Tra le novità introdotte dal decreto anti crisi ce ne è una che riguarda le agevolazioni sul risparmio energetico. Introdotta con la Finanziaria 2007, l'agevolazione sarà concessa - per le spese sostenute nel 2008, nel 2009 e nel 2010 - solo se alla presenza dei requisiti previsti dalla legge (su tipologia di intervento e limiti di spesa) si accompagni la concreta disponibilità delle risorse pubbliche stanziate per tale agevolazione.

Tale disponibilità sarà determinata dall'ordine cronologico di presentazione di una nuova, apposita istanza che i soggetti interessati all'agevolazione dovranno presentare:

  • dal 15 gennaio al 27 febbraio 2009, per le spese sostenute nel 2008;
  • dall'1 giugno al 31 dicembre 2009, per le spese sostenute nel 2009;
  • dall'1 giugno al 31 dicembre 2010, per le spese sostenute nel 2010.

Confedilizia esprime perplessità circa la nuova disposizione e mette a disposizione sul proprio sito internet una nota illustrativa di tutte le norme del provvedimento di interesse per il settore immobiliare (che riguardano inoltre, fra l'altro, mutui per l'acquisto della prima casa e la detassazione dei progetti di arredo urbano).

Anche Amici della Terra ha qualche dubbio: "con il varo del decreto anticrisi - sostiene l'associazione - il governo rende di fatto impraticabile l'erogazione degli incentivi vigenti per l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili e riduce il reddito disponibile degli italiani necessario a rilanciare i consumi e gli investimenti per superare la crisi. Inoltre, viene meno uno strumento indispensabile per promuovere le tecnologie di riduzione di emissione di gas serra attraverso l'efficienza energetica e l'uso delle fonti rinnovabili".

Nelle ultime settimane gli Amici della Terra hanno evidenziato i primati dell'Italia nell'ambito dell'efficienza energetica e suggerito che il nostro Paese dovesse puntare a integrare il pacchetto energia della EU con misure utili a conseguire effettivamente l'obiettivo del 20% di efficienza al 2020.

In particolare, hanno dimostrato che, con una simile integrazione, la riduzione delle importazioni di energia rispetto ai livelli del 2005 sarebbe tale da portare ad un saldo costi benefici positivo per l'Europa e più equo per l'Italia. Per il nostro paese, questa sarebbe la sfida da lanciare non solo nel contesto europeo ma anche in quello globale, ma le misure contenute nel decreto anticrisi vanno nella direzione diametralmente opposta e rendono manifesta l'inadeguatezza della politica ambientale ed energetica del governo e l'approssimazione delle misure anticrisi.
 

Unicredit lancia "un paracadute per le famiglie in difficoltà" con l'iniziativa "Insieme 2009": si potrà sospendere il pagamento della rata del mutuo gratuitamente fino a un massimo di 12 mesi. L'iniziativa si rivolge ai clienti in temporanea difficoltà economica, alle famiglie che hanno acceso un mutuo presso una delle banche del gruppo e non riescono a pagare la rata.

In particolare, spiega Unicredit in una nota, "Insieme 2009" riguarda le famiglie che non riescono a pagare la rata "a causa di uno dei seguenti eventi nel periodo che va dal 1/10/08 al 31/12/09: "perdita del posto di lavoro per dipendenti a tempo indeterminato e per tutte le categorie di lavoratori atipici; Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria; separazione o divorzio, per famiglie con figli a carico; decesso di uno degli intestatari". L'iniziativa riguarda le famiglie a minor reddito (fino a 25.000 euro lordi per nucleo familiare al momento della sottoscrizione del mutuo) e coinvolge più di 260.000 famiglie, circa il 30% del portafoglio mutui privati del Gruppo UniCredit.

Le rate sospese saranno posticipate alla scadenza del mutuo senza oneri aggiuntivi per il cliente e verranno pagate al termine del piano di ammortamento, per il numero di mensilità corrispondenti alla rate sospese.

 

25 milioni di linee telefoniche offerte, con una diminuzione legata alla sostituzione della telefonia fissa con quella mobile. Oltre 90 milioni di linee mobili attive e oltre 80 milioni di carte telefoniche prepagate, entrambe in aumento. Oltre 12 milioni di utenze Internet complessive con un aumento di 400 mila unità rispetto all'anno precedente. Questi i numeri resi noti oggi dall'Istat che ha pubblicato il rapporto "Le imprese di telecomunicazioni" relativo al 2007.

Le imprese di telefonia fissa e mobile rilevate nel 2007 sono 23, in calo rispetto all'anno precedente (erano 27 nel 2006) e impiegano 84.912 addetti, con una riduzione di circa mille persone rispetto al 2006. Si ridimensiona anche il fatturato che passa dai 47.952 milioni di euro del 2006 ai 45.060 milioni di euro del 2007.

Al 31 dicembre 2007 le linee telefoniche, analogiche o digitali, offerte dalle imprese della telefonia fissa ammontano in totale a circa 25 milioni, con una diminuzione di 1,8 milioni rispetto all'anno precedente dovuta alla sostituzione di telefonia fissa con telefonia mobile. In particolare, il 75,7% delle linee telefoniche principali attive al 31 dicembre 2007 è costituito da utenze residenziali e il rimanente 24,3% da utenze affari. La percentuale delle utenze affari sul totale delle linee telefoniche principali nel periodo 2006-2007 si è ridotta dal 31,8 al 24,3% come risultato di una diversa propensione delle imprese rispetto alle famiglie alla sostituzione delle linee telefoniche fisse con quelle mobili.

Nel 2007 sono risultate attive 90,2 milioni di linee mobili, con un aumento del 10,5% rispetto al 2006, e 80,4 milioni di carte telefoniche prepagate, con un aumento del 9,1% rispetto all'anno precedente. Come si distribuisce il traffico telefonico? Nel 2007, rileva il rapporto Istat, il traffico telefonico su rete fissa è costituito per il 43,4% da chiamate verso lo stesso distretto (abbonati con lo stesso prefisso), per il 21,9% da chiamate verso altri distretti nazionali (abbonati con prefisso diverso), per il 18,7% da chiamate verso numerazioni non geografiche (esclusa rete mobile), per il 12,6% da chiamate verso rete mobile e per il rimanente 3,4% da traffico internazionale sulla rete fissa.

Il traffico telefonico su rete mobile è rappresentato nel 57,6% dei casi da chiamate verso la rete mobile dello stesso operatore e nel 22,5% verso quella di altro operatore. Le chiamate da mobile verso rete fissa sono pari al 13,7%, mentre il traffico internazionale su rete mobile costituisce il 4,0% del traffico totale.

Le imprese che nel 2007 svolgono in modo prevalente o secondario attività di fornitura di accesso a Internet (provider) hanno avuto, rileva l'Istat, un contenuto ridimensionamento sia per la numerosità che per i risultati economici. In totale sono state rilevate 156 imprese con un fatturato di 23.268 milioni di euro.

Aumentano le utenze Internet: nel 2007 sono pari a 12,1 milioni, oltre 400 mila in più rispetto al 2006, e sono composte per il 79,7% da utenze residenziali e per il 20,3% da utenze affari. In crescita le utenze internet a pagamento mentre si registra il ridimensionamento di quelle gratuite a seguito del progressivo abbandono della tecnologia Dial-Up. In particolare aumentano gli abbonamenti di accesso a Internet a prezzo fisso, quindi utenze Internet di tipo flat, che nel 2007 sono 5,5 milioni (più 37,1%).

 

Il 3 dicembre si celebra la Giornata europea delle persone disabili e la Commissione Ue ha aperto oggi la conferenza "Agire localmente per una società per tutti" che si svolge a Bruxelles oggi e domani. I principali attori del settore si riuniscono nella capitale europea per discutere sul futuro da dare al piano d'azione comunitario a favore delle persone disabili, che scade nel 2010.

"Oltre 50 milioni di europei soffrono di una disabilità - ha dichiarato Vladimír Špidla, Commissario Ue alle pari opportunità - Esistono già norme europee che offrono una protezione contro le discriminazioni sul lavoro nei confronti delle persone disabili. In realtà, spesso queste persone devono ancora affrontare situazioni difficili. Non ci sono norme comunitarie che le tutelino al di fuori dell'ambito lavorativo ed è questo uno dei motivi per i quali la Commissione ha presentato nello scorso luglio una proposta di direttiva che intende assicurare una tutela contro le discriminazioni per ragioni legate alla disabilità, all'età, alla religione e all'orientamento sessuale nell'accesso ai beni e ai servizi, alle prestazioni previdenziali, all'istruzione e all'assistenza sanitaria.

È una proposta ambiziosa - ha concluso Spidla - e conto sul sostegno attivo della comunità delle persone disabili perché si possa giungere alla sua approvazione il più rapidamente possibile."

Una delle principali questioni su cui si discute è la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che è entrata in vigore nel maggio 2008 e le cui ripercussioni nell'Unione europea e nel mondo intero saranno rilevanti. In agosto la Commissione ha presentato una proposta per la conclusione della convenzione.

Le disposizioni della convenzione dovranno però essere attuate principalmente sul piano locale ed è soprattutto di questo che si discuterà nella conferenza. Ad esempio, si tratterà di vedere come i Fondi strutturali europei possano intervenire, finanziando azioni di formazione e infrastrutture accessibili, a favore delle persone disabili.

La conferenza è organizzata in collaborazione con il Forum europeo della disabilità e ha il sostegno della campagna europea "Per la diversità. Contro la discriminazione", che si propone di informare i cittadini sui loro diritti e doveri e di sensibilizzarli alle questioni della discriminazione e in generale agli aspetti positivi della diversità.

I prezzi delle case in Italia sostanzialmente tengono. Nell' Europa continentale calano, invece, in misura mediamente compresa fra il 5% ed il 10% e un eventuale calo dei prezzi italiani nel 2009 difficilmente potrebbe superare la soglia del - 5%. E' quanto emerge dal "III Rapporto sul Mercati Immobiliare 2008" realizzato da Nomisma.

Secondo le stime di Nomisma per le grandi operazioni degli investitori istituzionali il calo dei volumi del mercato è almeno del 50% (del 60% in Europa), mentre nel mercato della casa la diminuzione delle compravendite a fine anno potrebbe raggiungere le 160 mila case vendute in meno (-20%) con una perdita del valore mercato immobiliare di circa 24 miliardi di Euro.

Il mercato delle famiglie, sebbene in flessione, mostra una maggiore solidità. Il rallentamento nel numero di compravendite di abitazioni è risultato del -14% fino a metà 2008, se la tendenza della prima parte dell'anno dovesse estendersi alla seconda, si dovrebbero concludere all'incirca 700 mila compravendite, tornando ai livelli del 2000-2001.

"Tuttavia - spiega Nomisma - molti segnali che ci arrivano dagli intermediari immobiliari fanno ritenere che la frenata nella seconda parte del 2008 sarà molto più forte. Si potrebbe azzardare così un calo sul 2008 del 20%, il ché significherebbe una diminuzione del numero di abitazioni compravendute pari a circa 160 mila unità (erano state 806 mila nel 2007) e un minor valore del mercato abitativo di oltre 24 miliardi di Euro (a fine 2007 il valore totale del mercato era stato stimato in 123 miliardi di Euro)".

Su 34 giocattoli acquistati in Italia e portati in laboratorio, ben 19 sono risultati pericolosi. Uno di questi era già stato segnalato al ministero dello Sviluppo economico nel 2004 (il Brio Stacking Clown): a distanza di 4 anni è ancora in vendita, nel totale disinteresse dell'incolumità dei consumatori che li utilizzano, i bambini.

E' quanto risulta da un'inchiesta sulla sicurezza dei giocattoli, realizzata da Altroconsumo su campioni di giocattoli acquistati in negozi specializzati, ipermercati, supermercati e bancarelle. L'indagine allargata ad altri Paesi ha dimostrato che su 83 prodotti a scaffale nelle città del vecchio continente solo il 25% sono in regola: il 57% del campione è pericoloso e un altro 18% non rispetta la legge, dunque non dovrebbe comunque essere venduto.

Il test ha seguito i parametri della normativa di riferimento, la direttiva n.378 del 1988. Sono state eseguite prove di resistenza meccanica, per simulare i lanci e le tensioni a cui i bimbi sottopongono peluche e giochi in genere. A questi è stata aggiunta la ricerca di ftalati e altre sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute, come formaldeide, cadmio, e solventi.

I rischi documentati in laboratorio vanno dal pericolo di rimanere con le dita intrappolate negli snodi e nelle fessure, alle sostanze chimiche, che possono essere inalate, succhiate, assorbite attraverso la pelle. E piccole parti che si staccano facilmente, col rischio di essere ingoiate.

"L'industria è chiamata a realizzare controlli a monte della messa in commercio - scrive in una nota Altroconsumo - I ritiri a posteriori a causa di incidenti o segnalazioni di associazioni di consumatori sono la riprova che il meccanismo è inceppato: c'è chi produce senza rispettare la normativa. E mette in vendita senza subire sanzioni, né richiami".

Altroconsumo un mese fa ha segnalato al Ministero dello Sviluppo economico i giochi pericolosi risultati da questo test. Nessun provvedimento è stato preso. "Chi deve controllare rimane immobile, e ha la sua buona dose di responsabilità in un settore a forte rischio incidenti".

E' stata realizzata anche un'indagine sull'etica nella produzione in questo settore. Le industrie, tutte occidentali, hanno dislocato la produzione in Cina per tagliare sui costi: quasi il 90% dei prodotti in vendita arriva da quest'area. I consumatori dovrebbero premiare, nello scegliere un giocattolo, chi tra le aziende rispetta parametri di sicurezza, corretto trattamento dei lavoratori, rispetto dell'ambiente.

Dal 2004 è stato avviato il programma di monitoraggio della produzione in Asia: Icti Care. E' un passo nella direzione di un maggiore rispetto dei diritti sia sociali che ambientali, ma resta ancora molta strada da fare per raggiungere standard accettabili. Un'alternativa degna di fiducia è quella offerta dal circuito del commercio equo e solidale.

 

 

"Ci adoperiamo costantemente per migliorare il mercato nell'interesse dei consumatori europei e assicurare che abbiano accesso a quanto c'è di meglio sul lato dell'offerta. Ma dobbiamo comprendere le motivazioni dei consumatori se vogliamo rispondere appieno alle loro esigenze". E' quanto ha dichiarato il Commissario Ue alla protezione dei consumatori Meglena Kuneva nell'ambito di una conferenza che si è svolta oggi a Bruxelles per discutere il ruolo che l'economia comportamentista può svolgere nello sviluppo di politiche maggiormente funzionali agli interessi dei consumatori.

"L'economia comportamentista offre strumenti estremamente interessanti che potrebbero aiutarci a tal fine. La conferenza odierna ci offre anche un'occasione per abbattere il muro che separa i ricercatori e i decisori politici in modo da far sì che essi possano imparare gli uni dagli altri e scambiare idee oltre ad integrarsi nelle loro attività a tutto vantaggio dei consumatori."

L'economia comportamentista studia il modo in cui le persone fanno le loro scelte quotidiane, e in tal modo mette in questione i tradizionali presupposti dell'economia in quanto ricorre a indagini sul terreno e a sperimentazioni di laboratorio per investigare le motivazioni reali che sottendono le decisioni dei consumatori.

Questa scienza può contribuire a spiegare perché il comportamento delle persone non sia sempre egoistico (ad esempio essi fanno donazioni in denaro), perché esse non agiscano sempre in un modo economicamente logico (ad esempio rimangono vincolate a un fornitore di energia più costoso invece di passare a un concorrente a più buon prezzo) o perché esse attribuiscano un maggior valore a certi prodotti rispetto ad altri il cui valore reale è equivalente.

In futuro potrebbe essere uno strumento per testare, ottimizzare e snellire le politiche dell'Ue che interessano i consumatori in tutta una serie di ambiti che vanno dalle questioni consumeristiche, all'energia, alla salute, all'ambiente. Essa offre l'opportunità per meglio comprendere le anomalie dei comportamenti degli esseri umani e delle loro risposte in modo da elaborare politiche che meglio rispondano ai bisogni dei consumatori.

La conferenza di oggi esamina i casi in cui l'economia comportamentista ha già portato all'elaborazione di migliori politiche - sia nell'Ue che altrove - e stimolerà il dibattito sul suo uso e impatto potenziali. Una delle questioni importanti in discussione è se i policy maker abbiano il diritto o la responsabilità di intervenire nelle decisioni dei consumatori.

Entro il 2011 le tariffe di terminazione per gli operatori di telefonia mobile saranno ridotte del 10%. E' quanto ha stabilito con un provvedimento l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), presieduta da Corrado Calabrò. La decisione, formalizza il piano strategico dell'Agcom presentato a Bruxelles lo scorso 13 novembre dal presidente Calabrò e accolto con favore dal Commissario europeo alle telecomunicazioni Viviane Reding. Lo rende noto l'Agcom in un comunicato.

Entro i prossimi tre anni dunque le tariffe di terminazione scenderanno a 5,3 centesimi per Tim, Vodafone e Wind, dagli attuali 8,85 centesimi al minuto dei primi due operatori e dai 9,51 centesimi di Wind. Per H3g si passerà a 6,3 centesimi in luogo degli attuali 13. Nel 2012, infine, sarà raggiunta la piena simmetria per tutti i gestori mobili, con una tariffa di terminazione pari, per tutti, a 4,5 centesimi al minuto.

La decisione dell'Autorità punta "sviluppare ulteriormente la concorrenza nel mercato mobile italiano ed è in linea con la bozza di raccomandazione della Commissione europea riguardo le tariffe di terminazione, ovvero i costi che un operatore paga ad un concorrente quando la chiamata di un suo abbonato raggiunge il cellulare di un altro gestore".

"La politica dell'Autorità - - ha dichiarato il Presidente dell'AGCOM Corrado Calabrò - sulle le tariffe di terminazione produce gli effetti più favorevoli per i consumatori e incentiva la concorrenza, tanto è vero che il mercato italiano della telefonia mobile è il più conveniente e il più sviluppato e, al tempo stesso, quello più aperto alla competizione, anche internazionale. L'obiettivo è stato conseguito attraverso una strategia di lungo periodo volta a promuovere per gli utenti durevoli miglioramenti economici e della qualità del servizio, con continue innovazioni di prodotto e investimenti infrastrutturali da parte degli operatori".

 

La Commissione Ue ha inviato all'Italia e ad altri 5 Stati membri, un parere motivato per non aver pienamente applicato la normativa comunitaria che vieta la discriminazione, in materia di lavoro e occupazione, fondata sul genere. I principali problemi, riscontrati dalla Commissione Ue, riguardano le definizioni di "discriminazione diretta" e "discriminazione indiretta", i diritti delle donne in congedo di maternità e il funzionamento degli organismi responsabili dell'uguaglianza di genere.

Italia, Austria, Lituania, Slovenia, Ungheria e Malta hanno due mesi di tempo per rispondere e se non lo fanno in maniera esaustiva, la Commissione adirà la Corte di Giustizia. "La direttiva comunitaria - ha dichiarato Vladimir Spidla, Commissario Ue alle pari opportunità - gioca un ruolo essenziale nella lotta contro la discriminazione fondata sul sesso, che costituisce un importante obiettivo dell'Unione europea. Sebbene questa sia stata approvata all'unanimità dagli Stati membri e adottata nel 2002, la direttiva non può produrre tutti i suoi effetti se non viene trasposta in pieno e in modo corretto nella legislazione nazionale".

Il Gruppo Formez - OLI sulla semplificazione ha realizzato una nuova indagine sulla semplificazione in materia di Commercio, uno dei settori in cui maggiore è stato l'impatto di competenze e funzioni di Regioni ed Enti locali, sia prima della riforma del Titolo V della Costituzione, che dopo, anche a seguito del c.d. pacchetto Bersani sulle liberalizzazioni (D.L.223/06, convertito nella L. 248/06).

L'indagine che verrà presentata nel corso di un convegno che si terrà il prossimo 4 dicembre a Roma presso l'Auditorium di Via Rieti è nata dall'idea di individuare le migliori normative e prassi sviluppate a livello regionale per poterne, auspicabilmente, promuovere trasferibilità ed efficacia.

La pubblicazione raccoglie i risultati della rilevazione effettuata nelle Regioni e consente di esaminare gli elementi innovativi della normativa, nonché le modalità e i tempi di adeguamento delle Regioni alle modifiche legislative statali. Le tavole sinottiche (contenute nel cd-rom allegato al volume) permettono poi di confrontare la normativa statale, articolo per articolo, con quella regionale, e di cogliere eventuali differenze o scostamenti dalla normativa statale specialmente in termini di maggiore semplificazione dell'iter del procedimento.

Il Formez da anni è impegnato nel settore della semplificazione mediante la realizzazione di attività mirate, fra l'altro, a rilevare la domanda di semplificazione nel rapporto PA-cittadini-imprese, a monitorare le azioni di semplificazione effettuate, a realizzare azioni di supporto a favore delle amministrazioni.

 

Accesso alle frequenze, roaming internazionale, diffusione dell'alta velocità e futuro di internet; questi i quattro temi su cui discuteranno i Ministri Ue alle Comunicazioni elettroniche dei 27 Stati membri che si riuniranno domani a Bruxelles.

A presiedere la sessione saranno Luc Chatel, segretario di Stato francese per l'Industria e il consumo, per la parte normativa, e Eric Besson, segretario di Stato francese per le Prospettive future, la valutazione delle politiche pubbliche e lo sviluppo dell'economia digitale, per la parte relativa alla promozione della società dell'informazione e all'Internet del futuro.

Il primo argomento di discussione sarà dunque la normativa sulle comunicazioni elettroniche con l'obiettivo di rispondere alle nuove esigenze di accesso più facile alle frequenze radioelettriche, di una maggiore tutela dei consumatori e del potenziamento della sicurezza e dell'integrità delle reti. I ministri si pronunceranno, in particolare, su due proposte di direttiva della Commissione che riformerebbero il quadro giuridico adottato nel 2002 e su una proposta di regolamento che creerebbe un'autorità europea di controllo per il mercato delle comunicazioni elettroniche.

Altra questione sul tavolo dei legislatori comunitari è quella della normativa sul roaming internazionale per cui, quando un utente si sposta in un altro Paese Ue, un operatore si fa carico delle comunicazioni e ne carica i costi sull'operatore telefonico nazionale. Dovrebbe essere raggiunto un accordo sulla proroga al 2012 del regolamento che limitava le tariffe massime delle comunicazioni mobili. Visto che tale regolamento ha fatto registrare una diminuzione del 50-60% delle tariffe delle comunicazioni mobili in roaming, si potrebbe estendere anche agli SMS e agli scambi di dati.

Il terzo tema discusso dai Ministri sarà l'accesso universale all'alta velocità, essendo essa diventata un bene quasi essenziale per la il suo carattere determinante per accedere a tutta una gamma di servizi e il suo impatto sulla competitività e sulla crescita economica. I ministri discuteranno sull'opportunità di inserire l'alta velocità nel quadro del servizio universale, potenziando le strategie comunitarie nazionali in materia.

Ultima questione: il futuro di internet, che è divenuta un'infrastruttura strategica con un ruolo economico e sociale fondamentale. La progettazione delle nuove reti ha quindi bisogno di una partecipazione a livello europeo; i Ministri adotteranno delle conclusioni che terranno conto delle nuove necessità e tenteranno di individuare le misure da adottare per rispondervi.

Aumentano le richieste di credito, per piccole forme di finanziamento, da parte dei cittadini stranieri in Italia. Secondo Experian, nei primi otto mesi del 2008 le domande di credito al consumo, prestiti personali e carte revolving provenienti da immigrati sono salite al 15,4% del totale (italiani + stranieri), contro il 12,1% rilevato nello stesso periodo del 2007.

La comunità più credit-active è quella romena, che pesa per il 26% delle richieste di credito da stranieri, seguita a distanza dalle comunità marocchina (7,3%) e albanese (5,3%). Restano però superiori alla media i tassi di rifiuto e le insolvenze. Se infatti in Italia la percentuale dei rifiuti sfiora un terzo delle domande (32,5%) complessive (italiani + stranieri), si passa al 50% per le principali comunità straniere. Proporzioni simili si verificano per i tassi di insolvenza (3,7% per il totale contro il 5% circa per gli stranieri).

"Gli stranieri residenti nel nostro Paese si confermano più credit-active degli italiani, e questo già la dice lunga sul fatto che i rifiuti non si spiegano con pregiudizi o discriminazioni - ha commentato Marcella Antolini, Sales & Marketing Director di Experian in Italia. "Rifiuti e insolvenze sono dunque più direttamente correlati ad altri fattori oggettivi, come livelli di reddito più bassi o la precarietà dell'impiego".

Dalla rilevazione di Experian emerge inoltre che:

  • sul fronte delle richieste di finanziamento, la comunità tunisina è quella che ha più difficoltà, con il 65% di domande rifiutate. Seguono quella egiziana (64,5%) e pakistana (61,9%), mentre la comunità filippina (30,7%) mostra meno difficoltà;
  • per le insolvenze (bad rate 90+, e cioè con ritardi di pagamento per almeno 3 rate di 90 e più giorni), le comunità con maggiori criticità sono le nordafricane, con sofferenze superiori al 10%, mentre filippini (3,4%) e moldavi (3,5%) sono più affidabili degli stessi italiani;
  • la comunità cinese si conferma poco integrata nel sistema socio-economico italiano: solo lo 0,8% delle richieste di credito straniere viene da cittadini cinesi, a fronte di una penetrazione nella popolazione molto più alta;
  • complessivamente, aumentano le richieste di prestiti personali (dal 42,9 al 50%) a scapito delle carte revolving, mentre continua a pesare per circa il 40% il credito al consumo.

Interruzioni di elettricità in calo nel 2007 e regole più stringenti in arrivo per le interruzioni brevi. In Italia sono diminuite le interruzioni nella fornitura di energia elettrica alle famiglie - lo scorso anno la durata complessiva è scesa a una media di 58 minuti per cliente - e si sta riducendo anche il divario fra Nord e Sud. È quanto comunica l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, che ha assegnato alle imprese gli incentivi e le penalità corrispondenti ai risultati ottenuti in relazione ai livelli di continuità del servizio nel 2007.

Il sistema di premi e penalità adottato dal 2000, comunica l'Autorità, ha consentito notevoli miglioramenti sia nella durata delle interruzioni (ridottasi del 70% in otto anni) sia nel numero delle interruzioni del servizio (si sono ridotte del 40% le interruzioni "lunghe", ovvero di durata superiore a 3 minuti). Lo scorso anno la durata delle interruzioni è così scesa a una media nazionale di 58 minuti per cliente: l'Italia si colloca così ai primi posti per qualità del servizio, se si considera che Francia e Gran Bretagna registrano durate di disservizi pari a 81 e 89 minuti di interruzione.

Sulla base dei dati di continuità definitivi in base ai controlli effettuati, l'Autorità ha contestualmente deliberato, per ciascuna delle 23 imprese di distribuzione, gli incentivi e le penalità conseguenti i risultati di continuità del servizio effettivamente raggiunti da ogni singola azienda.

Gli incentivi ammontano complessivamente a 190 milioni di euro e le penalità a 8 milioni di euro. In particolare, prosegue l'Autorità, per Enel distribuzione il saldo netto di 181 milioni di euro deriva sia da incentivi (188,5 milioni di euro) che da penalità (6,8 milioni di euro); incentivi vanno ad Aem Milano, Asm Brescia, Set distribuzione e altre aziende elettriche locali. Tra le aziende con penali l'Acea, che tuttavia è riuscita a ridurle sensibilmente rispetto all'anno precedente (1,1 milioni di euro contro 3,9 del 2006) grazie al programma di investimenti sulla rete romana.

Per il quadriennio 2008-2011 sono previsti ulteriori obiettivi di miglioramento: il nuovo schema di incentivi e penalità, applicabile dal 2008, comprende infatti anche le interruzioni brevi (durata tra 1 secondo e 3 minuti).

 

Agevolazioni Irpef sugli straordinari e premi di produttività approdano nella guida bimestrale "l'Agenzia informa": l'ultimo numero dedica infatti ampio spazio al nuovo regime di tassazione degli straordinari introdotto in via sperimentale e offre una panoramica sulla tassazione dei redditi da lavoro dipendente con un approfondimento dedicato alle regole relative ai "fringe benefits".

La guida, disponibile sul sito internet dell'Agenzia e nei prossimi giorni negli uffici delle Entrate, approfondisce le agevolazioni sugli straordinari, il nuovo sistema agevolato di tassazione, introdotto di recente in via sperimentale per i lavoratori dipendenti del settore privato, e da applicare alle somme percepite per il lavoro straordinario e per i premi di produttività.

L'ultimo vademecum pubblicato dall'Agenzia consente al lettore di verificare sia le modalità che il possesso dei requisiti necessari per fruire dell'agevolazione, individuando inoltre gli obblighi del datore di lavoro e del lavoratore stesso, oltre a fornire l'esatta indicazione dei nuovi codici tributo da utilizzare per il versamento dell'imposta sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali regionale e comunale. Altro campo trattato dalla guida è quello relativo alle svariate forme di remunerazione aggiuntive alla retribuzione principale, cosiddetti "fringe benefits", concesse dal datore di lavoro al dipendente tra cui, per esempio, i veicoli aziendali, i prestiti e i fabbricati concessi in locazione, uso o comodato.

 

Regole più stringenti per assicurare la massima tempestività nella gestione dei reclami e nella rettifica di ogni eventuale errore di fatturazione, prevedendo anche indennizzi automatici a favore dei consumatori in caso di violazione delle nuove norme. Sono alcune delle principali novità del Testo integrato della regolazione della qualità dei servizi di vendita (TIQV) emanato dall'Autorità per l'energia per migliorare le tutele dei consumatori di elettricità e gas naturale, nei diversi momenti del rapporto commerciale con il venditore di energia elettrica e di gas (reclami, fatturazioni, richieste di informazioni, etc).

Il rimborso automatico è di 20 euro e scatta se il venditore non risponde entro 40 giorni dal reclamo del cliente o se l'errore di doppia fatturazione non viene rettificato entro 20 giorni dalla richiesta, oppure se la rettifica della fatturazione non viene fatta entro 90 giorni dalla richiesta.

Il nuovo provvedimento è stato approvato al termine di una procedura di consultazione pubblica che ha consentito di recepire anche indicazioni delle Associazioni di consumatori e degli operatori del settore.  Il nuovo Testo integrato accorpa in modo organico la precedente regolazione sulla qualità della vendita; ad esempio anche quella per i call center dei venditori che ha fissato obblighi di servizio riguardanti la semplicità del risponditore automatico, l'orario di apertura, la gratuità delle chiamate, l'informazione ai clienti, nonché precisi standard per il tempo medio di attesa, il livello di servizio e l'accessibilità.

In dettaglio, il Testo integrato (delibera ARG/com 164/08, disponibile sul sito www.autorita.energia.it ) prevede:

  • regole più stringenti per migliorare il trattamento dei reclami: l'Autorità ha introdotto l'obbligo per il venditore di indicare la persona ed il riferimento organizzativo ai quali rivolgersi dopo aver presentato il reclamo; inoltre, le risposte fornite al cliente dovranno essere adeguatamente motivate;
  • un unico interlocutore anche per effettuare reclami di tipo tecnico, sia per l'energia elettrica che per il gas. Il venditore farà da tramite con il distributore, qualora sia necessario, semplificando le procedure a carico del consumatore che effettua il reclamo. Questa semplificazione è stata ritenuta opportuna a seguito della separazione tra distributori e venditori, avvenuta con la liberalizzazione dei mercati;
  • maggiore tempestività nelle verifiche di fatturazione: sono stati introdotti il diritto ad una risposta motivata entro 40 giorni alle richieste di verifica della fatturazione.

Gli indennizzi automatici stabiliti dal Testo integrato sono:

  • un indennizzo automatico di 20 euro, a carico del venditore, se le risposte ai reclami supereranno il tempo limite di 40 giorni per sua responsabilità. L'indennizzo, che potrà essere corrisposto (non più di una volta l'anno allo stesso cliente per lo stesso motivo, onde evitare eventuali abusi) si propone di assicurare tempi certi e la massima tempestività nella risposta ai clienti;
  • una disciplina specifica per ritardi di rettifica dei casi di "doppia fatturazione" a seguito del cambio di fornitore: l'errore di doppia fatturazione deve essere rettificato entro 20 giorni dalla richiesta, pena il pagamento di un indennizzo automatico di 20 euro al consumatore;
  • un indennizzo automatico di 20 euro in caso di mancato rispetto del termine di 90 giorni per la rettifica di fatturazione, quando dovuta. Le richieste di rettifica potranno essere inoltrate non solo per le fatture già pagate, ma anche per quelle per le quali è prevista la possibilità di rateizzazione.

Le principali disposizioni del Testo integrato entrano in vigore già dall'1° gennaio 2009.

L'Autorità ha inoltre avviato una seconda consultazione (DCO 35/08, disponibile sul sito www.autorita.energia.it) per arrivare a definire ulteriori regole di maggior dettaglio entro fine anno.

In particolare:

  • sulla gestione dei reclami per i quali il venditore dovesse necessariamente richiedere dati tecnici in possesso del distributore;
    sui reclami multipli, per esempio originati da disservizi di vaste dimensioni;
  • sulla pubblicazione comparativa dei dati di qualità del servizio dei venditori, per promuovere una scelta sempre più consapevole del fornitore di energia elettrica o di gas;
  • sugli obblighi di tempestività nelle comunicazioni tra venditori e distributori.

I soggetti interessati ad inviare le proprie osservazioni su queste nuove proposte possono inviarle all'Autorità entro il 12 dicembre 2008.


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