Latte e formaggi, carni, allevamenti e Made in Italy sono i settori nel mirino dei criminali del cibo. In generale, ammonta a 145milioni di euro il giro di affari delle frodi alimentari. Un valore che conferma come il business sia sempre più appetibile per i contraffattori e i sofisticatori di alimenti, ma anche l'efficacia dei controlli che nel 2009 sono stati oltre 700mila. E' quanto emerge da Italia a Tavola 2010, il rapporto sulla sicurezza alimentare che il Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente hanno presentato oggi a Roma.

Numeri importanti che rappresentano il lavoro svolto dagli organi preposti ai controlli. Nel rapporto ci sono infatti tutti i casi e i dati dei Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), dell'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icqrf), dell'Agenzia delle Dogane, del Corpo Forestale, del Sistema di allerta comunitario, delle Capitanerie di Porto, e dei Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari.
Quest'anno una novità: il contributo dei Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione ed i Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L. e Laboratori pubblici che operano nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale.

La mozzarella conquista il podio delle frodi. Al centro degli scandali alimentari del 2009 e del 2010 il caso "mozzarelle blu". Ma non solo. Nel rapporto sono tantissime le storie di contraffazioni e sofisticazioni di questo prodotto italiano famoso in tutto il mondo: dall'impiego di latte vaccino per la bufala o comunque di dubbia provenienza, all'utilizzo di cagliate congelate provenienti dall'estero e non dichiarate in etichetta, alle false Mozzarelle di bufala campane Dop al mancato rispetto della catena del freddo. Solo i Nas, per il comparto "latte e derivati" hanno sequestrato merce per un valore di oltre 11milioni di euro a fronte di oltre 2.300 ispezioni.

Maggiori i numeri per il settore delle "carni e degli allevamenti": oltre 4.700 ispezioni hanno portato al sequestro da parte dei Nas di 305mila chilogrammi di prodotti per oltre 35milioni di euro. L'impiego di farmaci vietati negli allevamenti è il reato più preoccupante anche se non mancano casi di carni di pollame surgelate o congelate con tenori di acqua oltre i limiti di legge, irregolarità nell'etichettatura e utilizzo indebito di denominazioni protette.

E proprio nel settore dei prodotti di qualità a marchio protetto si contano i danni maggiori. Basti pensare che su un totale di sequestri di circa 19milioni di euro da parte dell'Ispettorato centrale repressione frodi, circa la metà (oltre 9milioni di euro) ha riguardato proprio i vini di qualità (DOC, DOCG e IGT). Un caso fra tutti: l'operazione Amarone Ter. Nel settembre 2009, l'Ispettorato insieme al Corpo Forestale hanno sequestrato circa 1milione di litri di vini di qualità contraffatti. Si trattava soprattutto dell'Amarone della Valpolicella, una delle etichette più blasonate del settore.

L'Antitrust ha chiesto a Mediaset e Rai di escludere le utenze business dal meccanismo del televoto. La decisione dell'Autorità giunge al termine di alcune verifiche effettuate dopo avere ricevuto numerose segnalazioni di consumatori, relative al Festival di Sanremo e al Grande Fratello.

"Ci aspettiamo che le due società si adeguino alle nostre indicazioni - dichiara il Presidente Antonio Catricalà - perché altrimenti saremmo costretti ad aprire due procedure sanzionatorie. Il meccanismo del televoto deve essere trasparente: il voto degli spettatori che seguono una trasmissione invogliati anche dall'idea di potere contare nella scelta di un candidato non può essere falsato, nemmeno potenzialmente, dai voti che arrivano dai call center".

Secondo quanto ricostruito dall'Autorità l'attuale meccanismo rende infatti possibile, da parte di operatori specializzati del settore, l'effettuazione di un numero molto rilevante di telefonate, per esprimere preferenze già predeterminate su specifiche scelte. Queste preferenze, quindi, potrebbero non essere una manifestazione delle simpatie del pubblico dei telespettatori ma espressione di accordi di acquisto di interi pacchetti di televoto. L'intero meccanismo di voto, in sostanza, potrebbe essere alterato.

La scuola italiana è bocciata in sicurezza. C'è una situazione di estrema precarietà, caratterizzata da distacchi di intonaco, finestre rotte, palestre malandante, aule sporche e spesso sovraffollate, mentre aumentano gli episodi di bullismo e vandalismo e la manutenzione ordinaria, che pure potrebbe risolvere molti problemi, non si fa. È la fotografia della scuola italiana scattata dall'VIII Rapporto di Cittadinanzattiva "Sicurezza, qualità e comfort a scuola", presentato oggi a Roma.

L'indagine è stata condotta su 82 edifici scolastici di ogni ordine e grado di otto Regioni: ben il 16% "è messo davvero male". Afferma Adriana Bizzarri, Coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva: "Solo una scuola su cinque ottiene la sufficienza, ma questo è giù un dato grave. Chi di noi salirebbe su un aereo ipertecnologico se gli venisse detto che è abbastanza sicuro?".

Il 15% delle scuole monitorate ha crepe sulla facciata esterna e all'interno degli edifici. Ci sono distacchi di intonaco nel 29% dei corridoi, nel 23% dei laboratori, nel 21% dei bagni e nel 20% delle aule. Le scuole sono fatiscenti perché gli edifici sono antichi - il 55% a livello nazionale è stato costruito prima del 1974 - ma prima di tutto per la mancanza di manutenzione. Secondo il Rapporto, "i responsabili del Servizio di prevenzione e protezione intervistati hanno risposto che, in caso di interventi urgenti, due volte su tre l'Ente proprietario non è mai intervenuto".

Situazione grave sul versante della certificazione: poco più di una scuola su tre (37%) possiede la certificazione di agibilità statica, proprio quando più della metà delle scuole del campione si trova in area a rischio sismico. La certificazione igienico-sanitaria c'è solo nel 25% dei casi. Quella di prevenzione incendi nel 31%.

Le aule, altro capitolo dolente. Sono in uno stato di degrado e in condizioni di invivibilità: il 93% è privo di porte antipanico (nel passato non erano obbligatorie), il 38% ha finestre non integre, il 27% riporta segni di fatiscenza, un altro 27% prese e interruttori rotti o divelti, ancora il 27% cavi volanti. Per non parlare di distacchi di intonaco e difformità dei pavimenti (20% entrambi). Le scale di sicurezza sono assenti nel 29% delle scuole a più piani. A questi problemi si aggiungono le novità legislative che prevedono per il 2009 e il 2010 l'innalzamento progressivo del numero degli alunni per classe.

Poi ci sono le pesanti ricadute dei tagli ai bilanci sulla pulizia. Indicativa, in negativo, la situazione dei bagni, dove nel 35% dei casi manca la carta igienica, nel 39% il sapone, nel 68% gli asciugamani. Per avere qualche nota positiva bisogna andare al capitolo prevenzione, per trovare che il piano di evacuazione è presente in tutte le scuole, quello di valutazione dei rischi nel 96%, le prove di evacuazione sono svolte regolarmente nel 93% degli edifici. Fra le richieste di Cittadinanzattiva: completare con urgenza e aggiornare l'Anagrafe dell'edilizia scolastica, sanzionando chi non fornisce i dati, e porre un netto no al sovraffollamento.

Ha prodotto i risultati attesi l'incontro di ieri pomeriggio tra i gestori delle pompe di benzina e il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia. Al termine della riunione, infatti, i gestori hanno deciso di revocare lo sciopero dopo aver ottenuto importanti modifiche al ddl concorrenza che contiene anche la riforma della rete di distribuzione. In particolare, si tratta tra le altre di aperture sulle norme relative ai contratti tra gestore e azienda petrolifera, sull'automatizzazione degli impianti, sulle specifiche dei prodotti non oil che possono essere venduti ai distributori (giornali, tabacchi, alimentari e bevande).

Le tasse universitarie nei diversi atenei nazionali sono più care nel Settentrione, meno al Sud. Con una notazione che deve far riflettere per quanto riguarda il reddito delle famiglie alla base del pagamento delle tasse: dove si usa il parametro ISEE, i lavoratori autonomi pagano meno degli operai. Lo dice senza giri di parole il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti: "Come in altri settori in cui si utilizza come parametro l'ISEE, i figli dei gioiellieri pagano meno dei figli degli operai alla catena di montaggio."

La ricerca, alla sua prima edizione, è stata realizzata dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha presentato uno studio sui costi delle tasse universitarie negli atenei italiani: "Dalle rilevazioni, effettuate consultando i siti e le guide delle Università con il maggior numero di iscritti, emerge che gli atenei del Nord sono quelli più cari: del 13,13% rispetto alla media nazionale se si considera la prima fascia, e addirittura del 31,92% se si considera il massimo importo dovuto. La differenza appare ancor più evidente tra Nord e Sud, dove il divario, per quanto concerne la prima fascia, raggiunge il 25,27%, e sale fino all'88,87% quando si prende in considerazione la fascia contributiva più alta".

Per fascia si intende la ripartizione delle tasse a seconda dei valori ISEE: si hanno così cinque fasce di reddito, rispettivamente fino a 6 mila euro, fino a 10 mila, fino a 20 mila, fino a 30 mila, e oltre.

Continua la ricerca: "L'università più cara (prendendo in considerazione la prima fascia) è l'Università degli studi di Parma con una retta di 865,52 euro annui per le facoltà scientifiche e di 740 euro per quelle umanistiche, pari al 71% in più rispetto alla media nazionale. Al secondo posto si trova invece l'Università degli studi di Milano (con una retta annuale di 685 euro per le facoltà umanistiche e 789 euro per le facoltà scientifiche). In termini generali, invece, sono gli atenei del Sud ad applicare tasse più basse, con l'Università Aldo Moro di Bari in testa alle università che costano meno (sempre considerando la prima fascia), anche se bisogna sottolineare che parte dell'importo della retta è dovuta al merito. Al secondo posto fra le università meno costose c'è l'Alma Mater di Bologna". In media le facoltà scientifiche costano l'8% in più rispetto alle umanistiche, anche se la differenza non vale per tutti gli atenei.

Va tenuta entro domani la riunione conclusiva degli Osservatori sul credito istituiti presso le prefetture dei capoluoghi di regione e creati a partire dall'aprile del 2009, per fronteggiare una prima fase emergenziale dovuta alla crisi economica. È quanto stabilisce una direttiva congiunta dei ministri dell'Interno e dell'Economia, che indica appunto nel 15 settembre la data entro la quale andrà tenuta la riunione conclusiva.

Come si legge in una nota, "il lavoro svolto si è dimostrato utile come momento di confronto tra intermediari creditizi e famiglie e imprese, ma anche per favorire la diffusione degli strumenti messi a disposizione dall'ordinamento per agevolare il credito e la liquidità. Nella direttiva viene richiesto agli Osservatori di redigere un rapporto conclusivo dell'attività svolta e ai prefetti di inviare i questionari, compilati dai membri degli Osservatori, con i quali si cerca di individuare punti di forza e debolezza dell'iniziativa". I prefetti avranno la facoltà di continuare a livello locale l'attività di monitoraggio e analisi della situazione economica e dei suoi risvolti sociali.

Le associazioni dei consumatori della provincia di Latina scendono in piazza per la Giornata del Consumatore, che si svolgerà sabato 18 settembre nel centro cittadino, in piazza del Popolo, a partire dalle 15.00. Come scrive l'assessore provinciale allo Sviluppo economico con delega alla tutela dei consumatori Silvio D'Arco nella brochure che sta pubblicizzando l'iniziativa, "istituire la Giornata del Consumatore è stato un processo naturale in seguito all'impegno a ella passione che le 14 Associazioni che compongono la Consulta provinciale stanno ponendo nelle loro azioni. La Consulta, facendo parte di un programma amministrativo pubblico non deve operare in un palazzo d'avorio ma in un palazzo di cristallo, trasparente e aperto".

"È proprio attraverso questo concetto - prosegue l'Assessore - che le Associazioni della Consulta hanno operato nell'istituzione della Giornata del Consumatore, cercando di coinvolgere nelle loro finalità l'intero territorio, cercando di raggiungere l'utente finale attraverso un'azione che prevede una forte e incisiva opera di sensibilizzazione nei mercati cittadini, nei mercatini rionali e nei centri commerciali, vale a dire le anime di chi quotidianamente si imbatte in acquisti e confronti pubblici. E il contatto è diretto".

"Contro la speculazione e per il risparmio". E' questo lo slogan scelto da Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori che hanno deciso di unirsi in un nuovo e battagliero comitato contro le speculazioni.

Secondo i consumatori del Casper (Comitato contro le speculazioni e per il risparmio), è la speculazione il motore che alimenta la stangata da 902 euro annui a famiglia che sta per abbattersi sulle tasche degli italiani: "Di questi 902 euro che usciranno dalle tasche di ciascuna famiglia, ben 700 euro (77% del totale) sono attribuibili a manovre speculative e rincari arbitrari che non trovano alcuna giustificazione economica" sostengono le Associazioni secondo le quali le voci principali che incideranno maggiormente sui bilanci familiari, saranno:

  • Alimentari, che con la ripresa della domanda, in assenza di politiche di liberalizzazione del mercato, aumenteranno di prezzo in modo consistente, dopo un anno di sostanziale stasi (+191 euro);
  • Abitazione, una delle voci che maggiormente risente dei tagli decisi nella manovra di Governo, dato che comprende acqua e rifiuti, oltre ad elettricità e gas. Gli enti locali, infatti, finiranno per traslare sulle famiglie buona parte della riduzione dei trasferimenti, aumentando le tariffe dei servizi pubblici (+189 euro);
  • Trasporti, voce che va dalla riparazione dell'auto alle ferrovie, dalla benzina ai famosi pedaggi autostradali e che, dopo aver inciso dal luglio 2009 al luglio 2010 più di ogni altra voce, avrà anche per il futuro il record di aumento (+195 euro).

Spiccano gli aumenti di banche, assicurazioni, tariffe di acqua e rifiuti. Le associazioni del Casper, per protestare contro le speculazioni sui prezzi e richiamare l'attenzione delle istituzioni sul problema del caro-vita, scenderanno in piazza il prossimo 23 settembre a Roma, Foggia, Salerno e Catania. Nella capitale le 4 associazioni si raduneranno alle ore 11:30 davanti la sede dell'Antitrust - chiedendo a gran voce l'intervento dell'Autorità - e daranno vita ad una "pomodorata", durante la quale i responsabili delle manovre speculative a danno degli utenti diverranno oggetto di lancio di pomodori.

Il Tribunale dell'Unione Europea ha respinto il ricorso presentato dall'Italia per l'annullamento di 2 bandi di concorso della Commissione pubblicati esclusivamente in inglese, francese e tedesco. Secondo l'Italia la Commissione aveva violato il regolamento del Consiglio n. 1/58 sull'utilizzo delle lingue ufficiali e lo statuto del personale UE, che prevede la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale GUUE dei bandi di concorso generale nelle 23 lingue ufficiali. Secondo il Tribunale dell'UE, invece, la pubblicazione integrale nella GUUE dei bandi di concorso controversi in sole 3 lingue, seguita da una pubblicazione succinta in tutte le lingue ufficiali, di modifiche di detti bandi, non costituisce una discriminazione basata sulla lingua.

La sicurezza alimentare resta una priorità dell'Unione Europea e dei Paesi terzi. Lo ha sottolineato il Commissario Ue alla salute e alla protezione dei consumatori, John Dalli, ricordando che nel 2009 il Sistema di allerta rapido per le derrate alimentari e per i mangimi per gli animali (Rasff) ha raggiunto il numero di 8000 notifiche, una cifra mai registrata prima, con un aumento del 12% rispetto al 2008.

"Il numero elevato di notifiche - ha precisato Dalli - indica che gli Stati membri sono assolutamente disposti a cooperare al di là dei propri confini nazionali, per preservare il livello elevato di sicurezza alimentare di cui noi tutti godiamo all'interno dell'Unione Europea".

Tutti i membri del Rasff (i 27 Stati membri Ue, la Svizzera, l'Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia, l'Efsa, la Commissione, l'Autorità di vigilanza AELE) assicurano un servizio 24 ore su 24 al fine di garantire che le notifiche urgenti vengano inviate, ricevute e valutate nel più breve tempo possibile. Grazie al Rasff numerosi rischi in materia di sicurezza alimentare sono stati bloccati prima di scatenare conseguenze nefaste per la salute dei consumatori.

Nel primo semestre dell'anno sono stati avviati 269 procedimenti sanzionatori e riscossi due milioni e mezzo di euro, con cinque casi in cui sono state contestate sanzioni aggravate perché alcune società avevano ceduto illecitamente intere banche dati ad altre aziende. È un bilancio dell'attività del Garante per la protezione dei dati personali, che ha varato il piano ispettivo per il secondo semestre del 2010: si concentrerà sulle carte di credito, sull'anagrafe dei Comuni, sulle banche dati a fini di marketing e sugli enti previdenziali.

Lo rende noto lo stesso Garante nell'odierna newsletter, nella quale sottolinea che il piano prevede, sia nel settore pubblico che in quello privato, "specifici controlli anche riguardo all'adozione delle misure di sicurezza, all'informativa da fornire ai cittadini, al consenso da richiedere nei casi previsti dalla legge, all'obbligo di notificare al Garante nei casi stabiliti l'attivazione di una banca dati. Di particolare rilevanza l'attività di verifica programmata nei confronti dei trattamenti dei dati dei cittadini effettuati dai Comuni a fini di anagrafe della popolazione residente e delle misure di protezione adottate, anche allo scopo di individuare standard tecnologici di sicurezza da prescrivere a tutte le amministrazioni comunali". Sono previsti oltre 250 accertamenti ispettivi che saranno svolti in collaborazione con le Unità Speciali della Guardia di Finanza - Nucleo Privacy, cui si aggiungeranno gli accertamenti frutto di segnalazioni e reclami.

Per i primi sei mesi dell'anno, invece, l'attività svolta insieme alle Fiamme Gialle ha riguardato 224 attività ispettive e avviato 269 procedimenti sanzionatori. 40 sono state le segnalazioni all'Autorità giudiziaria. Sono stati riscossi oltre 2.500.000 euro, dei quali 115.000 relativi alla mancata adozione di misure di sicurezza da parte di pubbliche amministrazioni e aziende, e circa 1.540.000 relativi a mancata o inidonea informativa sia nel settore pubblico che privato.

Al via la campagna d'autunno di Equitalia che prevede l'apertura pomeridiana degli sportelli ad alta affluenza per andare incontro alle esigenze di chi lavora. Partirà, in via sperimentale, il 13 settembre a Napoli e Salerno ma dovrebbe presto diffondersi in tutta Italia. Agli sportelli di Equitalia è possibile ottenere informazioni, effettuare pagamenti e richiedere le rateizzazioni. E nei prossimi giorni i contribuenti che hanno pendenze con il Fisco riceveranno a casa la nuova cartella di pagamento, più semplice e immediata. In evidenza nella prima pagina del documento il contribuente troverà subito tutte le specifiche chiave sul debito, con un quadro sintetico a caratteri grandi che riepiloga le somme da versare, le scadenze e gli enti creditori.

Sciopero dei benzinai confermato: per gli automobilisti si annunciano disagi dal 15 al 17 settembre per l'astensione dal lavoro indetta da Faib, Fegica e Figisc, che ieri hanno incontrato il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia Stefano Saglia. Al tavolo, Saglia ha sottolineato che lo sciopero è "eccessivo" anche se alcune delle posizioni dei gestori sono condivisibili. Ma dai gestori è arrivata comunque la conferma dello sciopero.

Commentano infatti Faib, Fegica e Figisc: "L'incontro è stato cordiale ma interlocutorio. Il Sottosegretario ha esposto le ragioni del provvedimento, ispirato all' esigenza di una riforma finalizzata - dal suo punto di vista - a razionalizzare il sistema e ad abbattere i costi. Una riforma il più possibile equa ed equilibrata. Le Associazioni hanno argomentato, anche con esempi specifici, che le misure proposte non raggiungono di fatto nessuno degli obiettivi prefissati e si risolvono in un ulteriore squilibrio del sistema a favore dell'industria petrolifera e dei retisti privati , precarizzando i rapporti di lavoro, esasperando le distorsioni di mercato, marginalizzando i gestori sia sul non oil che con le previsioni di impianti ghost". Preso atto delle ragioni della categoria, affermano le associazioni, il Sottosegretario "ha manifestato disponibilità a rivedere il testo depositato presso Palazzo Chigi ed ha recepito la richiesta delle Federazioni di coinvolgere nella trattativa la Presidenza del Consiglio, presso cui si adopererà, soprattutto per i profili connessi al rinnovo del bonus fiscale e per le altre questioni contenute all'interno del Protocollo Scajola".

Da parte sua, Saglia aveva commentato a fine incontro: "Il disegno di legge sulla concorrenza non è ancora stato presentato al Consiglio dei Ministri e dovrà passare attraverso il dibattito parlamentare. Pertanto invocare uno sciopero da parte di Faib, Fegica e Figisc è eccessivo. Ne abbiamo quindi chiesto la revoca, anche per non creare disagi ai consumatori". E ha aggiunto: "Il Governo, inoltre, riconosce che alcune delle posizioni dei gestori sono condivisibili, come quella sul bonus fiscale. L'obiettivo del disegno di legge è di riorganizzare il mercato contenendo i prezzi dei carburanti a favore dei consumatori, senza penalizzare nessun attore della filiera".

 

Nei primi tre mesi del 2010 le compravendite immobiliari in Italia sono state il 2,3% in più rispetto al primo trimestre del 2009, pari a 190.728. Una crescita ancora più importante l'hanno registrata i mutui: quelli stipulati nel primo trimestre del 2010 sono il 13,7% in più rispetto al primo trimestre del 2009.

I mutui stipulati nei primi tre mesi del 2010 sono stati 179.654, di cui 105.900 (pari al 58,9%) con costituzione di ipoteca immobiliare e 73.754 (41,1%) senza costituzione di ipoteca immobiliare. Sono i dati diffusi oggi dall'Istat che sottolinea come le compravendite siano in aumento dopo una fase di discesa che è iniziata nel 2007 e che ha avuto il suo picco calante nel primo trimestre 2009 (-16,1%). Ad essere in crescita sono, però, esclusivamente le compravendite di immobili ad uso residenziale (+3%), mentre quelle ad uso economico registrano ancora un calo (-5,1%).

Torna il premio "Vincenzo Dona, voce dei consumatori", giunto alla quarta edizione, rivolto a chi si sia distinto nel corso dell'anno per l'attività svolta in favore dei consumatori nel mondo della politica, del giornalismo e nell'elaborazione di tesi di laurea dedicate. L'evento, organizzato dall'Unione Nazionale Consumatori, vedrà lo svolgimento di una giornata di convegno (il 25 novembre a Roma) cui si accompagnerà la premiazione dei vincitori.

"La cerimonia di premiazione - spiega il segretario generale UNC Massimiliano Dona - avrà luogo a Roma il prossimo 25 novembre 2010, al termine della giornata di convegno organizzata in occasione della quarta edizione del Premio "Vincenzo Dona, voce dei consumatori", evento istituito dalla nostra Unione per ricordare il suo fondatore e il riconosciuto padre del consumerismo italiano".

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