Informazioni carenti, incomplete e intempestive sull'ingorgo che ha interessato il Passante di Mestre lo scorso 1° agosto 2009: queste le motivazioni con le quali l'Antitrust ha sanzionato per pratica commerciale scorretta, per 150 mila euro ciascuno, la società Concessioni Autostradali Venete - CAV S.p.A. e la Società delle Autostrade di Venezia e Padova S.p.A. Il comportamento contestato è infatti quello di "aver omesso o fornito in modo gravemente incompleto e, comunque, intempestivo notizie circa l'intenso flusso di traffico, l'esistenza di rallentamenti e di incolonnamenti di assoluta rilevanza che il giorno sabato 1° agosto 2009 hanno determinato significativi disagi e finanche ostacoli alla circolazione automobilistica sul Passante di Mestre, direzione Trieste".

È quanto scrive nell'odierno bollettino l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sottolineando che "in mancanza di adeguate e tempestive informazioni, i consumatori non hanno potuto assumere una decisione consapevole circa la scelta di transitare su tale tratto autostradale, pagando il relativo pedaggio, rispetto all'utilizzo di percorsi alternativi, quale la cd. Tangenziale di Mestre (A57) o la viabilità ordinaria".

"Le risultanze istruttorie evidenziano - conclude dunque l'Antitrust - l'assoluta carenza informativa resa dai professionisti all'utenza in transito e in avvicinamento al Passante in merito alle condizioni di viabilità e soprattutto circa le notevoli situazioni di criticità che si sono verificate il giorno 1° agosto 2009". Da qui la doppia sanzione per complessivi 300 mila euro.

Nuove iniziative dell'Autorità per l'energia a tutela dei consumatori. L'Autorità ha infatti predisposto l'Atlante dei diritti dei consumatori di energia, una guida aggiornata sui diritti e le tutele per i consumatori nei settori dell'energia elettrica e il gas, e ha attivato, avvalendosi dell'Acquirente Unico, lo Sportello per il consumatore di energia, con il potenziamento del numero verde 800.166.654 e una task force di trenta esperti specializzati per rispondere a domande, dare informazioni, ricevere segnalazioni o reclami. Questi i nuovi strumenti a tutela dei consumatori che saranno presentati dall'Autorità il prossimo 26 gennaio presso la sede dell'Acquirente Unico.

Gli sportelli automatici delle banche italiane diventano sempre più evoluti e offrono più servizi. Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio e-Committee dell'Associazione Bancaria Italiana (Abi) accanto ai servizi informativi di "base" come saldo e movimenti di conto corrente, gli sportelli automatici delle banche italiane (ATM) offrono un portafoglio di servizi di consultazione sempre più ricco: dalla disponibilità residua di prelievo su conto corrente (42%, con un aumento del 5% rispetto al 2007) alla situazione del conto titoli (58%; +15%); dai movimenti delle carte di credito (39%; +28%) alla possibilità di attivare servizi di avviso e alerting via SMS (33%; +15%). In crescita, seppur lieve, anche il servizio di verifica della situazione assegni (21%; +1%), mentre un discorso a parte merita la consultazione della posizione mutui e finanziamenti che - nonostante richieda un alto livello di personalizzazione, superiore a quello che può essere offerto tramite terminale - oggi viene offerta dall'11% degli ATM.

Quanto ai servizi dispositivi, i più diffusi agli sportelli automatici delle banche italiane restano anche per il 2008 il prelievo (100%), la ricarica delle prepagate telefoniche (94%) e il Cash Advance (84%). E tuttavia, all'ATM è possibile effettuare tante altre operazioni che semplificano la vita di tutti i giorni: pagare il canone TV (49%) e i bollettini postali delle utenze (28%), versare contanti e assegni (11%), ricaricare le schede per accedere ai servizi offerti sul Digitale Terrestre e le pay TV (47%) e fare donazioni (45%). Circa il 56% degli sportelli automatici, inoltre, è dotato di un kit antifrode per prevenire la clonazione delle carte, mentre nel 2008 sono più che raddoppiati gli ATM accessibili ai diversamente abili (46% contro il 22% nel 2007).

Bilancio positivo per i saldi. A distanza di una decina di giorni dall'avvio, il dato si aggira in media intorno a un più 10% rispetto alle vendite di fine stagione dello scorso anno. È quanto afferma Fismo-Confesercenti, che analizza l'andamento dei saldi nelle grandi città e registra dati incoraggianti, anche se ribadisce che "rimane necessaria una riflessione sulla collocazione dei saldi che dovrebbero partire più distanziati dalle festività di fine anno e iniziare tutti alla stessa data".

In particolare a Milano, rileva Fismo-Confesercenti, i saldi sono partiti beni e nei primi dieci giorni si è registrato un aumento del 20% delle vendite. Vie e aree commerciali prese d'assalto, con una predilezione per abbigliamento, calzature, pelletterie e accessori griffati, ma anche capi che avevano registrato una flessione nei mesi precedenti. A Roma i saldi, iniziati il 2 gennaio, hanno visto un boom soprattutto nei primi dieci giorni con una percentuale di vendite del più 20% rispetto all'anno scorso e un recupero dell'andamento delle vendite, che invece a dicembre era stata insoddisfacente.

Venezia segnala un bilancio discreto che si aggira intorno al più 10%, anche se non tutti i clienti hanno portato un potenziamento delle vendite e la città risente della concorrenza degli outlet di nuova generazione. A Firenze l'andamento è allineato a quello degli ultimi anni, intorno al 10% in più, mentre a Napoli c'è stata una partenza al rallentatore, un andamento diseguale nelle diverse aree cittadine e buoni dati per le griffe.

Offrire ai propri clienti la partecipazione ad una lotteria dopo un certo numero di acquisti non costituisce automaticamente una pratica commerciale sleale. Lo ha deciso la Corte di Giustizia delle Comunità Europee che oggi si è espressa dopo essere stata interpellata dalla Corte federale di giustizia tedesca.

L'associazione tedesca per la lotta contro la concorrenza sleale aveva denunciato per pratica commerciale scorretta una società tedesca di vendita al dettaglio, denominata Plus, che aveva lanciato la campagna promozionale «Ihre Millionenchance» («Diventa milionario!»), con cui il pubblico veniva invitato ad acquistare prodotti venduti nei suoi negozi per accumulare punti. Al raggiungimento di venti punti era possibile partecipare gratuitamente ad alcune estrazioni del Deutscher Lottoblock (associazione nazionale di 16 società che organizzano lotterie). La Plus è stata condannata, in primo e in secondo grado, a cessare tale pratica mentre la Corte federale di giustizia (Bundesgerichtshof), che deve decidere in ultimo grado su tale controversia, ha rinviato alla Corte di giustizia.

La Corte ha dichiarato che la fattispecie non è contemplata nell'allegato I della direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali, che elenca tassativamente le sole pratiche che possono essere vietate senza essere esaminate caso per caso. Pertanto, tale pratica non può essere vietata senza che venga accertato, con riferimento al contesto di fatto di ogni fattispecie, se essa presenti un carattere «sleale» alla luce dei criteri enunciati dalla direttiva. Tra tali criteri rientra, in particolare, l'accertamento del fatto che la pratica falsa o è idonea a falsare in misura sostanziale il comportamento economico del consumatore medio in relazione al prodotto.

La commissione di massimo scoperto (CMS) è uscita dalla porta ed è rientrata dalla finestra con nuove voci anche più costose. È stata sì regolamentata dal legislatore, ma con una legge di dubbia interpretazione e la possibilità che si realizzi addirittura una duplicazione delle commissioni a carico dei clienti. Per questo Adiconsum, Adoc e Lega Consumatori chiedono l'intervento del Parlamento proponendo un emendamento ad hoc che chiarisca l'interpretazione della legge, e invitano i cittadini ad agire presentando reclamo alla propria banca e, in caso di risposta negativa o mancata, di rivolgersi all'Arbitro Bancario Finanziario. Se tutto questo non avrà effetto, e se non ci saranno risultati, valuteranno l'attivazione di cause collettive contro le singole banche.

Le proposte sono state presentate oggi dalle tre associazioni, che chiedono dunque alle banche "la restituzione delle commissioni arbitrariamente incassate dal luglio 2009" e al Parlamento "l'approvazione di un emendamento che elimini la doppia commissione applicata dalle banche". Interessate all'iniziativa sono tutte le imprese che operano con uno scoperto di conto, o che superano lo scoperto autorizzato, ma anche le famiglie che in periodi di crisi possono ritrovarsi occasionalmente in "rosso". A chi vede aumentare i propri costi bancari - attraverso l'invio di lettere che comunicano unilateralmente modifiche contrattuali - le tre associazioni consigliano dunque di rivolgersi all'Arbitro Bancario Finanziario.

Tutela dei consumatori attraverso una serie di azioni volte a promuovere lo sviluppo di mercati concorrenziali, l'economicità e la qualità dei servizi, l'uso razionale dell'energia attraverso l'adozione di tecnologie rispettose dell'ambiente: queste alcune delle linee guida che ispireranno l'azione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas nel prossimo triennio. L'Autorità ha infatti reso pubblico il proprio Piano strategico triennale 2010-2012: un programma di attività, che delinea le iniziative operative più rilevanti. Il Piano sarà oggetto di un'audizione generale, a consultazione pubblica, subito dopo la presentazione al Parlamento ed al Governo della prossima Relazione annuale.

Fra gli obiettivi generali del Piano, ci sono quello di promuovere lo sviluppo di mercati concorrenziali e transnazionali dell'elettricità e del gas, sostenere e promuovere l'economicità e l'efficienza dei servizi infrastrutturali, tutelare i clienti dei servizi energetici, promuovere l'uso razionale dell'energia e contribuire così alla tutela dell'ambiente contribuendo alle scelte per lo sviluppo sostenibile, e sviluppare i rapporti con i soggetti istituzionali con la consultazione di operatori e consumatori.

"Rendiamo pubblico per tempo il nostro programma futuro di regolazione e controllo, per contribuire a rendere sempre più trasparente, chiaro e prevedibile il quadro normativo - ha sottolineato Alessandro Ortis, presidente dell'Autorità - Infatti il nostro Piano strategico non costituisce solo un irrinunciabile strumento per la gestione interna, ma offre pro-attivamente all'attenzione di tutti una agenda di obiettivi, intenzioni e lavori, progressivamente aggiornabile anche sulla base di ogni più aperta ed approfondita interlocuzione istituzionale o consultazione pubblica con consumatori, operatori e loro Associazioni".

Controllare il proprio bilancio familiare ed elaborare strategie di gestione del rischio, in base al proprio patrimonio, è la tendenza largamente diffusa nella popolazione italiana. E' quanto è risultato dalla ricerca "Educare alla pianificazione finanziaria" condotta dalla Fondazione Censis per il consorzio PattiChiari. Un dato su tutti: in passato la pianificazione finanziaria era adottata dal 38,3% degli italiani, oggi dal 63,6%. Tale tendenza è diffusa soprattutto tra le coppie con più figli che adottano sempre più comportamenti attivi (in momenti di difficoltà congiunturali, il 39,5% delle famiglie adotta comportamenti pro-attivi) a discapito di un atteggiamento passivo del "non fare nulla".

Sono le famiglie residenti nelle regioni del Centro Italia (45,2%) e in quelle del Sud e Isole (42,5%) le più attente alla pianificazione del proprio bilancio. I manager familiari sono le donne che hanno una maggiore predisposizione nella pianificazione del bilancio familiare (45,6% a fronte del 39,3% degli uomini).

Le famiglie che pianificano costantemente il proprio bilancio familiare sono soprattutto quelle con reddito medio-alto (il 50% di chi dichiara tra i 2mila e i 4mila euro netti al mese) e con un elevato grado di istruzione (il 55,7% di chi possiede una laurea ricorre alla pianificazione del bilancio familiare). Mentre chi possiede un titolo di studio più basso crede di non avere bisogno di nulla e di sapere già tutto ciò che serve.

Nell'ambito di una crescente necessità di pianificazione consapevole della propria vita economica, l'educazione finanziaria diventa sempre più una leva importante per la salvaguardia delle proprie risorse economiche. In conclusione, la crisi sta facendo crescere una generazione di persone più attente e capaci di reagire. Oggi le persone sembrano aver maturato una capacità maggiore nella progettualità e nella gestione delle proprie risorse.

Una televisione dedicata al vero motore dell'economia: i consumatori. "Il Mondo dei Consumatori" è disponibile in rete all'indirizzo www.ilmondodeiconsumatori.tv. Ad oggi sono on line le prime sei puntate incentrate su diversi argomenti inerenti l'economia e il commercio: mutui, prestiti personali, carte di credito, prodotti finanziari e assicurativi, investimenti, la finanza dei Nuovi Cittadini.

Il progetto, realizzato nell'ambito del Programma generale di Intervento 2009 della Regione Siciliana con l'utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico, nasce con al volontà di offrire informazioni e approfondimenti su argomenti che possono essere utili come "educazione finanziaria".

“Globalizzazione dei mercati e tutela dei consumatori”: si svolgerà venerdì 22 gennaio, presso l’Università Roma Tre, Facoltà di Economia “Federico Caffè”, l’inaugurazione della VII edizione del Master di II livello.

Il Master si avvale del patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, della Camera di Commercio di Roma e di Poste Italiane. L’appuntamento è alle 16.00 presso l’Aula 12 (via Silvio D’Amico 77).

Il potere di acquisto delle famiglie italiane è diminuito dell’1,6% nel periodo ottobre 2008-settembre 2009 rispetto all’anno precedente e dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. È quanto comunica oggi l’Istat nell’analisi “Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società” relativa al III trimestre del 2009.

La propensione al risparmio delle famiglie, definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile, è stata pari al 15,4%, 0,2 punti percentuali in più rispetto al trimestre precedente e 0,4 punti percentuali in più rispetto al corrispondente trimestre del 2008. Nel terzo trimestre 2009 il reddito disponibile delle famiglie è diminuito dello 0,4% in valori correnti rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa delle famiglie per consumi finali si è ridotta dello 0,6%. Nel periodo ottobre 2008-settembre 2009, il potere di acquisto delle famiglie, cioè il reddito disponibile in termini reali, è diminuito dell’1,6% rispetto all’anno precedente.

Per uscire dalla crisi ci vorrà ancora del tempo: per il 31% degli italiani, dai sei ai dodici mesi; per il 36% la ripresa avverrà dopo il 2010; un 11% di pessimisti guarda al 2012. Sono i risultati di un sondaggio Confesercenti-Swg che evidenzia inoltre una maggiore fiducia nello scenario economico generale e più prudenza per quanto riguarda la condizione economica personale.

Quali dunque i risultati nel dettaglio? Per uscire dalla crisi, il 31% degli italiani pensa ci vorranno 6/12 mesi: di questi, il 7% ritiene che si dovrà "soffrire" ancora per sei mesi, il 24% "vede" materializzarsi la ripresa nella seconda metà dell'anno appena iniziato. Ma ci sono anche oltre 18 milioni di persone, vale a dire il 36%, che spostano la ripresa oltre il 2010. Uno su cinque teme che bisognerà aspettare il 2011, mentre la pattuglia dei più pessimisti, l'11%, sposta la ripresa al 2012.

Sale di otto punti (dal 14% del 2009 al 22% per il 2010) il numero di coloro che intravedono un miglioramento in generale dell'economia e parallelamente scende di 14 punti la schiera di quelli che invece ritengono più verosimile un peggioramento. Il 44% degli intervistati ritiene invece stazionaria la situazione economica del 2010. Più cautela nei giudizi sulla propria condizione economica: il miglioramento previsto scende dal 15% del 2009 al 13% per quest'anno, anche se cala in modo più evidente la percentuale di chi paventa un peggioramento (dal 32% al 20%). E aumenta dal 53% al 67% la quota di pareri che immaginano un 2010 senza mutamenti significativi.

Non si paga perché c'è la pubblicità, per la scarsità dei controlli, per la scarsa qualità dei programmi, per la troppa politica o perché non si hanno i soldi: qualunque sia il motivo, è il canone Rai la tassa più evasa dagli italiani, con una percentuale media che si attesta al 38% dei contribuenti ma con punte che arrivano anche all'87% in regioni quali Campania, Calabria e Sicilia. È quanto emerge dallo studio sulle imposte più evase dagli italiani, condotto da KRLS Network of Business Ethics per conto dell'Associazione Contribuenti Italiani, su un campione di 1500 cittadini maggiorenni residenti in Italia.

L'evasione del canone è in aumento, dal 22% del 2005 al 38% del 2009, e la ricerca stima che quest'anno arriverà al 41%. "Tra i maggiori evasori del canone Rai - si legge in una nota stampa - figurano quelli residenti nelle province di Caserta, Ragusa e Catanzaro, dove l'evasione sfiora il 90% delle famiglie. All'opposto le province più virtuose sono quelle di Aosta, Ferrara e Pisa dove l'evasione si attesta al 12%. In assoluto i contribuenti più fedeli restano quelli della Valle d'Aosta, Toscana, Emilia-Romagna, Marche e Veneto, ma in buona posizione si piazzano anche quelli residenti nelle regioni meridionali dell'Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna".

Dall' indagine emerge inoltre che "il 36% non paga il canone perché c'è la pubblicità sulla TV pubblica, il 31% per la scarsità dei controlli e la percezione che se chi evade non viene punito, il 24% per la scarsità qualità dei programmi e la troppa presenza della politica in TV e solo il 9% perché non ha soldi".

L'Antitrust ha irrogato una sanzione amministrativa pari a 100 mila euro al tour operator Todomondo per aver messo in atto una pratica commerciale scorretta. In particolare, al tour operator - il cui fallimento è stato dichiarato di recente - è stata contestata la reiterata variazione dei pacchetti di viaggio organizzati e venduti. In particolare, secondo l'Autorità, il tour operator ha proseguito l'attività di promozione e vendita dei servizi turistici pur nella consapevolezza dell'esistenza di una situazione di progressivo dissesto finanziario tale da impedire l'effettuazione dei viaggi programmati senza molteplici e significativi mutamenti dei servizi previsti dal contratto, onerosi e sproporzionati, sia prima che dopo la partenza. Nel mirino dell'Antitrust anche alcuni messaggi promozionali veicolati attraverso il sito internet www.todomondo.it e considerati illegittimi.

E' inoltre notizia di questi giorni la proroga al giorno 1 marzo 2010 per il termine per il deposito delle domande di ammissione al passivo dal momento che l'udienza per l'esame dello stato passivo è stata spostata al 31 marzo 2010.

Si terrà il 6 e il 7 febbraio a Vicenza il primo Festival dei Consumatori. Dal confronto culturale alle iniziative divulgative, dall'educazione al consumo all'espressione artistica, dalla rappresentazione teatrale alla conoscenza gastronomica del territorio: questi i contenuti del Festival organizzato dalla Regione del Veneto e dalle Associazioni dei Consumatori (Adico, Adiconsum, Federconsumatori, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori, Movimento Consumatori, Casa del Consumatore, Codacons, Adoc).

Il Festival si configura come un evento diffuso che interessa tutto il centro città per mezzo di una rete di punti di presenza dislocati nelle piazze, negli edifici e negli esercizi commerciali: la città diventa per un fine settimana una grande vetrina sull'azione dei diversi soggetti che si occupano di Diritti dei Consumatori, un'occasione per fare luce sul grande e variegato mondo del Consumo e sulle sue implicazioni nella vita quotidiana dei cittadini.

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