RETI, CONCORRENZA, CONSUMATORI

Università degli Studi Roma Tre

In questi anni l’accento nelle azioni dei governi e nelle discussioni accademiche è stato posto sugli investimenti necessari per sviluppare o ammodernare le reti. Il tema degli investimenti si intreccia inevitabilmente con quelli delle tariffe (si pensi agli aeroporti, alle autostrade e al TPL), della qualità dei servizi e della concorrenza (ad esempio, sul trasporto ferroviario e le poste). Le autorità indipendenti hanno poteri di intervento differenti nei diversi settori (comunicazioni, energia, trasporti) e l’autorità per la concorrenza si coordina in modo diverso con ciascuna di esse. 
La necessità di investimenti nelle infrastrutture, funzionale a esigenze molteplici e prioritarie, ha negli ultimi cinque anni messo in secondo piano l’obiettivo di una competizione neutra sui mercati e le tutele dei consumatori sono finite sotto il tappeto. Diviene, dunque, indispensabile interrogarsi su quali forme di tutela si vogliono garantire al consumatore nell’attuale congiuntura. Nel lavoro sono stati sollevati quattro livelli di interrogativi:
Il primo livello è sul piano normativo e concerne il rapporto tra disciplina generale e speciale e l’ampiezza delle deroghe.
Il secondo livello è sul piano regolatorio, dell’attività delle autorità indipendenti e del loro coordinamento, attualmente mediante protocolli bilaterali. L’inefficienza – e comunque l’inefficacia – di un simile coordinamento emerge dalla giurisprudenza.
Il terzo livello riguarda gli operatori, poiché nei diversi settori è significativo il ruolo dell’autoregolamentazione e della co-regolamentazione. Dalle carte dei servizi originarie si è passati, quasi senza accorgersene, alla co-regolamentazione all’autoregolamentazione dei codici di condotta: il diritto negoziato con il legislatore (nel primo caso) e tra gli operatori (nel secondo). L’effetto non è stato quello sperato: le incertezze del legislatore dell’Unione hanno prodotto effetti su quello nazionale, che non ha scelto tra le soluzioni offerte dalle direttive dell’Unione.
Il quarto profilo, infine, concerne i consumatori, e il ruolo che viene loro riconosciuto in questo contesto. Qual è il ruolo delle associazioni, possono supplire al deficit illustrato nei tre livelli precedenti, come possono esercitare l’impulso al cambiamento. Su questi temi occorre interrogarsi.

 

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