La Commissione Europea ha annunciato l’adozione del pacchetto “Omnibus”, una serie di misure per semplificare le normative in materia di sostenibilità e investimenti. L’obiettivo dichiarato è quello di semplificare la complessità regolamentare, alleggerendo il peso degli oneri amministrativi per le imprese del 25% e fino al 35%, senza compromettere gli ambiziosi traguardi del Green Deal europeo. Questa iniziativa, che mira a rafforzare la competitività delle aziende nel contesto globale, sta già generando vivaci discussioni nel mondo giuridico, in quanto solleva questioni cruciali in tema di diritto amministrativo, compliance e governance aziendale.
Di seguito, un’analisi articolata in quattro paragrafi, che fornisce anticipazioni e spunti di riflessione utili a giuristi e professionisti del settore.
1. Semplificazione del reporting di sostenibilità nel Pacchetto Omnibus
Uno degli aspetti principali del pacchetto riguarda la razionalizzazione degli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità, in particolare per le imprese soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e al regolamento sulla Tassonomia UE. Tra le novità più rilevanti:
80% delle imprese escluse dagli obblighi della CSRD, concentrando i requisiti solo sulle aziende con il maggiore impatto ambientale e sociale.
Rinvio di due anni degli obblighi di rendicontazione per le imprese che avrebbero dovuto iniziare nel 2026 o 2027.
Limitazione degli obblighi della Tassonomia UE alle imprese più grandi, mantenendo comunque la possibilità di reporting volontario per altre aziende.
Riduzione del 70% dei template di rendicontazione e introduzione di soglie di materialità finanziaria, per rendere più efficienti i processi di reporting.
Questi interventi permetteranno alle imprese di concentrarsi sugli aspetti più rilevanti della sostenibilità, alleggerendo il carico burocratico senza compromettere gli obiettivi del Green Deal europeo.
2. Dovuta diligenza aziendale: meno complessità, più efficienza nel Pacchetto Omnibus
Il pacchetto prevede anche modifiche alla direttiva sulla due diligence di sostenibilità (CSDDD), riducendo gli oneri per le imprese e garantendo un quadro normativo più chiaro. Le principali semplificazioni includono:
Revisione meno frequente dei partner commerciali, passando da controlli annuali a controlli ogni cinque anni, con verifiche ad hoc solo se necessarie.
Limitazione delle informazioni richieste alle PMI nella catena del valore, riducendo l’impatto indiretto della normativa sulle piccole e medie imprese.
Armonizzazione delle norme a livello UE, per garantire maggiore uniformità tra gli Stati membri ed evitare frammentazioni normative.
Rimozione delle condizioni di responsabilità civile a livello europeo, lasciando la gestione ai singoli Stati membri, con l’obiettivo di evitare eccessive richieste di risarcimento per le imprese.
Queste modifiche garantiscono alle aziende più tempo e flessibilità per adattarsi ai nuovi obblighi, senza rinunciare agli obiettivi di responsabilità sociale e ambientale.
3. CBAM: nuove regole per un commercio più equo nel Pacchetto Omnibus
La Commissione ha introdotto anche semplificazioni per il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM), lo strumento che impone un costo sulle importazioni di beni con elevata intensità di carbonio per evitare concorrenza sleale con le imprese europee. Le principali novità sono:
Esenzione dagli obblighi per gli importatori di piccole quantità di beni soggetti a CBAM, con una soglia annua di 50 tonnellate, eliminando così gli oneri per il 90% degli importatori (circa 182.000 imprese), senza compromettere l’efficacia del sistema.
Semplificazione delle regole per le aziende soggette al CBAM, rendendo più agevoli le autorizzazioni e la rendicontazione delle emissioni incorporate nei beni importati.
Maggiore protezione contro frodi e abusi, con misure per evitare elusioni del sistema CBAM e garantire una competizione equa tra aziende europee e straniere.
Questi interventi rafforzano il meccanismo, mantenendolo efficace nel lungo termine e garantendo una transizione graduale per le imprese coinvolte.
4. Più investimenti per la transizione verde e digitale nel Pacchetto Omnibus
Oltre alla riduzione degli oneri burocratici, la Commissione ha annunciato misure per ottimizzare i programmi di investimento europei, come InvestEU e altri strumenti finanziari. Le principali modifiche puntano a:
Rendere disponibili risorse aggiuntive per le imprese, attraverso il riutilizzo dei rendimenti generati dagli investimenti precedenti e l’ottimizzazione dei fondi ancora disponibili. Questa misura permetterà di mobilitare 50 miliardi di euro di nuovi investimenti pubblici e privati.
Facilitare il contributo degli Stati membri ai programmi di investimento, riducendo le barriere burocratiche per le amministrazioni nazionali.
Semplificare gli adempimenti per le PMI e gli intermediari finanziari, con un risparmio stimato di 350 milioni di euro nei costi amministrativi.
Grazie a queste misure, il pacchetto di semplificazioni non si limita a ridurre gli oneri burocratici, ma apre anche nuove opportunità di finanziamento per le imprese che vogliono investire nella transizione ecologica e digitale.
5. Conclusioni
La Commissione Europea punta a un’Europa più competitiva e meno appesantita dalla burocrazia, mantenendo al contempo saldi gli obiettivi di sostenibilità. Il pacchetto di misure rappresenta un passo avanti per le imprese europee, garantendo maggiore efficienza negli obblighi di sostenibilità, riduzione degli oneri per le PMI e accesso facilitato agli investimenti. Ora il pacchetto dovrà essere esaminato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, con l’auspicio di una rapida approvazione per permettere alle imprese di beneficiare al più presto di queste semplificazioni.