La Banca d'Italia compie un altro passo verso la promozione di "uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile" con l'adozione della carta di principi e parametri Esg alla quale dovranno adeguarsi i propri investimenti finanziari.
L'istituto centrale, ha spiegato alla presentazione il vice direttore generale Paolo Angelini, "si sta già muovendo in questa direzione" con 15 miliardi di euro che rispondono o dovranno rispondere a questi criteri, ricomponendo il proprio portafoglio finanziario non tanto escludendo un singolo settore ma premiando il percorso compiuto dalle aziende nell'adeguarsi alla transizione ecologica".
Banca d'Italia annuncia il suo futuro “verde”. Gli investimenti diventeranno sempre più sostenibili
L'istituzione guidata da Ignazio Visco presenta la «Carta sugli investimenti sostenibili». Nessuno spazio in portafoglio per armi, tabacco o sfruttamento del lavoro. Resta il nodo dei combustibili fossili
La Banca d’Italia inizia il processo di transizione verso il “green”. Con la presentazione della Carta sugli investimenti sostenibili, avvenuta oggi, arriva il primo passo ufficiale verso la sostenibilità del portafoglio d’investimento dell’istituzione monetaria guidata da Ignazio Visco. Che a oggi conta su circa 15 miliardi di euro di risorse riconducibili all’universo Esg (Environment, social, governance), i cosiddetti investimenti verdi. L’obiettivo era quello di fissare dei paletti di esclusione, dalle armi allo sfruttamento del lavoro minorile. Diktat che saranno ancora più cruciali nei prossimi decenni.
Anche il viaggio più lungo inizia con il primo passo. Ed è questo quello che è stato effettuato oggi dalla Banca d’Italia con la presentazione delle sue linee guida per gli investimenti sostenibili. Totale esclusione di alcune macro-aree, come armi, tabacco e schiavismo de facto. E, come spiega Paolo Angelini, vice direttore generale di Via Nazionale, va a toccare un largo portafoglio. “La Carta si applica alle attività gestite in autonomia dalla Banca, ossia gli investimenti del suo portafoglio finanziario e delle riserve valutarie. Si tratta di un perimetro considerevole: a fine 2020 copriva attivi per circa 190 miliardi di euro (148 e 44 miliardi, rispettivamente, per il portafoglio finanziario e le riserve valutarie)”, spiega Angelini. Di questi, circa 15 sono quelli ora idonei a rientrare nelle classificazioni Esg. Cifra che è destinata ad aumentare nei prossimi anni, anche grazie agli sforzi del piano Next Generation Eu, di cui ha fatto questo comparto come uno dei punti base della sua strategia futura.