituto di ricerche educative e formative delle Acli che, insieme alla Caritas Italiana ha condotto un'indagine sullo stato di salute delle famiglie italiane, nell'anno della crisi. Sono state intervistate 4.500 famiglie in tre momenti diversi: maggio e settembre 2009 e febbraio 2010.

A febbraio 2010 più di una famiglia su tre, il 34,8%, ha risparmiato sull'acquisto di generi alimentari di base, cioè pane, pasta e carne. Tale percentuale sale al 68,4% tra le famiglie che non hanno una casa di proprietà o dei risparmi.

Nel 2010 si aggiunge il timore di perdere il lavoro: il 67,8% degli intervistati ha dichiarato di essere molto o abbastanza preoccupato dall'idea che nel corso del 2010 un proprio familiare possa perdere il lavoro. Sono i nuclei familiari in cui sono presenti dei figli ad essere più insicuri da un punto di vista occupazionale.

Il Garante per la Privacy ha fissato nuove regole per l'uso di telecamere e sistemi di sorveglianza, che dovrà essere improntato al rispetto di garanzia della libertà personale. Alle regole dovranno conformarsi soggetti pubblici e privati che vogliano installare telecamere e sistemi di videosorveglianza, e il tempo disponibile per adeguarsi varierà da sei mesi e un anno.

Quali le novità? "Sistemi integrati di videosorveglianza solo nel rispetto di specifiche garanzie per la libertà delle persone. Appositi cartelli per segnalare la presenza di telecamere collegate con le sale operative delle forze di polizia. Obbligo di sottoporre alla verifica del Garante privacy, prima della loro attivazione, i sistemi che presentino rischi per i diritti e le libertà fondamentali delle persone, come i sistemi tecnologicamente avanzati o "intelligenti". Conservazione a tempo delle immagini registrate. Rigorose misure di sicurezza a protezione delle immagini e contro accessi non autorizzati".

Il provvedimento generale, che sostituisce quello del 2004, si è reso necessario, informa il Garante, non solo alla luce dell'aumento massiccio di sistemi di videosorveglianza ma anche in considerazione dei numerosi interventi legislativi adottati in materia: tra questi, quelli più recenti che hanno attribuito ai sindaci e ai comuni specifiche competenze in materia di incolumità pubblica e di sicurezza urbana, così come le norme, anche regionali, che hanno incentivato l'uso di telecamere. Il provvedimento, di cui è stato relatore Francesco Pizzetti, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, tiene conto delle osservazioni formulate dal ministero dell'Interno e dall'Anci.

I cittadini che passano nelle aree sorvegliate devono essere informati con cartelli della presenza di telecamere, e i cartelli devono essere visibili anche se le telecamere sono attive in orario notturno. Le immagini registrate possono essere conservate fino a 24 ore, salvo speciali esigenze di conservazioni relative a indagini. Un periodo più ampio è ammesso per particolari esigenze come quelle delle banche, ma non superiore alla settimana. Per periodi maggiori di conservazione serve la verifica del Garante.

Secondo un'indagine svolta da Adoc, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori e Federconsumatori e presentata questa mattina nel corso di un convegno organizzato da Consumers'Forum, il 62% del campione intervistato (1725 cittadini) dichiara di essere ricorso a forme di credito al consumo negli ultimi due anni. Il 53% di chi vi ha ricorso dichiara di averlo fatto per acquistare beni di consumo; il 17% per arrivare a fine mese; l'8% vi ha ricorso per affrontare spese mediche.

L'Italia, dunque, da Paese di "formiche" si è trasformato in un Paese di indebitati. Nulla di nuovo. Lo aveva già detto la Banca d'Italia. Secondo una sua recente indagine, infatti, il mercato del credito al consumo alla fine di settembre 2009 presentava finanziamenti complessivi per 110 miliardi di euro. La stessa indagine della Banca d'Italia riporta che a fine 2008, rapportata al reddito disponibile, la quota di credito al consumo della famiglie italiane si attestava attorno al 10% contro il 6% del 2003.

"Negli ultimi cinque anni il ricorso al credito è raddoppiato. Se le imprese del credito leggono questo dato come segno di progresso, noi - che difendiamo i consumatori - non possiamo non dirci preoccupati da questa crescita". Con queste considerazioni di Sergio Veroli, Presidente di Consumers'Forum si è aperto il convegno durante il quale - dopo una presentazione dettagliata della ricerca condotta dalle cinque Associazioni - si sono confrontati esponenti del mondo consumerista e del mondo bancario.

Oltre ai dati già esposti, sono meritevoli di attenzione altri dati emersi nel corso della relazione di Antonio Gaudioso, Vice-Segretario Generale di Cittadinanzattiva: "Secondo la ricerca, nel 64% dei casi viene dichiarata la propensione a ricorrere al credito al consumo solo in caso di necessità a dimostrazione di un certo timore dei consumatori ad accostarsi a questi servizi a causa di una mancanza di trasparenza", sostiene Gaudioso che chiude il suo intervento sulla necessità di campagne informative destinate soprattutto alle fasce meno istruite della popolazione, le più vulnerabili.

Al via la prima edizione del premio “Organizzazioni verso Valore Sociale”, promosso dall’Associazione Valore Sociale e da Terra Futura. “Il Premio – si legge nel bando – vuole essere un riconoscimento a quelle realtà che dimostrano con prove oggettive di aver adottato politiche, criteri e comportamenti riconoscibili come un sensibile progresso verso un percorso di responsabilità sociale”. La cerimonia di premiazione si svolgerà durante la mostra-convegno internazionale sulle buone pratiche di sostenibilità Terra Futura che si svolgerà a Firenze dal 28 al 30 maggio. Alla realtà premiata sarà consegnata una targa simbolica e sarà garantita la possibilità di fregiarsi della dicitura “Vincitore del Premio Organizzazioni verso Valore Sociale – edizione 2010”.
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