Con l’accordo quadro siglato tra Federfarma, Assofarm, Governo, Regioni e Province Autonome, le farmacie italiane si preparano a diventare centri di somministrazione dei vaccini anti-Covid, secondo quanto stabilito dal Dl Sostegni approvato il 19 marzo. Il documento definisce le regole del percorso formativo che abilita il farmacista alla vaccinazione, le misure logistiche necessarie per garantire la massima sicurezza ai cittadini e ai farmacisti, definendo le modalità operative della seduta vaccinale, dalla fase di prenotazione e accoglienza fino a quella di osservazione e gestione delle eventuali reazioni avverse post-somministrazione. “Si tratta di un importante riconoscimento all’impegno costante delle farmacie - commenta il presidente di Federfarma Marco Cossolo – che fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono rimaste sempre a disposizione dei cittadini, ampliando anche gli orari di apertura e potenziando la propria attività con nuovi servizi. Le farmacie aderiranno numerose anche a questa iniziativa – continua Cossolo - animate da quello spirito di servizio che da sempre le connota e che durante la pandemia è emerso con forza. Daranno così un contributo significativo al raggiungimento dell’obiettivo di ottenere al più presto una copertura vaccinale adeguata”.


L’ accordo quadro conferma il fondamentale ruolo svolto dalle farmacie italiane lungo tutto il corso dell’emergenza pandemica in atto. Ruolo già formalmente riconosciuto dal Governo nel Dl Sostegni che fa esplicito riferimento al “nuovo modello di farmacia come luogo dove la popolazione può trovare una prima risposta alle proprie domande di salute, un’azienda erogatrice di servizi da mettere a disposizione del pubblico”. Nel testo del decreto il governo ha dimostrato di voler investire in maniera strutturale su quelle che sono le principali peculiarità della farmacia: tempestività, resilienza, prossimità. Lo schema dell’accordo definisce gli aspetti tecnico-organizzativi per la somministrazione dei vaccini anti-Covid da parte dei farmacisti in farmacia. “Le attività di prenotazione e di esecuzione dei vaccini verranno eseguite, da parte delle farmacie, secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità sanitarie competenti e seguendo i correlati criteri di priorità”, si legge nell’accordo.

Il presidente di Federfarma annuncia, poi, le prossime fasi per l’avvio concreto delle somministrazioni da parte dei farmacisti in farmacia dei vaccini anti Sars Cov-2: “L’accordo quadro, a carattere nazionale, verrà illustrato ai delegati dell’Assemblea nazionale di Federfarma giovedì 1° aprile. Dopo questo passaggio si potrà procedere al recepimento del protocollo a livello regionale, così da essere pronti alla somministrazione non appena saranno disponibili i vaccini destinati alle farmacie”.

“Quello che stiamo vivendo in questi giorni è il coronamento di un impegno avviato ben tre anni fa – ricorda il Presidente di Assofarm Venanzio Gizzi – è infatti dal 2018 che nelle Assemblee della nostra Federazione si parla del Farmacista Vaccinatore. Una figura che quindi oggi non vediamo solo come un importante contributo contro la crisi sanitaria di quest’ultimo anno, ma anche come il segno di una rinnovata considerazione della farmacia all’interno del SSN. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la collaborazione delle Istituzioni che nel corso di questi mesi così difficili hanno sempre dimostrato apertura e interesse per le proposte presentate dalla farmacia italiana”.

Per tutti i dettagli circa le misure previste dall’accordo quadro, è consultabile la circolare Federfarma nella sezione ad accesso riservato del sito

www.federfarma.it 

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