Per il terzo semestre consecutivo calano i prezzi delle case, assieme a quelli di negozi e uffici: rispettivamente meno 1,6%, meno 1,6% e meno 1,5%. Le compravendite calano più significativamente rispetto ai prezzi: meno 11% per il residenziale. In particolare, i prezzi degli immobili nelle 13 grandi aree urbane italiane mostrano le seguenti performance annue: meno 4,1% abitazioni, meno 3,9% uffici, meno 3,2% negozi. Sono i dati resi noti oggi dal III Rapporto dell'Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma.

Secondo il Rapporto, gli sconti all'atto dell'acquisto arrivano al 13,2% per le abitazioni. "Le compravendite - rileva la ricerca - hanno continuato a diminuire anche nella seconda parte del 2009, ma ad una intensità più contenuta rispetto a quanto non sia accaduto nella prima, indicazione confermata dai dati più recenti dell'Agenzia del Territorio. I dati ministeriali parlano, nel III trimestre 2009 rispetto allo stesso trimestre del 2008, di una diminuzione dell'11% per le abitazioni, del 18,9% per uffici, del 17,7% per il settore commerciale e del meno 17,7% per quello produttivo".

Nel semestre però "si è registrato un ulteriore peggioramento della qualità del credito legato al settore immobiliare, come testimonia l'aumento delle insolvenze dei mutuatari. Fino alla primavera del 2008 questo indicatore oscillava intorno all'1-1,1%; dopo un anno è raddoppiato. Tale fenomeno, associato alla lunghezza e onerosità delle procedure di recupero coattivo, induce le Banche a mantenere un atteggiamento selettivo nei confronti dell'allocazione immobiliare. Si stima, infatti, che a fine anno le erogazioni di mutui alle famiglie per acquisto di immobili scenderanno a 49,2 miliardi di Euro, a fronte dei 56,5 dello scorso anno, con una flessione del 12,9%. Inoltre, in un contesto di minore disponibilità creditizia, si segnala l'ulteriore espansione della componente di surroga e sostituzione, arrivata a toccare i 12,3 miliardi di Euro con un'incidenza sull'ammontare complessivo messo a disposizione del settore residenziale superiore al 25%.

Si conclude lunedì 30 novembre il progetto OPEN WIND avviatosi lo scorso aprile con l'obiettivo di rafforzare il rapporto di fiducia e collaborazione con le associazioni dei Consumatori e far conoscere le attività e gli impegni assunti da Wind per migliorare la qualità dei propri servizi. Il piano delle iniziative ha previsto l'apertura dei customer care e dei punti vendita e il potenziamento dell'area consumatori del sito internet.

Nel corso del workshop finale, pure previsto nel piano delle iniziative, saranno presentati i risultati di un questionario somministrato alle Associazioni dei Consumatori che hanno partecipato al progetto per raccogliere commenti e suggerimenti sull'iniziativa.

A tavola i consumatori italiani effettuano sempre di più scelte consapevoli: leggono le etichette e apprezzano il valore del mangiar sano e del benessere fisico. Peccato che una buona parte dei cittadini ha problemi di comprensione con le etichette, in particolare se si tratta delle sigle di qualità (DOP, IGP e STG). E' quanto emerge dall'indagine "Consumatori a tavola. La spesa alimentare tra sicurezza, qualità e convenienza" che l'Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha commissionato a Ipsos e ha presentato oggi in occasione del "Premio Vincenzo Dona 2009".

La ricerca è stata svolta telefonicamente su un campione di intervistati di 1000 persone nel periodo che va dal 1° al 13 ottobre.

I dati parlano chiaro: il 79% del campione si ritiene "molto" o "abbastanza" d'accordo sulla propria abitudine di leggere sempre le etichette riportate sulla confezione dei prodotti alimentari. Solo poco più di 4 consumatori su 10 dichiarano, però, di comprenderle: (45%).

Un 40% non si rende conto di cosa significhino tutte quelle informazioni riportate sul prodotto e un 9% dichiara di non leggerle e non comprenderle. I problemi maggiori si riscontrano nel caso dei marchi di denominazione europei, ovvero le DOP (Denominazione di origine protetta), IGP (Indicazione geografica protetta) e STG (Specialità tradizionale garantita). Circa il 30% degli intervistati è in grado di dare la giusta definizione delle tre sigle. La più sconosciuta? Le STG: solo il 19% ha indicato la giusta dicitura mentre un 44% non sa indicare.

Nonostante questa confusione in tema di marchi di origine europei gli italiani considerano imprescindibile il legame tra alimenti e provenienza italiana, ovvero Made in Italy. E' l'origine italiana delle materie prime e localizzazione italiana della filiera, e non semplicemente il marchio italiano, a determinare il vero Made in Italy. Secondo la ricerca il 91% del campione considera la provenienza delle materie prime il requisito essenziale per definire un prodotto come italiano. L'85% ha indicato la produzione in Italia e l'82% il fatto che sia stato confezionato in una zona tipica di produzione. E proprio l'indicazione dell'origine nei prodotti alimentari è uno dei temi cari alle associazioni dei consumatori. Secondo Massimiliano Dona, segretario generale dell'UNC, "la soluzione per coniugare sicurezza, qualità e convenienza può trovarsi in alcune iniziative che esorteremo le istituzioni ad adottare, e mi riferisco in particolare all'impegno già manifestato dal nostro ministro dell'Agricoltura, per una maggiore trasparenza delle etichette, in particolare della provenienza dei cibi, elemento che potrebbe aiutare i consumatori a fare scelte più attente".

Attenzione all'origine, quindi, ma anche agli aspetti salutistici. L'87% è d'accordo o molto d'accordo con il detto "sono quello che mangio". Dai risultati della ricerca emerge che gran parte degli italiani dichiara di rispettare alcune regole fondamentali del mangiar sano: il 91% degli intervistati consuma spesso o abitualmente frutta e verdura, il 68% fa una colazione completa al mattino e il 56% sta attento alle calorie per mantenersi in forma.

Ma come conciliare il bisogno di una dieta alimentare sana, genuina e di qualità con il risparmio economico in questo periodo di crisi? Con il pragmatismo. Il 54% degli intervistati rinuncerebbe infatti ai prodotti elettronici o elettrodomestici e all'abbigliamento, il 50% a viaggi e divertimenti e solo il 5% alla spesa alimentare. Per fare economia in questo settore i consumatori hanno escogitato alcuni espedienti, come scegliere i formati famiglia (72%) oppure visitare più punti vendita alla ricerca del prezzo inferiore (54%). "Inevitabilmente - ha proseguito Dona - in periodi di crisi la convenienza è un tema importante se si considera che quasi il 20% della nostre risorse sono spese al supermercato nella spesa alimentare. Anche qui fra convenienza reale e fra convenienza delle offerte c'è un certo disallineamento, perché spesso i consumatori vanno a cercare i prodotti in offerta per fare economia, ma magari sono in un grande supermercato e si abbandonano ad acquisti irrazionali che vanificano il risparmio".

"La spesa alimentare tra sicurezza, qualità e convenienza": questo il tema del Premio Vincenzo Dona, Voce dei Consumatori, l'evento organizzato dall'Unione Nazionale Consumatori che si svolgerà domani a Roma presso il Centro Congressi Montecitorio a partire dalle ore 9.00. L'evento è giunto alla terza edizione e vede il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero delle politiche agricole, del Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, della Regione Lazio e del Comune di Roma. Ricco il programma della giornata, che prevede fra gli altri l'intervento del presidente dell'INRAN Carlo Cannella su "Giudizi e pregiudizi alimentari", la presentazione della ricerca demoscopica "Consumatori a tavola" a cura del presidente IPSOS Nando Pagnoncelli e una tavola rotonda che sarà seguita dalla cerimonia di consegna dei Premi "Vincenzo Dona, Voce dei consumatori 2009".

Occhi aperti sulle pratiche commerciali scorrette e sulla pubblicità ingannevole. Ci sono le infinite suggestioni degli spot, che attraverso il valore attribuito alla marca veicolano non sono un prodotto ma un'ideologia, un sistema di valori, un sentimento di appartenenza. Ci sono le pratiche evidentemente scorrette che danneggiano i consumatori e che vengono sanzionate dall'Autorità Antitrust. E ci sono situazioni "borderline", come quelle che emergono dalle "arguzie" del marketing, dove la valutazione diventa più difficile anche per gli stessi addetti ai lavori. Che proprio oggi si sono confrontati a Roma nella tavola rotonda "Occhi Aperti! Pratiche commerciali scorrette", organizzata da Assoutenti e dall'Unione Nazionale Consumatori nell'ambito del progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo economico con una parte dei proventi delle sanzioni decise dall'Antitrust. Un elemento sul quale si sono concentrati gli interventi di apertura di Gianfrancesco Vecchio, Direttore generale Ministero dello Sviluppo economico, e di Giustino Trincia, segretario generale di Consumers' Forum. Da Trincia, qualche proposta di azione: "Usare Consumers' Forum come spazio per promuovere confronti di merito con le imprese", "avviare sperimentazioni per prevenire le pratiche commerciali scorrette come la formazione del personale che si occupa di marketing", ipotizzare che associazioni di consumatori e imprese "raggiungano accordi che possano consentire di fare una valutazione preventiva" dei messaggi promozionali.

Ma qual è la dimensione del fenomeno? Secondo i dati resi noti da Paolo Saba, Direzione generale per la tutela del consumatore dell'Autorità Antitrust, le sanzioni per sole pratiche scorrette fatte dal 2008 fino a ottobre 2009 sono state di oltre 60 milioni di euro; i procedimenti per le sole pratiche scorrette sono fra 150 e 300 l'anno; le segnalazioni scritte fatte dai consumatori sono state meno di 10 mila nel 2008, oltre 13 mila quest'anno, e ad esse si aggiungono le oltre 18 mila segnalazioni rivolte al numero verde dell'Autorità fra il 2007 e il 2009. Ma, ha spiegato Saba, "ci sono aree in cui i consumatori non sono consapevoli di quali siano i loro diritti", come nel campo delle garanzie.

A rappresentare i due lati della medaglia - da un lato le suggestioni e le tecniche di costruzione della pubblicità, dall'altro la necessità di tutelare i consumatori dalle pratiche commerciali scorrette - ci sono l'analisi di Alberto De Martini, pubblicitario e scrittore, e del presidente Assoutenti Mario Finzi.

De Martini ha evidenziato i diversi significati della marca e il "quid" in più che si acquista quando si compra un prodotto, che non è il solo prodotto in sé: alla cassa si paga la certezza della qualità, l'armonia con i propri valori, il senso di appartenenza, l'entertainment, la partecipazione. Sono i valori veicolati dalla marca nei suoi diversi significati. Questa può diventare certezza di qualità - è il caso degli spot Nutella. Può rappresentare una "ideologia con finalità economiche che scaturisce da un sistema di valori" e dunque veicola tali valori: è il caso, ha spiegato De Martini, degli spot Nike che ignorano il prodotto per veicolare i valori dello sport o della Barilla dove la posta diventa il valore della famiglia. C'è la marca che diventa simbolo di appartenenza - il lancio storico della Apple. La marca che diventa prodotto, dunque intrattenimento. E la nuova sfida di una marca chiamata a essere istituzione aperta e paritaria soprattutto attraverso Internet - come la campagna Telecom "A voi comunicare".

Queste dunque le suggestioni delle pubblicità. Ma dall'altro lato ci sono gli inganni, evidenziati dalla relazione di Mario Finzi, che ha analizzato le criticità dei provvedimenti sanzionatori: la loro effettiva tempestività, la scarsa azione dissuasiva di sanzioni che arrivano a 500 mila euro e che dunque potrebbero essere un rischio da correre per le campagne pubblicitarie delle grandi imprese, la scarsa visibilità dei procedimenti sanzionatori stessi. La proposta? "Bisogna colpire - ha detto Finzi - l'immagine dell'impresa". Così nel caso di una pubblicità televisiva "trasmettere a spese dell'impresa lo stesso messaggio diffuso, nello stesso orario, con una scritta che dica che quella pubblicità è stata giudicata ingannevole" e l'ammontare della sanzione. Intanto, dai consumatori, arrivano in rete i "Controspot" per smascherare i trucchi cui si ricorre quando si parla di pratiche scorrette e pubblicità ingannevoli, come nella vendita di loghi e suonerie o nelle super-offerte, ingannevoli, dei trasporti. Quali dunque le proposte delle associazioni? Applicare il provvedimento del ravvedimento operoso, aumentare le sanzioni, adottare una sanzione sociale con la pubblicazione della pronuncia sanzionatoria a spese dell'impresa, puntare a una maggiore attenzione da parte dei mezzi di comunicazione.

Ma l'argomento è anche più complesso. Uno spunto di riflessione è stato offerto dal giornalista Andrea Vianello, conduttore della trasmissione Mi manda Raitre: "Il mondo della pubblicità delle grandi marche funziona, specie se si va sul mondo delle idee. Altra cosa è il sottobosco: i depliant, i siti internet, le promozioni dell'elettronica, le televendite. Penso ci sia qualcosa che conosciamo poco: il marketing. Proviamo a capire - ha detto Vianello - quando il marketing diventa scorretto. È corretto diffondere il profumo di cornetto fuori dai bar o l'aroma di pane nei supermercati?". Suggestione raccolta dal Direttore privacy e tutela del consumatore della Telecom Dario D'Aleo: "Ci sono situazioni borderline in cui non è facile verificare quando una pratica commerciale è scorretta".
Alla tavola rotonda moderata da Anna Bartolini hanno partecipato anche Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi Confcommercio, e Vincenzo Guggino, segretario generale dell'Istituto per l'Autodisciplina Pubblicitaria. Conclusioni affidate al segretario generale dell'UNC Massimiliano Dona."La pubblicità farebbe parte del gioco dei ruoli se il nostro mercato fosse realmente competitivo", ha detto Dona sottolineando l'esigenza di equilibrio informativo e culturale: "I consumatori non sono consapevoli. La risposta è nell'educazione dei cittadini. Ritengo che avere consumatori più informati e consapevoli risponda sia alle patologie del mercato sia all'arguzia".

Qualche dato aggiuntivo: nel solo periodo compreso fra gennaio e ottobre 2009 sono stati 256 i procedimenti conclusi dall'Antitrust, 208 i casi sanzionati, fra i quali 201 per pratiche scorrette. Ammontare delle sanzioni: oltre 30 milioni di euro.

 

Volendo individuare il filo rosso che lega gli interventi dei presidenti delle Autorità di regolazione del mercato nel corso del consueto appuntamento annuale di Consumers'Forum che le chiama a raccolta, non si può non fare riferimento alla parola "fiducia" richiamata più volte nel corso della giornata e alla quale i Presidenti hanno dato tutti uguale importanza. Dopo aver dedicato la parte iniziale del loro intervento alla elencazione delle attività messe in campo per tutelare i consumatori, i Presidenti si sono soffermati sul futuro, sulla strada da percorrere che passa inevitabilmente attraverso la creazione di un clima di fiducia e di consapevolezza.

"Ricostruire la fiducia è terreno più fertile delle multe e delle sanzioni. Per creare fiducia c'è bisogno di informare i consumatori in maniera semplice e chiara", ha detto Corrado Calabrò, presidente Agcom che ha sottolineato come l'Autorità da lui presieduta lavori in questa direzione riferendosi evidentemente alla delibere sulla qualità dei call center, al meccanismo di accreditamento dei siti per la comparazione delle tariffe e via dicendo. Quanto al futuro, Calabrò non ha potuto non fare riferimento alla necessità "per lo sviluppo del Paese" di avere la banda larga anzi l'ultra banda. "L'Agcom - ha concluso il Presidente - è un punto di osservazione neutrale ma non indifferente".

"Senza trasparenza e correttezza non vi è fiducia e senza fiducia non vi è stabilità", ha sostenuto, invece, Lamberto Cardia, presidente Consob aggiungendo che la crisi finanziaria ha certamente minato il rapporto di fiducia tra consumatori e mercato ma il "nostro Paese - ha detto - ha reagito meglio perché ci sono regole ferme e Autorità di regolazione che si sono battute perché queste venissero rispettate, anche in periodo di crisi". Cardia ha accennato all'importanza che il risparmio della gente comune riveste e ha sempre rivestito nel nostro Paese: "Il risparmio della gente semplice ha supportato le aziende che a loro volta hanno creato lavoro innescando un meccanismo virtuoso. E l'investimento del proprio risparmio necessità di fiducia". Anche la Consob lavora e ha lavorato per ricreare fiducia nel singolo risparmiatore. La Camera di Conciliazione, costituita il 28 ottobre scorso, va in questa direzione: essa ha lo scopo di amministrare le procedure conciliative e arbitrali relative a controversie sorte tra investitori e intermediari in materia di trasparenza e correttezza nelle relazioni contrattuali.

Stimolante è stato, invece, l'intervento di Antonio Catricalà, presidente Antitrust, che non si è soffermato su quanto l'Autorità ha fatto ma su quello che potrebbe fare per tutelare sempre di più i consumatori. "Ma le idee a volte non piacciono", ha detto Catricalà riferendosi alla proposta di un parere preventivo sulla pubblicità al posto delle sanzioni su quelle ingannevoli. Ma non solo. Per rendere più concreta e incisiva l'azione dell'Antitrust, il Presidente ha chiesto anche alla Camera di poter dichiarare la nullità delle clausole abusive che oggi è prerogativa del giudice ordinario. Ma anche diffidare le imprese scorrette, requisire i formulari, "ma - ha ribadito Catricalà - le idee non sempre hanno successo".

L'appuntamento di quest'anno curato da Consumers'Forum ha visto la partecipazione, per la prima volta, di un esponente della Banca d'Italia. Luigi Donato, condirettore Centrale Vigilanza Creditizia e Finanziaria della Banca d'Italia, nel suo seguitissimo intervento ha fatto riferimento alla trasparenza e alla correttezza dell'azione delle banche. E alla fiducia. "La necessità di relazioni trasparenti e corrette con la clientela - ha detto - è aumentata con la crisi finanziaria. Banca d'Italia ha risposto a questa esigenza. Come? Riorganizzando la Vigilanza e creando un'unità apposita con compiti di controllo a tutela dell'utenza bancaria; emanando una nuova disciplina in materia di trasparenza; aprendo istruttorie nei confronti di alcuni istituto a seguito di alcune segnalazioni delle associazioni dei consumatori e dando vita all'Arbitro Bancario e Finanziario". Donato si è soffermato sulla composizione e i compiti della Segreteria Tecnica che supporta l'ABF e che serve a riequilibrare i rapporti di forza consumatori/Istituti.

Alessandro Ortis, presidente Autorità Energia Elettrica e Gas, ha parlato del mercato - non mercato del petrolio. "Può chiamarsi mercato un mercato dove i prezzi non sono veri? Dove c'è una speculazione incontrollata? Dove i prodotti (il barile) non sono veri? Quello del petrolio è piuttosto un settore - ha detto Ortis - che ha contribuito alla crisi finanziaria che è stata, quindi, un fallimento del non mercato. Diventa, dunque, necessario lavorare per creare un mercato. C'è molto da fare: più regolamentazione, più monitoraggio, più controlli, più attenzione alle segnalazioni".

Ha concluso la lunga mattinata l'intervento di Francesco Pizzetti, Presidente Garante Protezione dati Personali, che, definendo le associazioni dei consumatori un pezzo organizzato dell'opinione pubblica cui è necessario anche rendere conto, ha passato in rassegna l'attività dell'Autorità mettendo in evidenza come la protezione dei dati personali si incroci con la tutela del consumatore: fascicolo sanitario elettronico, scontrino farmaceutico parlante, carte fedeltà.

“Liberalizzazioni. Prospettive di riforme per il futuro del mercato”: questo il tema del convegno che si svolgerà venerdì 27 novembre alle 16.30, presso la Camera di Commercio di Cagliari (Largo Carlo Felice n. 72). L’evento è promosso da Federconsumatori della Regione Sardegna in collaborazione con Consumer’s Forum e Camera di Commercio di Cagliari.

Durante l’incontro-dibattito, che si concentrerà sullo stato delle “liberalizzazioni” e le prospettive future, verrà presentato il libro “L’assedio. Il difficile cammino delle liberalizzazioni a favore del cittadino – consumatore”, di Antonio Lirosi, l’economista ex “Mr. Prezzi” che sarà presente all’incontro, e di Enrico Cinotti. Interverranno il presidente di Federconsumatori della Regione Sardegna Andrea Pusceddu, il segretario CGIL della CDLM di Cagliari Nicola Marongiu, il presidente dell’associazione industriale Province della Sardegna Meridionale Alberto Scanu e il direttore della Confcommercio di Cagliari Giuseppe Scura. Sarà presente, inoltre, Sergio Veroli, presidente nazionale di Consumer’s Forum.

Occhi Aperti sulle pratiche commerciali scorrette. La prossima iniziativa del progetto realizzato da Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori sarà una mattinata dedicata alle Pratiche commerciali scorrette, che vedrà la proiezione del controspot “Occhi aperti” e una tavola rotonda su “La pubblicità e il mercato” cui parteciperanno Luigi Fiorentino, segretario generale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Vincenzo Guggino, segretario generale Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria, Paolo Annunziato, responsabile Public Affairs Telecom Italia, Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, e il giornalista Rai Andrea Vianello. Modererà Anna Bartolini.

All’incontro parteciperanno il segretario generale di Consumers’ Forum Giustino Trincia, il Direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico Gianfrancesco Vecchio, il presidente Assoutenti Mario Finzi, lo scrittore Alberto De Martini, il segretario generale dell’UNC Massimiliano Dona. L’evento si svolgerà il 25 novembre a Roma presso il Centro Congressi Montecitorio (piazza Montecitorio 125) a Roma a partire dalle 9.30.

Dall'Agcom arrivano due impegni, nell'ambito delle tlc, a tutela dei consumatori. Il primo riguarda l'apertura di un'istruttoria sull'accordo notificato all'Autorità dall'Associazione DGTVi relativo all'ordinamento automatico dei canali della TV digitale terrestre. L'istruttoria sarà svolta in tempi rapidi e verificherà se l'accordo raggiunto dai principali operatori del settore televisivo rispetta il pluralismo e non discrimina alcuna categoria di broadcaster.

Il secondo impegno dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni riguarda l'avvio di una indagine conoscitiva sui servizi vocali su protocollo internet (VoIP) da rete mobile ed sul traffico peer to peer. L'indagine durerà 120 giorni e approfondirà i profili tecnici, economici e giuridici legati alla fornitura di questi servizi, valutando se le strategie e le limitazioni messe in atto da alcuni operatori mobili siano compatibili con il quadro regolamentare vigente.

Un'attenzione particolare andrà alla tutela del consumatore e alle eventuali pratiche discriminatorie a danno di alcune categorie di utenza, e, più in generale, al rispetto del principio di trasparenza delle offerte al cliente finale.

Se un volo ritarda più di 3 ore è come se fosse stato cancellato. Almeno dal punto di vista dei diritti del passeggero che può, infatti, chiedere alla compagnia aerea una compensazione pecuniaria forfetaria se il ritardo va oltre le tre ore e se non è dovuto a circostanze eccezionali. E' quanto prevede il regolamento comunitario ed è quanto ha specificato oggi la Corte di Giustizia dell'Unione Europea in una sentenza in cui sostiene che "i passeggeri vittima di un ritardo subiscono un danno analogo, consistente in una perdita di tempo, a quelli che subiscono la cancellazione del volo".

La Corte osserva infine che "un tale ritardo non comporta il diritto alla compensazione pecuniaria quando la compagnia aerea è in grado di dimostrare che era dovuto a circostanze eccezionali che sfuggono all'effettivo controllo della compagnia aerea e che non si sarebbero comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso". La Corte ricorda che "un problema tecnico occorso ad un aeromobile non può essere considerato una circostanza eccezionale a meno che derivi da eventi che, per la loro natura o la loro origine, non sono inerenti al normale esercizio dell'attività della compagnia aerea in questione e sfuggono al suo effettivo controllo".

 

E' stato inaugurato oggi, presso il Tribunale civile di Roma, il "Punto informativo sulla conciliazione", uno strumento a disposizione di tutti i cittadini. "Lo scopo di quest'iniziativa è essenzialmente la diffusione della cultura della conciliazione - ha risposto il Presidente del Tribunale di Roma Paolo De Fiore - vogliamo far crescere l'idea nella società civile che spesso rinunciare alla causa fa bene ad entrambe le parti; fare una transazione equa piuttosto che affrontare un procedimento giudiziario lungo, che può portare enormi costi in termini anche di ansie e preoccupazioni, conviene a tutti".

Dunque un cittadino prima di andare dall'avvocato può rivolgersi a questo sportello dove gli saranno date tutte le informazioni sullo strumento della conciliazione. De Fiore ha insistito su un fatto pratico, ma importante: attraverso una procedura conciliativa il creditore può ottenere una parte dell'intero che gli spetta, ma può ottenerlo subito, senza dover aspettare anni e affrontare i costi di una causa. E questo vale anche per chi deve pagare.

Il Presidente De Fiore ha sottolineato che "lo sportello funzionerà soltanto come strumento di informazione sui vantaggi della conciliazione, sulle possibilità che gli utenti hanno di conciliare rivolgendosi agli organismi preposti, secondo le varie specializzazioni, il cui elenco è presso il Ministero della Giustizia. Quindi concretamente i funzionari dell'ufficio, che sono adeguatamente formati, avranno il compito di indirizzare gli utenti interessati alla conciliazione agli organismi preposti".

"Lo sportello avrà un bacino d'utenza vastissimo, visto che fa capo a tutto il Lazio. Il Tribunale civile di Roma vede migliaia di passaggi al giorno, soltanto l'edificio di Viale Giulio Cesare ne vede 10-11mila - ha specificato De Fiore che ha poi assicurato che ogni sei mesi è prevista una relazione per monitorare l'attività dell'ufficio.

 

“La spesa alimentare tra sicurezza, qualità e convenienza”: questo il tema del Premio Vincenzo Dona, Voce dei Consumatori, l’evento organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori che si svolgerà il prossimo 26 novembre a Roma presso il Centro Congressi Montecitorio a partire dalle ore 9.00. Ricco il programma della giornata, che prevede fra gli altri l’intervento del presidente dell’INRAN Carlo Cannella su “Giudizi e pregiudizi alimentari”, la presentazione della ricerca demoscopica “Consumatori a tavola” a cura del presidente IPSOS Nando Pagnoncelli e una tavola rotonda che sarà seguita dalla cerimonia di consegna dei Premi “Vincenzo Dona, Voce dei consumatori 2009”.

Il 70% dei siti web indagati perché vendevano fraudolentemente suonerie, wallpaper e altri servizi di telefonia mobile sono stati corretti o chiusi. E' questo il risultato dell'indagine a tappeto condotta dalla Commissione europea in ambito consumeristico durata 18 mesi cui hanno partecipato 27 Stati membri, la Norvegia e l'Islanda. Dal giugno 2008, quando sono stati effettuati i primi controlli, 301 siti web sono stati indagati dalle autorità nazionali perché sospettati di gravi violazioni della normativa consumeristica UE.

Il 70% dei 301 casi investigati è stato ora risolto. Il 52% (159 siti web) è stato corretto e il 17% (54 siti web) è stato chiuso.

Le tre principali problematiche riscontrate erano: formulazione dei prezzi poco chiara (ad esempio mancavano informazioni o erano incomplete), mancanza di informazioni complete sul commerciante e pubblicità fuorviante, in particolare nei casi in cui si pubblicizzavano le suonerie quali "gratuite" mentre invece il consumatore era poi tenuto a pagare un abbonamento.

In Italia, a febbraio e a maggio, in seguito all'indagine a tappeto le autorità di forza pubblica hanno comminato sanzioni pecuniarie per un valore di circa 2 milioni di euro a 9 grandi società che avevano contravvenuto alla normativa.

"Questa indagine su scala UE costituisce una risposta diretta alle centinaia di reclami provenienti da genitori e consumatori di diversi Stati membri dell'UE - ha dichiarato Meglena Kuneva, Commissaria Ue responsabile per i consumatori - Non è giusto che i giovani siano vittime di pratiche fraudolente come ad esempio le pubblicità ingannevoli che li inducono a sottoscrivere abbonamenti per suonerie che pensavano fossero gratuite. I genitori non dovrebbero trovare brutte sorprese nella bolletta del telefono quando i loro figli, per inavvertenza, si sono impegnati a versare un canone superiore a quello sul quale si erano accordati. In futuro la politica consumeristica dell'UE concentrerà i suoi sforzi su questo tipo di azione repressiva congiunta."

Adiconsum presenterà domani la banca dati “ABC Consumatore” – “Come tutelare i tuoi diritti senza ricorrere ai professionisti”. L’associazione ha infatti raccolto tutta la normativa riguardante i diritti dei consumatori in una banca dati che si potrà consultare gratuitamente via internet, per conoscere – ad esempio – quali sono i propri diritti se si recede da un contratto o se ci si appresta a partire in vacanza. La banca dati è frutto del progetto “ABC Consumatore” realizzato con il contributo del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e sarà presentato domani a Roma alle 11.00 presso la sede nazionale Adiconsum di via Lancisi 25.

Addio vecchia tv analogica. Oggi nel Lazio si spegnerà definitivamente il segnale televisivo analogico. Fino al 30 novembre 4.500.000 cittadini saranno interessati al cambiamento secondo un calendario che divide idealmente la Regione in quattro aree: si parte oggi con Roma, e si conclude lunedì 30 con le isole Pontine. Restano esclusi 18 comuni della provincia di Viterbo, per i quali il passaggio è previsto nel 2012. Per conoscere la data esatta di transizione del proprio comune di residenza, è possibile chiamare il numero verde messo a disposizione dal ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Comunicazioni 800.022.000, oppure consultare il motore di ricerca presente sul sito Internet www.decoder.comunicazioni.it

A passaggio avvenuto, potrebbe essere necessario risintonizzare il proprio ricevitore digitale per tornare a vedere tutti i canali ricevibili.

Sono ancora disponibili i contributi all'acquisto del decoder di tipo interattivo, istituiti dal Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Comunicazioni per agevolare la fascia di popolazione economicamente più debole, per età e reddito. Per usufruire di tale contributo, consistente in uno sconto di 50 euro per l'acquisto di un decoder di tipo interattivo (quello con il bollino blu DGTVi), sarà sufficiente recarsi presso i rivenditori autorizzati che lo applicheranno direttamente ai soggetti che soddisfano tutti i requisiti.

 

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