Quasi quattro milioni di italiani all'estero sparsi in quasi tutti i paesi del mondo. Un quinto di anziani che difficilmente tornerà in Italia e tanti giovani: più della metà degli italiani all'estero è infatti rappresentata da giovani al di sotto dei 35 anni. Molti sono "cervelli in fuga". Molti sono italiani senza essere nati in Italia: sono le seconde e terze generazioni fra le quali si contano 24 mila nati all'estero ogni anno. È la mappa della multiforme identità degli italiani all'estero tracciata dal Rapporto Italiani nel Mondo 2008, giunto alla terza edizione, realizzato dalla Fondazione Migrantes.
"C'è in italiano in ogni posto del mondo - ha detto illustrando i contenuti del Rapporto il capo redattore Delfina Licata - Gli italiani stabilmente residenti all'estero sono più o meno quanti sono gli stranieri in Italia". I numeri? Sono 3.734.428 gli italiani residenti all'estero e solo poco più della metà (il 59%) è effettivamente emigrata dall'Italia. Più di un terzo, pari al 34,3%, è nato all'estero mentre il 2,5% è iscritto all'Aire (l'anagrafe degli italiani residenti all'estero) per acquisizione della cittadinanza italiana. Il 52,8% è rappresentato da celibi e nubili mentre solo il 39% è coniugato. I paesi più rappresentati per i cittadini residenti all'estero sono, nell'ordine, Germania, Argentina, Svizzera, Francia e Belgio.
Un'identità plurima. Gli anziani rimandano alla storia dell'emigrazione. Gli over 65 anni sono quasi un quinto (687.423) e raramente pensano di rimpatriare. Sull'altro versante ci sono i giovani: più della metà degli italiani residenti all'estero (2.013.000 persone pari al 54%) è infatti rappresentata da giovani al di sotto dei 35 anni. Fra questi, tre su dieci sono minorenni (606.000), oltre due su cinque (quasi 860.000) hanno età compresa fra 18 e 24 anni, più di un quarto, pari a 547.000 persone, sono fra i 25 e 34 anni.
La maggior parte dei giovani (oltre il 60%) risiede in Europa, dove "i giovani studiosi, i lavoratori e i professionisti - rileva il Rapporto - trovano maggiori opportunità di formazione e di avviamento occupazionale". Secondo un'indagine Almalaurea del 2007, ripresa dal Rapporto, a cinque anni dalla laurea si emigra per metà dei casi per cercare migliori occasioni di lavoro. E dove si va? Soprattutto nel Regno Unito (19,2%), in Francia (12,6%), in Spagna (11,4%) e negli Stati Uniti (9,8%). E col trascorrere del tempo diventa sempre meno probabile (52 laureati su 100) l'ipotesi di un rientro. "Ritorna così - rileva lo studio - il tema della "perdita dei cervelli", dovuta al fatto che l'Italia, a seguito di carenze ben note, non è in grado di esercitare una forte attrattiva per il loro ritorno, né di utilizzare a un livello più elevato i laureati italiani e gli immigrati presenti sul suo territorio".
Ci sono poi le seconde e terze generazioni. Un italiano all'estero su tre non è nato in Italia. Fra il 1990 e il 2007 si contano 170.000 minori emigrati dall'Italia al seguito dei genitori, 433.691 nati sul posto e in media 24 mila nati ogni anno, uno ogni 20 nascite registrate in Italia. Italiani nati all'estero che hanno una identità multipla. Scrive il Rapporto: "Il legame con l'Italia, o il senso di italianità, riveste diverse implicazioni sociali e culturali che i giovani di per sé non rifiutano, a condizione di esplicitarle in maniera concreta e di comporle con il fatto di vivere in un'altra società. Essi insistono su una maggiore cooperazione economica con i paesi dove risiedono e, molto pragmaticamente, restano aperti a uno scambio che li possa aiutare anche nella loro vita professionale".
Il Rapporto risponde a una "triplice operazione", ha detto il coordinatore dei redattori Franco Pittau della Caritas/Migrantes: "È un'operazione di recupero perché nei confronti degli italiani nel mondo si sono usate molte parole senza un seguito concreto. La seconda è un'operazione di coinvolgimento da parte di strutture pubbliche, organi politici, regioni e società. La terza è l'operazione-futuro. Gli italiani nel mondo sono un supporto dinamico per il futuro".
E nel futuro? A rivelare i dettagli del prossimo step è il Ministro Plenipotenziario Carla Zuppetti, Direttore Generale Italiani all'Estero presso il Ministero degli Affari Esteri: ci sarà la Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo, si svolgerà a Roma dal 10 al 12 dicembre e sarà inaugurata dal Presidente della Repubblica alla Camera dei Deputati alla presenza dei due presidenti di Camera e Senato.
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