La misura, approvata due anni fa, diventa ora vincolante per i produttori. Esclusi al momento solo i laptop, che ne saranno interessati dal 2026.
Caricabatterie universale Usb-C, la direttiva Ue entra ufficialmente in vigore: cosa cambia per i consumatori
Da sabato 28 dicembre 2024, ogni nuovo dispositivo elettronico commercializzato in un Paese dell’Unione europea dovrà essere dotato di una porta di ricarica di tipo Usb-C, che diventa così lo standard unico sul territorio comunitario. Lo prevede la direttiva Ue 2022/2380, entrata in vigore il 27 dicembre 2022 e la cui applicazione è ufficialmente scattata, come da programmi, a due anni di distanza. Dagli smartphone ai tablet, dagli auricolari alle fotocamere, passando per tastiere, mouse, altoparlanti portatili e così via: non c’è prodotto digitale di largo consumo che non sia soggetto alla nuova misura al di fuori dei computer portatili, che necessitando di potenze maggiori dovranno rispettare l'obbligo soltanto a partire dal 28 aprile 2026.
Gli obiettivi
Tre i principali obiettivi della novità, come riepilogato di prima mattina su X dalla Commissione Ue: assicurare una migliore tecnologia di ricarica, ridurre i rifiuti elettronici e far sì che i consumatori trovino con più facilità i caricabatterie di cui hanno bisogno. Sotto questo profilo, se da un lato l'Usb-C – standard sviluppato da un consorzio di aziende che include Intel e Microsoft – può trasferire dati fino a 40 gigabit al secondo con una potenza di ricarica massima di 240 watt, dall'altro la direttiva garantisce ai consumatori la possibilità di scegliere se ricevere i nuovi dispositivi completi di caricatore o meno, in quanto potrebbero già possederne uno compatibile. Inoltre i produttori saranno anche tenuti a mettere mano alle confezioni per fornire informazioni (più) chiare sugli articoli contenuti al loro interno e sulle relative caratteristiche di ricarica.