La ricchezza netta per le famiglie è diminuita del 3,6% nel 2008, il reddito disponibile è calato dell'1,7% nel 2008 e dell'1,4% nel 2009. Soprattutto: il reddito disponibile reale (entrate meno imposte) è diminuito del 2,2% nel 2009 mentre si era già ridotto del 2,4% nel 2008. Sono i dati resi noti oggi da Federdistribuzione, l'associazione che raggruppa la maggioranza della distribuzione moderna organizzata in Italia, che ha elaborato uno studio basato sulla singola famiglia intesa come minima unità di consumo. La spesa per i consumi, aggiunge l'associazione, si è ridimensionata in termini reali del 3,9% nel 2009 e del 2,7% nel 2008.

Risultato? "Negli anni della crisi la consistenza patrimoniale della singola famiglia media si è ridotta e il suo reddito disponibile è diminuito, determinando una brusca frenata dei consumi - afferma Federdistribuzione - Come se questo non bastasse, il clima di incertezza sul futuro ha ulteriormente bloccato gli investimenti finanziari e i consumi, portando ad aumentare il risparmio e a mantenere le disponibilità economiche in forma monetaria o di prontissima liquidità. La famiglia italiana sta dunque uscendo dalla crisi mediamente più povera, con minore potere d'acquisto e un atteggiamento di grande cautela nei confronti delle spese. E' chiaro quindi che anche i consumi, calati nel 2009 e nel 2008 e responsabili del 60% del PIL, non potranno tornare a crescere finché non si riporterà la famiglia in una situazione economica migliore, mettendola nelle condizioni di ritrovare i precedenti livelli di consumo e recuperare una buona consistenza patrimoniale accompagnata da una rinnovata capacità di risparmio".

Consumatori davanti al Tar del Lazio contro il decreto Bondi sull'equo compenso: la prima udienza si svolgerà domani. Continua in questo modo la protesta e la mobilitazione delle associazioni contro il provvedimento con il quale è stato esteso da parte della SIAE il prelievo di una quota di prezzo per remunerare gli autori per la copia privata a tutti i dispositivi tecnologici che hanno una memoria, dai telefoni cellulari ai decoder agli hard disk. Contro il decreto le associazioni Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Adiconsum, Movimento Difesa del Cittadino e Assoutenti intervengono al Tar Lazio. Domani appunto la prima udienza.

Le associazioni denunciano che il provvedimento si tradurrà in una tassazione indiretta per i consumatori: chi acquisterà un cellulare pagherà 90 centesimi in più; per un decoder si va da 6,44 a 28,98 euro in più a seconda dell'ampiezza della memoria. Questo ricarico si avrà per tutti gli altri dispositivi "anche se non saranno mai utilizzati per fare copie private di opere dell'ingegno protette dal diritto d'autore". La misura, sottolineano le associazioni, "è un vero e proprio aiuto di Stato, una tassa iniqua che vessa ancora una volta l'anello debole della catena, i consumatori".

Dal 17 al 24 aprile si terrà la settimana nazionale "Porta la Sporta", l'iniziativa promossa da Associazione dei Comuni Virtuosi, WWF, Italia Nostra, FAI e Adiconsum per diffondere l'utilizzo della borsa riutilizzabile invece dei sacchetti in plastica e monouso. Ad oggi hanno aderito alla settimana di sensibilizzazione Federparchi, ANCI Lombardia, oltre cento Comuni e più di 2500 punti vendita di insegne come Esselunga, Unes, Simply Sma, NaturaSì, Despar Triveneto e Provincia di Ferrara, Viridea e che conta anche la collaborazione di Novacoop, Carrefour e Conad che ospiteranno speciali laboratori creativi in alcuni centri commerciali del Nord.

La Direzione V del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha avviato una consultazione riservata alle Associazioni di categoria riguardante la Riforma in atto delle professioni di Agente in attività finanziaria e Mediatore creditizio. La Riforma sarà attuata mediante due provvedimenti distinti: uno inerente i princìpi generali, l'altro inerente la disciplina di dettaglio. La ratio che ispira la riforma è una maggior qualificazione e professionalizzazione delle reti di vendita esterne (agenti e mediatori) per meglio tutelare il cliente nella scelta dei prodotti finanziari. L'Unione Finanziarie Italiane (UFI) nell'esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dalla Direzione, si fa promotrice di un incontro di studio che coinvolga le rappresentanze associative dell'intero comparto per approfondire le questioni più delicate in modo da poter contribuire ad elaborare proposte costruttive e condivise.

Il reddito disponibile della famiglie nel 2009 ha registrato l'andamento più negativo dagli anni Novanta. Lo comunica l'Istat, segnalando che per il reddito disponibile delle famiglie il calo è stato del 2,8% su anno. Secondo i dati Istat, il reddito disponibile della famiglie è sceso, nel quarto trimestre 2009, dello 0,2% congiunturale in valori correnti; la spesa delle famiglie è diminuita dello 0,1% sul trimestre e dell'1,9% nel 2009; il potere di acquisto è calato dello 0,2% sul trimestre e del 2,6% tendenziale. La propensione al risparmio è diminuita di 0,7 punti percentuali sul 2008, ancora un record negativo dal 1990, ed è rimasta invariata sul trimestre. Infine, il tasso d'investimento si è ridotto di 0,2 punti percentuali sul trimestre e di 0,7 su anno.

Le prossime saranno settimane fitte di appuntamenti istituzionali volti ad affrontare il problema del crescente prezzo del costo della benzina. Oggi, mentre alle pompe si verifica un ulteriore aumento del prezzo che ha coinvolto anche Agip e Api, il presidente della commissione straordinaria per il controllo sui prezzi e tariffe del Senato, Sergio Divina, ha convocato per mercoledì 21 aprile l'Unione Petrolifera. L'incontro - spiega Divina in una nota - si e' reso necessario dopo i continui e quotidiani aumenti dei prodotti petroliferi alla pompa, aumenti che stanno incidendo in maniera molto negativa sul bilancio delle famiglie.

La Commissione industria, commercio e turismo di Palazzo Madama, invece, che da tempo sta lavorando ad un'indagine conoscitiva sulla dinamica dei prezzi della filiera dei prodotti petroliferi che intende chiudere a breve, ha reso noto che la Commissione procederà la prossima settimana all'audizione del sottosegretario per lo sviluppo economico, Stefano Saglia, al fine "di delineare proposte concrete ed efficaci di intervento"

"Si tratta, in definitiva, di dare un forte segnale di attenzione ai consumatori - ha spiegato il senatore Cesare Cursi, presidente della Commissione - allineando il nostro Paese ai prezzi che si registrano in Europa".

Pubblicare le inserzioni di corsi professionali, inserendole nello spazio dedicato alle offerte di lavoro, è pubblicità ingannevole, in quanto si crea confusione tra i giovani lettori in cerca di impiego. Lo ha deciso il Tar di Roma che, con una sentenza, ha respinto il ricorso presentato dalla Zenith S.r.l. un'azienda che svolge attività di formazione nel campo dell'advertising e della comunicazione di impresa, contro l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Ad ottobre 2009 l'Antitrust, su segnalazione del Codacons e della Federconsumatori, ha ritenuto che la condotta tenuta da Zenith S.r.l., con riferimento ad una serie di inserzioni pubblicitarie comparse su vari periodici locali nel periodo dall'ottobre 2007 al febbraio 2009, "costituisce una pratica commerciale scorretta, ai sensi degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo". Ad esempio l'inserzione "Il mestiere creativo opportunità per giovani...anche inesperti ma creativi previo training Libera Professione - freelance Tecnico Pubblicitario..." è stata pubblicata tra le offerte di lavoro, nonostante fosse diretta a pubblicizzare corsi di formazione a pagamento. L'Autorità ha considerato questa idonea ad indurre in errore i consumatori sull'effettivo contenuto dell'offerta, celando sotto l'apparente veste di proposta di lavoro la frequenza di corsi a pagamento, influenzando indebitamente le scelte economiche del consumatore medio; l'Autorità ha multato la società per 35.000 euro e questa ha presentato ricorso al Tar che ha confermato la posizione dell'Antitrust.

I consumi cercano di tornare su, ma non ce la fanno. Nel mese di febbraio 2010, infatti, l'Indice dei Consumi Confcommercio registra un calo dello 0,5% rispetto al mese precedente. Su base annua c'è un miglioramento dell'1,4%, ma è dovuto principalmente al fattore mobilità e quindi al settore dei trasporti: la domanda relativa a beni e servizi per la mobilità è cresciuta del 14,3% rispetto a febbraio 2009. Aumenta soprattutto la domanda per le autovetture e la spesa per i trasporti aerei.

Il comportamento delle famiglie italiane, invece, continua ad essere caratterizzato dall'incertezza legata soprattutto al mercato del lavoro. In positivo la domanda per beni e servizi ricreativi, soprattutto per la componente relativa ai concorsi a pronostico e per i prodotti audiovisivi.

In calo, invece, la domanda per i servizi di ristorazione e d'alloggio (-0,6% rispetto a febbraio 2009) e per gli articoli di abbigliamento e calzature (-1,5%). Quest'ultimo settore ha avuto difficoltà a recuperare livelli di domanda anche nel periodo dei saldi. Ma la grande contrazione la registrano i consumi alimentari, le bevande e i tabacchi (-2,5%).

E' stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del provvedimento sugli incentivi per ciclomotori, cucine, elettrodomestici, abbonamenti a internet veloce, case ecologiche, motori marini e prodotti industriali. I consumatori e le imprese potranno cominciare ad acquistare i prodotti con gli incentivi a partire da giovedì 15 aprile.

A partire da oggi, invece, i rivenditori dovranno registrarsi in un apposito elenco prima di poter attivare l'effettiva erogazione degli incentivi ai consumatori: ciò al fine di garantire la massima trasparenza a tutela dei consumatori. La registrazione all'elenco sarà possibile contattando l'apposito call center gestito da Poste Italiane, al numero verde 800.556.670.

Venendo incontro alle richieste delle principali associazioni della distribuzione, nonché di diversi operatori delle telecomunicazioni, al fine di evitare rischi di congestione, i primi giorni saranno dedicati esclusivamente alle registrazioni dei venditori. Per gli abbonamenti ad internet veloce, invece, sempre da martedì 6 aprile, dovranno registrarsi solo gli operatori delle telecomunicazioni (e non i rivenditori), utilizzando esclusivamente l'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Portali web: sono 233 le imprese attive in Italia al quarto trimestre 2009. In circa la metà dei casi si tratta di piccole imprese, ditte individuali con titolare giovane (il 68,1% ha meno di 40 anni) ed in circa un caso su cinque donna (17,8%). La sola Lombardia possiede circa un quinto del totale nazionale, seguita da Veneto (11,2%), Emilia Romagna, Piemonte e Toscana (9,9%).

Tra le province, ai primi posti Milano dove ha sede oltre un decimo delle imprese italiane attive nel settore (10,7%), seguita da Torino (9%), Roma (6,4%), Firenze (3,9%) e Venezia (3,4%). E se Milano è la sede dei social network più famosi, tra le altre proposte italiane, portali dedicati a consigli turistici su dove soggiornare in vacanza, sui luoghi da visitare, dove mangiare e fare shopping. La guida del "tutto fare" con suggerimenti utili per superare i piccoli problemi quotidiani, il portale di viaggi guidati in pullman e il motore di ricerca di eventi e locali per il tempo libero. Emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Registro Imprese al quarto trimestre 2009 e a marzo 2010.

A un anno di distanza, Wind apre di nuovo le porte alle associazioni dei Consumatori. Partirà domani 7 aprile OPENWIND 2010, il progetto con l’obiettivo di aumentare la fiducia reciproca fra azienda e associazioni nell’ottica della trasparenza, facendo così partecipare i rappresentanti delle associazioni a incontri con i responsabili marketing e vendite dell’azienda.

“Dai suggerimenti  delle associazioni scaturiti attraverso il questionario e durante la giornata finale del progetto 2009, che ha visto la partecipazione attiva anche di tutto il nostro management, è nata l’ideazione di OPENWIND 2010”, informa l’azienda, che annuncia come saranno effettuati incontri per approfondire le modalità di formazione nei Customer Care. Le associazioni saranno inoltre ospiti in alcuni dei nuovi negozi Phone. “Le associazioni dei consumatori – afferma l’azienda – diventeranno colleghi Wind per un giorno”.

L'8% dei campioni di alimenti e mangimi analizzati dall'EFSA, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, presenta risultati superiori ai livelli massimi di diossina disposti dalla legislazione dell'Unione europea, anche se, precisa l'Autorità, "alcuni dei campioni provenivano chiaramente da un prelievo mirato durante episodi di contaminazione specifici". Sono alcuni dei risultati dell'analisi sui livelli di diossine e sostanze affini presenti negli alimenti e nei mangimi pubblicata dall'EFSA. La relazione si basa su oltre 7 mila campioni raccolti da 21 Paesi europei fra il 1999 e il 2008. La Commissione europea aveva infatti chiesto all'Autorità di valutare i livelli di contaminazione da diossine in relazione ai livelli massimi stabiliti per diverse categorie di alimenti e mangimi nell'Unione europea, per la tutela dei consumatori.

Le diossine e simili, come i difenili policlorurati (PCB) diossina-simili, comprendono una serie di sostanze tossiche che si formano mediante combustione e processi industriali. A livelli contenuti si trovano negli alimenti, ma l'esposizione di lungo periodo ad alti livello di diossina ha ripercussioni negative sulla salute come l'insorgenza di tumori. Nella catena alimentare si accumulano soprattutto nel grasso animali. Secondo l'EFSA, "i più elevati livelli medi di diossine e PCB diossina-simili in rapporto al contenuto di grasso sono stati rilevati per fegato e prodotti a base di fegato di origine animale. In relazione al peso totale del prodotto, i livelli medi più alti sono stati osservati nel fegato di pesce e nei relativi derivati. Per quanto riguarda i mangimi, i livelli medi più elevati sono stati riscontrati nell'olio di pesce".

L'Agenzia ha dunque raccomandato di continuare a condurre controlli casuali su sufficienti campioni di alimenti e mangimi per assicurare una valutazione adeguata della presenza di tali sostanze.

Circa mille controversie risolte nell'arco di un anno. E' questo il risultato che consegue alla firma del Protocollo di conciliazione Enel - Associazioni dei Consumatori a dimostrazione del successo sempre crescente delle conciliazioni paritetiche Aziende - Consumatori. I numeri sono stati illustrati nel corso del "2° Workshop Nazionale sulla Conciliazione", organizzato da Enel, cui hanno partecipato oltre cento conciliatori.

Alla conciliazione possono ricorrere tutti i clienti domestici Enel. Ad oggi mille i casi risolti attraverso una rete di 560 punti di contatto e 100 conciliatori delle sedi territoriali delle Associazioni Consumatori che lavorano con i 50 conciliatori di Enel.

Ogni cliente di Enel Servizio Elettrico o Enel Energia, infatti, dopo aver inviato un reclamo scritto, se non si ritiene soddisfatto della risposta, per risolvere il problema può rivolgersi a una delle 17 Associazioni dei Consumatori che hanno aderito all'accordo con Enel.

La procedura di conciliazione si può utilizzare nella maggior parte delle controversie di natura economica legate alla fatturazione, nei casi di riduzione della potenza o sospensione della fornitura per morosità, di fatture con importi elevati o anomali rispetto alla media, e nei casi di doppia fatturazione e permette di risolvere le controversie in modo gratuito, semplice e rapido.

Hanno partecipato al Workshop la Direzione Consumatori e Qualità del Servizio dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas e le 17 Associazioni Consumatori del CNCU firmatarie dell'accordo con Enel: Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, Verbraucherzentrale Sudtirol - Centro Tutela Consumatori Utenti.

Dal 1° aprile caleranno le bollette elettriche ma aumenteranno quelle del gas. In particolare, le bollette della luce segneranno un meno 3,1%, con una riduzione della spesa media per le famiglie di circa 13 euro annui, mentre quelle del gas aumenteranno del 3,6%, pari a circa 34 euro in più. In totale, un aumento della spesa annua complessiva per una famiglia tipo di 21 euro l'anno. È quanto emerge dall'Aggiornamento trimestrale dei prezzi fatto dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas.

Gli aumenti del gas che scatteranno dal 1° aprile, sottolinea l'Autorità, sono legati all'effetto ''dell'elevato livello delle quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi e soprattutto delle costose asimmetrie ancora evidenti rispetto al settore elettrico'', poiché "i mercati internazionale e nazionale del gas sono ancora caratterizzati da livelli insoddisfacenti di concorrenza ed efficienza". L'Autorità sottolinea però che ''le forti riduzioni dei prezzi gas registrate nel corso del 2009 (meno 16,4%) consentono di mantenere la spesa annua ancora inferiore, di 32 euro, rispetto a quella del 1° aprile 2009''.

Quando compriamo un prodotto, qualsiasi esso sia, quasi tutti sappiamo che per due anni c'è una garanzia che ci tutela dai suoi difetti e dai suoi malfunzionamenti. Ma sono in pochi a sapere che non finisce qui. Sui beni che acquistiamo, infatti, ci sono diversi tipi di garanzia: c'è la garanzia convenzionale, c'è quella legale e c'è poi quella proposta dal commerciante.

Purtroppo le garanzie post-vendita sono ancora un terreno sconosciuto alla maggior parte dei consumatori. Eppure ci sono leggi che tutelano chi acquista rispetto a chi vende, perché anche il legislatore si è reso conto che l'acquirente ha bisogno di una tutela maggiore perché è la parte contrattuale più debole. E, infatti, nel 2002, oltre a quanto stabilito già dal Codice Civile, si è introdotto un nuovo concetto che garantisce maggiormente il consumatore: il difetto di conformità. Con questo concetto si tutela il consumatore, oltre che dai vizi che rendono il prodotto non idoneo all'uso, anche da tutto quello che lo rende diverso da quanto previsto dalla pattuizione originaria. Insomma il consumatore dovrebbe essere consapevole dei suoi diritti quando acquista qualcosa e dovrebbe sapere che far valere questi diritti "non è un vezzo" ma un dovere civico.

E' di questo che si è parlato nell'interessante seminario "Le garanzie post-vendita. Tutela dei consumatori e obblighi di produttori e commercianti", organizzato dal Movimento Difesa del Cittadino in collaborazione con l'Università Roma Tre, che si è tenuto ieri presso la Facoltà di Economia di Roma Tre. L'incontro si inserisce in una serie di attività di informazione e comunicazione che sei Associazioni dei consumatori (Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa dei Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) hanno portato avanti nel corso dell'ultimo anno attraverso il progetto Occhi Aperti!, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Dall'incontro sono emersi tanti spunti di riflessione, ma su tutti aleggia una certezza: è la disinformazione il peggior nemico, non solo del consumatore, ma anche del venditore che spesso dà informazioni sbagliate, senza saperlo. E senza sapere che se il consumatore vorrebbe far valere i suoi diritti potrebbe farlo perché è tutelato dalla legge. Ma il consumatore, nella maggior parte dei casi, non lo fa perché non vuole perder tempo e fatica dietro a qualcosa che ha acquistato. A volte preferisce semplicemente sostituirlo. Certo dipende dal prodotto in questione. Se il costo del prodotto è notevole, allora si che si va fino in fondo, ma se si tratta di un telefonino o forse anche di un pc di poche migliaia di euro, allora si lascia correre.

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