Da tanti anni l’Unione Europea cerca di creare un mercato unico delle telecomunicazioni e alla fine ci sta riuscendo. L’11 settembre scorso la Commissione europea ha adottato uno dei più ambiziosi programmi di riforma del mercato delle telecomunicazioni. Annunciato dal Presidente José Manuel Barroso, nel suo discorso sullo stato dell’UE del 2013, il pacchetto legislativo “Un continente connesso”, una volta adottato, ridurrà le tariffe imposte ai consumatori, semplificherà gli oneri burocratici a carico delle imprese e garantirà un ventaglio di nuovi diritti sia agli utenti che ai fornitori di servizi, in modo che l’Europa sia di nuovo uno dei leader mondiali nel settore del digitale. Ecco i punti principali della riforma:
- piani di telefonia mobile senza costi di roaming in tutta l’Unione europea;
- regole più semplici per aiutare le imprese a investire di più e a espandersi oltre confine;
- per la prima volta, tutela della neutralità della rete a livello dell’UE;
- abolizione della maggiorazione del prezzo delle telefonate internazionali in Europa
Ancora oggi il settore delle telecomunicazioni continua a operare principalmente su 28 mercati nazionali separati e nessuna azienda opera in tutti i paesi dell’UE; di conseguenza sia gli operatori che i clienti devono confrontarsi con tariffe e norme differenti. La riforma cerca di risolvere questi problemi attraverso i seguenti elementi principali.
Semplificazione delle norme UE per gli operatori delle telecomunicazioni. Un’unica autorizzazione per operare in tutti i 28 Stati membri (invece di 28 autorizzazioni diverse), un limite di legge severo per la regolamentazione dei sottomercati delle telecomunicazioni (al fine di ridurre il numero dei mercati regolamentati) e una maggiore armonizzazione delle modalità con cui gli operatori possono affittare gli accessi alle reti di proprietà di altre società per offrire un servizio concorrenziale.
Stop ai costi del roaming. Dal 1° luglio 2014 sarà vietato imporre una tariffa per le chiamate ricevute in roaming durante gli spostamenti nell’UE. Le società di telefonia potranno scegliere se: offrire piani telefonici validi ovunque nell’Unione europea (“parla ovunque come a casa”), i cui prezzi saranno determinati dalla concorrenza sul mercato interno, oppure consentire ai loro clienti di “dissociare” i piani tariffari, ossia selezionare un diverso fornitore per il roaming che offre tariffe inferiori (senza dover acquistare una nuova scheda SIM). Questa proposta si basa sul regolamento relativo al roaming del 2012 che impone agli operatori tagli dei prezzi all’ingrosso del 67% per il traffico dati a partire da luglio 2014.
Abolizione della maggiorazione del prezzo delle chiamate internazionali in Europa. Oggi le società di telefonia tendono a maggiorare il prezzo delle telefonate effettuate dal paese di un determinato consumatore verso altri paesi dell’Unione europea sia per la telefonia fissa che per quella mobile. La proposta odierna obbligherà le società a non fatturare, per le chiamate intraunionali da rete fissa, tariffe più elevate di quelle previste per una chiamata nazionale a lunga distanza. Per le chiamate intraunionali da rete mobile la tariffa non potrà superare 0,19 euro al minuto (più IVA). Nel determinare i prezzi, le società potranno recuperare i costi obiettivamente giustificati, ma scompariranno i profitti arbitrari sulle chiamate intraunionali.
Neutralità della rete, ovvero tutela giuridica di internet aperto. Sarà vietato bloccare o rallentare i contenuti di internet, fornendo agli utenti un accesso alla rete completo e aperto, indipendentemente dal costo dell’abbonamento o dalla velocità della connessione. Le imprese del ramo potranno ancora fornire “servizi specializzati” a qualità garantita (come la TV via internet, i servizi di video su richiesta, le applicazioni per la diagnostica per immagini ad alta risoluzione, per le sale operatorie virtuali e per i servizi cloud ad alta intensità di dati, fondamentali per le imprese, purché ciò non interferisca con la velocità di connessione a internet promessa ad altri clienti. I consumatori avranno il diritto di verificare se la velocità di connessione corrisponde effettivamente alla tariffa pagata e di recedere dal contratto se le condizioni pattuite non sono rispettate.
Nuovi diritti dei consumatori, armonizzati in tutta Europa. Nuovi diritti come il diritto a contratti scritti in un linguaggio semplice, con informazioni più comparabili, diritti più ampi nel passaggio a un altro fornitore o a un nuovo contratto, il diritto a sottoscrivere un contratto di 12 mesi, se il cliente non desidera una durata superiore, il diritto a recedere dal contratto se la velocità della connessione internet non corrisponde a quella pattuita, il diritto di ottenere l’inoltro dei messaggi di posta elettronica a un nuovo indirizzo e-mail dopo il passaggio a un altro fornitore di servizi internet.
Assegnazione coordinata dello spettro delle frequenze. Questo coordinamento permetterà agli europei di avere maggior accesso alla rete mobile 4G e al Wi-Fi. Gli operatori mobili saranno in grado di sviluppare piani d’investimento transfrontalieri più efficaci, grazie a un maggior coordinamento delle tempistiche, della durata e delle altre condizioni di assegnazione delle radiofrequenze. Gli Stati membri manterranno le loro responsabilità in materia e continueranno a incassare i contributi versati dagli operatori mobili, operando in un quadro più coerente che amplierà anche il mercato delle apparecchiature più avanzate per le telecomunicazioni.
Più certezze per gli investitori. La raccomandazione sulle metodologie di determinazione dei costi e sugli obblighi di non discriminazione è il secondo elemento di questo pacchetto che integra la proposta di regolamento cui è strettamente legata. Essa mira ad aumentare le certezze per gli investitori, intensificando il livello degli investimenti e riducendo le divergenze tra i regolatori. Ciò significa 1) un’ulteriore armonizzazione e maggiore stabilità dei costi che gli operatori storici possono addebitare per garantire ad altri l’accesso alle reti in rame esistenti e 2) garantire che i soggetti che richiedono l’accesso possano accedere in modo realmente equivalente alle reti. Assicurando questa pressione concorrenziale e l’assenza di discriminazione, i prezzi dell’accesso all’ingrosso alla banda larga “di nuova generazione” saranno determinati dal mercato e non dai regolatori, con minori oneri burocratici per gli operatori.
Secondo José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, “compiere ulteriori progressi concreti verso un mercato unico delle telecomunicazioni è indispensabile per gli interessi strategici dell’Europa e per lo sviluppo economico, nonché per le telecomunicazioni stesse e per i cittadini che si sentono frustrati dalla mancanza di un accesso pieno ed equo a internet e ai servizi mobili.”
Neelie Kroes, Vicepresidente e Commissaria responsabile per l’agenda digitale, ha dichiarato: “Con la normativa proposta ci sono ottime notizie per il futuro delle comunicazioni mobili e di internet in Europa. La Commissione europea dice no ai costi del roaming, sì alla neutralità della rete, sì agli investimenti, sì a nuovi posti di lavoro. Un intervento nelle telecomunicazioni non è più interesse esclusivo di questo settore ma contribuisce alla promozione dello sviluppo sostenibile di tutti i settori.” Benché le telecomunicazioni rappresentino soltanto il 9% dell’economia digitale europea, tutti i settori dipendono in misura crescente dalla connettività per offrire servizi ed essere competitivi a livello mondiale.