Si chiama PrezziBenzina.it ed è il portale che fornisce gratuitamente a tutti i consumatori le informazioni sul distributore più conveniente sul territorio e dice loro anche come raggiungerlo. Si può accedere al servizio tramite il sito web e tramite l'Iphone, ma presto l'applicazione sarà disponibile anche per i cellulari Nokia, Windows, Android e BlackBerry e, da settembre, dovrebbe arrivare sul navigatore satellitare. PrezziBenzina è nato nel 2004 con l'obiettivo di fornire al consumatore i prezzi aggiornati di ogni distributore, rendendo facile e immediata l'identificazione sulla mappa del gestore che pratica il prezzo più conveniente.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Adiconsum e, dopo un periodo di rodaggio, oggi è lo strumento più utile al consumatore, in tema di carburanti. Il segretario generale Adiconsum Paolo Landi ha sottolineato il fatto che i carburanti sono, anche in nel resto d'Europa, una delle voci più tassate dallo Stato, ed è quindi "demagogico pensare di ridurre le tasse sui carburanti". "Allora dove risiedono i possibili margini di concorrenza per i carburanti? Risiedono tra il servito, il self e la extra verde - ha risposto il segretario generale di Adiconsum - Lì le differenze cominciano ad essere significative visto che ci sono distributori che applicano anche 7 centesimi di sconto sul self-service. E per usufruire di questi sconti bisogna essere informati sui prezzi e sui distributori".

PrezziBenzina anticipa quest'obiettivo e, dopo un periodo di collaudo, oggi il portale conta 20.000 utenti registrati che partecipano in modo attivo all'aggiornamento dei prezzi. Ogni giorno vengono inseriti oltre 3.000 prezzi, praticati da più di 21.000 stazioni di servizio, sulle 24.000 esistenti, e questi vengono visualizzati da circa 100.000 utenti unici ogni mese. Il consumatore quindi da una parte riceve le informazioni e dall'altra le comunica generando un circolo virtuoso che va a suo vantaggio.

Perché è il consumatore la vera sentinella del mercato, come ha detto il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia che ha preso parte alla conferenza. "Credo che sui carburanti si sia aperta una discussione utile al Paese e la filiera tutta è ormai consapevole della necessità di dare risposte. Risposte che arrivano attraverso la trasparenza e la partecipazione anche dal basso e questa iniziativa è un po' un'esperienza pilota in questo senso. Con l'articolo 51 della Legge 99 - ha dichiarato Saglia - abbiamo introdotto l'obbligo della comunicazione da parte del gestore dei prezzi praticati alla pompa. Una volta che sarà approvato il Decreto Ministeriale, che è già sul tavolo del Presidente Berlusconi, si capirà che la fase dei prezzi consigliati è sostanzialmente superata. Noi oggi vogliamo monitorare, con la maggiore precisione possibile, l'andamento dei prezzi effettivi. E per far conoscere ai cittadini questa modalità tutte le iniziative sono le benvenute, in un'ottica di sussidiarietà. Un'iniziativa come PrezziBenzina.it permetterà al consumatore di cogliere la convenienza in base al territorio in cui si trova in quel momento".

Il Sottosegretario ha assicurato che "le compagnie si stanno già adattando a questo sistema, anche per l'effetto della diffusione delle pompe bianche e questa è già concorrenza. Credo che potremmo davvero avere un sistema più trasparente e competitivo, raggiungendo alcuni degli obiettivi che abbiamo siglato nel Protocollo, a cominciare dal raggiungimento dell'80% degli impianti nazionali selfizzati. Proprio ieri sera - ha aggiunto Saglia - abbiamo discusso con il Ministero dell'Ambiente sulla semplificazione delle norme per l'apertura dei distributori a metano. In conclusione, non esiste una riforma che in maniera dirigistica possa trovare soluzione; come in tutti i mercati il ruolo principale lo svolgono da un lato le Autorità di vigilanza e dall'altro i consumatori che sono le vere sentinelle della correttezza del mercato. Se diamo loro gli strumenti per poter capire quel è la loro convenienza i consumatori diventeranno a tutti gli effetti i protagonisti delle riforme che abbiamo intenzione di realizzare".

Stefano Saglia ha poi ricordato i vantaggi del blocco settimanale dei prezzi: nell'arco della settimana ci sarà un prezzo massimo per cui nessuna compagnia potrà aumentare questo prezzo, lo potrà variare solo in diminuzione.

In Europa gli operatori di telefonia mobile hanno compiuto progressi per garantire la sicurezza dei bambini quando utilizzano i cellulari. Una relazione appena pubblicata dalla GSM Association, l'associazione di categoria del settore della telefonia mobile, dimostra che 91 imprese stanno attuando a livello nazionale le misure concordate nell'ambito di un accordo volontario europeo concluso nel 2007 grazie all'intermediazione della Commissione europea. Oggi in 25 Stati membri esistono codici nazionali di autoregolamentazione basati sul quadro normativo europeo e il 96% degli abbonati a servizi di telefonia mobile nell'UE beneficia di questo accordo.

Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea responsabile dell'agenda digitale, ha espresso soddisfazione per i progressi attuati, ma ha invitato gli operatori a sensibilizzare i genitori sui nuovi rischi che i bambini possono correre usando gli smart phone, a cominciare dall'accesso ai contenuti per adulti su internet.

La sicurezza dei bambini online, che navighino da un computer o con un telefono cellulare, è una delle priorità principali dell'Agenda digitale europea della Commissione europea. I fornitori di servizi online che hanno maggior successo fra i più giovani (dalle reti sociali agli operatori di telefonia mobile) saranno invitati a sviluppare ulteriormente misure di autoregolamentazione sulla sicurezza online dei bambini entro il 2013.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha realizzato il Rapporto 2008-2009 sul Costo di cittadinanza nelle città metropolitane, che intende individuare il costo di cittadinanza per le famiglie. Si tratta di un indice dei costi sostenuti dalle famiglie per usufruire di servizi pubblici essenziali, quali trasporti locali, assistenza sanitaria di prossimità, asili nido, raccolta rifiuti, fornitura di gas, elettricità e acqua; oltre al versamento dei tributi (ICI e addizionali IRPEF), variabili a seconda del luogo di residenza.

I dati 2009 evidenziano che nella media delle 14 aree metropolitane una famiglia di 2 adulti e 1 figlio, con un profilo di consumi standard, ha sostenuto un costo di cittadinanza, pari a 2.981 euro euro al netto delle imposte locali. Ci sono però andamenti diversi da città a città, con un costo minimo che si colloca circa l'8% sotto la media e, un massimo che si attesta al 20% in più della media. Tali dati inoltre, considerate anche le addizionali IRPEF regionali e comunali, variano la media elevandola ad un importo pari a 3.620 euro. Nel 2009 il costo risulta inferiore a quello del 2008, con una diminuzione frutto del ribasso delle tariffe energetiche. Il Rapporto è realizzato dalla Direzione Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica del Ministero in collaborazione con l'Ipi.

 

L'rc auto sta diventando il "tallone d'Achille" del sistema, con aumenti anche a due cifre e, in alcune aree del Sud, vere e proprie stangate sui giovani e i neopatentati che possono arrivare a pagare anche 7 mila euro per assicurare un'auto di media cilindrata. Il confronto con l'Europa è impietoso: in Italia il premio è praticamente doppio rispetto a Germania, Francia e Spagna. A tutto ciò si aggiunge anche l'aumento dell'evasione dell'obbligo assicurativo e il fenomeno delle compagnie "fantasma". È il quadro che emerge dalla Relazione annuale dell'Isvap, l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private, nelle Considerazioni conclusive fatte oggi dal presidente Giancarlo Giannini.

"Si sono acuite nel 2009 le difficoltà del settore rc auto, che rischia di divenire una sorta di tallone d'Achille del sistema, con effetti penalizzanti per i cittadini", ha detto Giannini, sottolineando che la raccolta premi è diminuita di quasi quattro punti e sono aumentati gli oneri per i sinistri: a questo "le imprese hanno reagito azionando la leva degli aumenti tariffari". Fra aprile 2009 e aprile 2010 sono così aumentate le tariffe, con punte record: "In alcune zone del Sud si sono riscontrati, in particolare per giovani e neopatentati, livelli di premi estremamente elevati, anche oltre 7.000 euro per assicurare una autovettura di media cilindrata". Sostiene Giannini: "La valutazione dell'Autorità sugli aumenti tariffari è nota e non può che essere ribadita; non è la risposta corretta, è solo la leva più immediata e a più rapido effetto in un mercato in cui il cittadino è obbligato ad assicurarsi".

Impietoso appare il confronto con gli altri paesi europei, se si considera che "in Italia il premio medio - ha detto Giannini - è praticamente doppio che in Germania, Francia e Spagna (407 euro contro rispettivamente 222, 172 e 229); l'andamento degli indici dei prezzi delle assicurazioni dei mezzi di trasporto per il periodo 2002-2009 mostra per l'Italia un incremento cumulato del 17.9% contro il 7,1% della media europea".

Nella relazione dell'Isvap c'è anche la segnalazione di un fenomeno che si sta ampliando. "Una ulteriore, sempre maggiore minaccia - denuncia Giannini - grava sul sistema: l'evasione dell'obbligo assicurativo. I segnali che inducono a ritenere in aumento il fenomeno sono molteplici. È in crescita il ricorso al fondo vittime della strada da parte di cittadini che hanno avuto sinistri con veicoli non assicurati (oltre 21.000 nel 2009; circa 11.500 nel 2002) o con terzi fuggiti dopo l'incidente. Cominciano a diventare di una certa significatività le cifre sui falsi contrassegni". Tutto questo viene considerato solo "la punta dell'iceberg", e la proposta dell'Isvap è di lavorare per realizzare contrassegni che abbiano la stessa difficoltà di falsificazione della carta moneta. "Cresce anche il fenomeno delle imprese che operano senza autorizzazione; spesso sono delle vere e proprie compagnie fantasma dedite al raggiro dei cittadini con l'offerta di premi esigui dietro i quali non ci sono né strutture né riserve né, ovviamente, risarcimenti". Nel 2009 l'Isvap ne ha scoperte sette, nei primi cinque mesi di quest'anno già otto, dal 2002 ne sono state segnalate 48.

L'analisi della class action declinata al plurale. Sarà infatti dedicato a “Le class actions: modelli a confronto”, l’incontro che si svolgerà a Roma il prossimo mercoledì 9 giugno presso la Facoltà di Economia Federico Caffè dell’Università Roma Tre, organizzato dall’Ateneo e dal Consiglio Nazionale Forense. Gli interventi previsti si concentreranno infatti su “La class action: profili processuali”; “La class action: note di diritto sostanziale e di deontologia forense”; “Collective redress: group litigation, test cases and representative actions under English law”; “Class action e ricorso per l’efficienza delle amministrazioni e dei concessionari dei servizi pubblici”.

Consumi in calo rispetto allo scorso anno. A registrare l'andamento è l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) che rileva per aprile 2010 una diminuzione dell'1,6% dei consumi rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Si interrompe in questo modo il graduale recupero dei livelli di consumo delle famiglie. Secondo Confcommercio, "la riduzione registrata ad aprile dall'ICC, rispetto all'analogo mese dello scorso anno, riflette una riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie per i beni (-2,2% che segue il +4,4% di marzo) ed un moderato aumento della domanda di servizi (+0,4%). Il dato riflette il ridimensionamento dei tassi di crescita dei prezzi dei beni, nonostante la progressiva tendenza all'aumento registrata dai carburanti . La domanda per i servizi di ristorazione e d'alloggio ha evidenziato, ad aprile, una flessione dell'1,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Dopo un periodo di decisa espansione della domanda, i consumi per beni e servizi per la mobilità hanno registrato, ad aprile 2010, una decisa battuta d'arresto con una diminuzione del 14,8% rispetto all'analogo mese dello scorso anno".

Aumenta invece dell'1,6% la domanda per beni e servizi per la cura della persona; gli articoli di abbigliamento e calzature hanno evidenziato una riduzione dello 0,6% rispetto ad aprile del 2009; la domanda di beni e servizi per la casa ha mostrato una crescita dell'1,1%, legata in larga parte alla dinamica registrata dagli acquisti di elettrodomestici e TV.

Nell'ambito del lavoro intrapreso per prevenire future crisi finanziarie e rafforzare il sistema finanziario, la Commissione europea ha proposto alcune modifiche alla normativa UE sulle agenzie di rating del credito e ha lanciato una consultazione pubblica sulla riforma della governance societaria degli istituti finanziari. Inoltre, per completare rapidamente le riforme necessarie ad assicurare la stabilità e la sicurezza del sistema finanziario europeo, la Commissione ha adottato una comunicazione di impostazione più generale in cui si impegna a presentare le restanti proposte di riforma del settore finanziario nel corso dei prossimi sei-nove mesi.

Per quanto riguarda le agenzie di rating del credito, la Commissione si prefigge due obiettivi principali: da un canto,garantire una vigilanza efficiente e centralizzata a livello europeo e, dall'altro,aumentare la trasparenza riguardo ai soggetti che richiedono il rating in modo che tutte le agenzie possano accedere alle medesime informazioni. Queste modifiche migliorerebbero la vigilanza, accrescerebbero la competitività sul mercato delle agenzie di rating del credito e offrirebbero una migliore protezione degli investitori.

Una relazione pubblicata ieri dalla Commissione europea ha evidenziato che i mercati delle telecomunicazioni nell'UE sono diventati più concorrenziali; i cittadini e le imprese godono oggi di una maggiore scelta di servizi e di prezzi più bassi.

Tuttavia, nella relazione si rileva anche che un mercato delle telecomunicazioni dell'UE è ancora di là da venire. I problemi riguardano in particolare i diversi approcci nella regolamentazione nazionale per affrontare le questioni in materia di concorrenza, come ad esempio la regolamentazione dell'accesso alle reti in fibra.

Inoltre, nella relazione si avverte che l'incertezza dal punto di vista della regolamentazione potrebbe ostacolare l'introduzione di progetti di investimenti intensivi di infrastrutture come le reti di accesso della nuova generazione (NGA), che costituisce uno dei punti più importanti dell'Agenda digitale per l'Europa.

Il vice presidente della Commissione, Neelie Kroes, responsabile per l'Agenda Digitale, ha sottolineato l'esigenza di una regolamentazione più coordinata per garantire un'attuazione armonizzata ed un corretto funzionamento di un mercato unico per le telcomunicazioni. L'Agenda digitale per l'Europa (IP/10/581) invita a una rapida e coerente esecuzione delle norme esistenti in materia di telecomunicazioni e annuncia che la Commissione intende proporre misure adeguate per ridurre i costi derivanti dalla mancanza di un mercato unico nei servizi di telecomunicazione.

Nuova lettera della Commissione europea all'Italia perché venga adeguata l'età di pensionamento delle donne. Oggi infatti la Commissione europea ha inviato all'Italia un nuovo sollecito affinché ottemperi alla pronunzia formulata nel 2008 dalla Corte di giustizia europea in base alla quale l'esistenza di età pensionabili diverse per funzionari pubblici uomini e donne viola il principio della parità di retribuzione. L'Italia, sottolinea la Ue, ha introdotto nuove disposizioni per adeguarsi alla sentenza della Corte a seguito di una procedura d'infrazione avviata dalla Commissione, ma le disposizioni porterebbero all'equiparazione dell'età pensionistica gradualmente in otto anni, con tempi considerati troppo lunghi.

Nel giugno 2009 la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora. L'Italia ha notificato il varo di nuove disposizioni che introducono gradualmente, fino al 2018, un'età pensionabile identica a 65 anni per tutti i dipendenti pubblici. L'età pensionabile aumenterebbe quindi in modo graduale nell'arco di otto anni. Per l'Europa non basta: "La Commissione ritiene, anche in conformità della giurisprudenza dell'Ue, che tale misura transitoria continui ad applicare un trattamento discriminatorio e sia quindi inadeguata. La Commissione ha pertanto deciso di emanare un'ulteriore lettera di costituzione in mora all'indirizzo dell'Italia in forza dell'articolo 260, paragrafo 1, del TFUE, sollecitando le autorità italiane a ottemperare alla sentenza".

"Come staremo al mondo" fra vent'anni? Quale sarà la situazione dell'Italia? Sarà ancora un grande paese ma si amplierà il divario fra Nord e Sud: "Il trend di impoverimento del capitale umano al Sud comporterà un allargamento del divario rispetto al Nord sia come mercato di consumatori, sia come bacino di lavoratori, intaccando così i principali fattori di generazione della ricchezza". Ci saranno più di un milione di giovani in meno. Tenderanno ad accentuarsi le differenze con i paesi europei. Per affrontare tutto questo, serve una visione di medio periodo che individui come fattori fondamentali "l'evoluzione del capitale umano" e "la progressiva liberazione dal debito pubblico". È quanto è emerso dalla tavola rotonda dal tema "Come staremo al mondo?" organizzata dal Censis nell'ambito dell'iniziativa "Un mese di sociale".

Gli scenari demografici modificheranno il modo in cui l'Italia lavora e produce: per conservare l'attuale stile di vita bisognerà aumentare il tasso di occupazione e serviranno 480 mila posti di lavoro all'anno per i prossimi dieci anni. Altro tema centrale è la crescita del debito pubblico e la necessità di riportarlo sotto il 100% del Pil. Per il Censis, serviranno 12 miliardi di euro l'anno per dieci anni per ridurre a tale soglia il debito pubblico: "Un esercizio di visione di futuro per l'Italia ci impone di considerare ineludibile l'obiettivo della riduzione del debito pubblico nei prossimi anni. Se si ipotizza una crescita annua del Pil dell'1% costante per i prossimi dieci anni e si fissa un obiettivo di riduzione del rapporto debito pubblico/Pil sotto la soglia psicologica del 100%, cioè al 99%, occorre perseguire una diminuzione del debito dello 0,7% l'anno, corrispondente a un accantonamento di risorse per circa 12 miliardi di euro l'anno (tendenzialmente decrescenti in virtù della riduzione progressiva dello stock di debito pubblico e degli interessi), recuperabili almeno in parte attraverso la lotta all'evasione fiscale".

L'Autorità per l'Energia ha stabilito maggiori garanzie e tutele nell'assicurazione di base per i clienti: al costo di 70 cent all'anno, per i prossimi 3 anni, viene aumentato il massimale per la responsabilità verso terzi e, in caso di incidenti gravi, si può chiedere un alloggio sostitutivo per 15 giorni.
 
Un'assicurazione più forte in caso di incidenti provocati da fughe di gas è quanto ha stabilito l'Autorità per l'Energia elettrica e il gas, disponendo il rinnovo dell'assicurazione di base per i clienti finali del gas distribuito dalla rete, per il periodo 1 ottobre 2010-31 dicembre 2013. Questo costerà al consumatore soltanto 70 centesimi in più all'anno, a fronte di maggiori garanzie e tutele.

Prima di tutto il massimale per la responsabilità civile verso terzi passa da 6,5 a 10 milioni di euro, così da coprire anche incidenti più rilevanti. Inoltre viene prevista la possibilità di chiedere un alloggio sostitutivo, nel proprio comune di residenza per un periodo di 15 giorni, nel caso in cui la propria abitazione sia stata distrutta o resa inagibile da una fuga di gas. Previste poi penali a carico della compagnia di assicurazione per i casi di ritardo nei rimborsi ad essa imputabili, per garantire tempi brevi e certi di liquidazione.

Credito: lucani, toscani e sardi sono i più puntuali nel pagare i debiti, peggiora la situazione nel Nord Italia, mentre a Sud il livello rimane stabile con l'emergere di situazioni virtuose. È quanto rileva un'analisi fatta da Experian, leader nei servizi per il credito, che ha diffuso i risultati regionali sulle morosità per le più diffuse forme di finanziamento delle famiglie, come prestiti personali, credito al consumo, carte di credito e revolving, e mutui immobiliari.

Nel 2009 si deteriora la situazione al Nord Italia, dove si registrano ritardi di pagamento di almeno tre rate che si sono allineate alla media nazionale, intorno al 4%. C'è inoltre una parziale inversione di tendenza al Sud e nelle Isole, dove i tassi di morosità sono rimasti stabili o sono diminuiti, con la presenza di alcune regioni particolarmente virtuose, come Basilicata e Sardegna.

Quale dunque la classifica di Experian? "La regione che presenta la più bassa incidenza del fenomeno è la Valle d'Aosta (2,59%), seguita da Basilicata (3,04%), Toscana (3,2%) e Sardegna (3,47%), mentre si affacciano per la prima volta tra le aree meno virtuose, regioni del Nord come Trentino-Alto Adige (5,25%) e Emilia-Romagna (4,98%), mentre la Campania rimane ancora in coda alla classifica regionale, ma con un tasso di default in discesa rispetto a un anno fa (5,64% contro il 6,06%)".

Secondo quanto riporta la newsletter "Prezzi e Consumi", curata dall'Osservatorio Prezzi e Tariffe della Direzione Generale per il Mercato, la Concorrenza, il Consumatore, la Vigilanza e la Normativa tecnica del Ministero per lo Sviluppo Economico, con il supporto tecnico dell'IPI, nel 2009 in Italia le tariffe dei trasporti aerei sono diminuite con maggiore velocità rispetto agli altri paesi europei.

Nel 2009, infatti, nella media dei Paesi dell'Unione monetaria, le tariffe sono scese dell'1,6% rispetto all'anno precedente; in Italia la flessione è stata sensibilmente più elevata pari al 12,5%. Negli altri principali Paesi europei si sono registrati, invece, dei rincari: in Francia le tariffe passeggeri sono aumentate del 5,4%, in Germania dell'1,4%, in Spagna del 3,4%, nel Regno Unito dello 0,9%.

Il differenziale dei tassi di crescita è tornato a sfavore delle famiglie italiane a marzo 2010. Inoltre, il differenziale è più che raddoppiato ad aprile passando da 5,5 punti percentuali del mese precedente a 13,6 punti. Nell'ultimo mese, mentre in Italia le tariffe crescono su base annua del 13,4%, mediamente nell'Area Euro si evidenzia una flessione dello 0,2%.

Oggi le Considerazioni finali del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Fra i punti toccati: il disagio dei giovani, la necessità di riforme strutturali, il rilancio della crescita. Le esigenze di bilancio vanno accompagnate al rilancio della crescita. Per quanto riguarda la manovra, "nelle nuove condizioni di mercato era inevitabile agire, anche se le restrizioni di bilancio incidono sulle prospettive di ripresa a breve dell'economia italiana", ed è comunque necessario "un attento scrutinio degli effetti della manovra". Poi ci sono gli effetti della crisi sui giovani e la necessità di riforme strutturali. Questi i diversi temi affrontati dal Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi nelle odierne Considerazioni finali.

La crisi si è indubbiamente fatta sentire. Afferma Draghi: "Nel biennio 2008-09 il PIL è sceso in Italia di 6 punti e mezzo, quasi metà di tutta la crescita che si era avuta nei dieci anni precedenti. Il reddito reale delle famiglie si è ridotto del 3,4 per cento, i loro consumi del 2,5. Le esportazioni sono cadute del 22 per cento. L'incertezza dilagante e il deteriorarsi delle prospettive della domanda hanno indotto le imprese a ridurre gli investimenti, scesi del 16 per cento. L'incidenza della Cassa integrazione guadagni sulle ore lavorate nell'industria è salita al 12 per cento alla fine del 2009. L'occupazione è diminuita dell'1,4 per cento; il numero di ore lavorate del 3,7". A fronte di tutto questo, "la politica economica ha limitato il danno, in una misura stimabile in due punti di PIL, attribuibili per circa un punto alla politica monetaria, per mezzo punto agli stabilizzatori automatici inclusi nel bilancio pubblico, per il resto alle misure di ricomposizione di entrate e spese decise dal Governo".

Attenzione però: "Nell'Unione monetaria stagnazione, disoccupazione e, alla lunga, tensioni nel bilancio pubblico sono l'inevitabile conseguenza della perdita di competitività. La correzione dei conti pubblici va accompagnata con il rilancio della crescita".

Draghi sottolinea che molto spesso è stato affrontato il tema delle riforme strutturali, rese ora più urgenti dalla crisi economica: "la caduta del prodotto accresce l'onere per il finanziamento dell'amministrazione pubblica; i costi dell'evasione fiscale e della corruzione divengono ancora più insopportabili; la stagnazione distrugge capitale umano, soprattutto tra i giovani".

Un problema rimane l'evasione fiscale, che "è un freno alla crescita perché richiede tasse più elevate per chi le paga; riduce le risorse per le politiche sociali, ostacola gli interventi a favore dei cittadini con redditi modesti".

Draghi si sofferma in particolare sul disagio dei giovani nel mercato del lavoro: "Nella fascia di età tra 20 e 34 anni la disoccupazione ha raggiunto il 13 per cento nella media del 2009. La riduzione rispetto al 2008 della quota di occupati fra i giovani è stata quasi sette volte quella osservata fra i più anziani. Hanno pesato sia la maggiore diffusione fra i giovani dei contratti di lavoro a termine sia la contrazione delle nuove assunzioni, del 20 per cento. Da tempo vanno ampliandosi in Italia le differenze di condizione lavorativa tra le nuove generazioni e quelle che le hanno precedute, a sfavore delle prime. I salari di ingresso in termini reali ristagnano da quindici anni". Il Governatore ha inoltre sostenuto la necessità di una riforma del sistema pensionistico.

Il Comitato dei Regolatori europei intensifica la cooperazione per la vigilanza sui mercati. È quanto si legge nell'odierna newsletter della Consob, che sottolinea come "sulla base delle decisioni assunte nella riunione plenaria di Barcellona dello scorso 7 maggio, il Cesr (Committee of European Securities Regulators), l'organismo di coordinamento fra le autorità di vigilanza e di regolamentazione dei mercati finanziari nell'Unione europea al quale partecipa la Consob, ha ulteriormente intensificato la collaborazione nell'attività di vigilanza".

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