A febbraio 2011 i capi di Stato dell’UE hanno sostenuto la necessità di completare il mercato interno dell’energia entro il 2014. Il 3° pacchetto sul mercato dell’energia (Direttive 2009/72/CE e 2009/73/CE) costituisce il fulcro per l’integrazione del mercato del gas e dell’energia elettrica. Comprende una serie di misure: la separazione (unbundling) delle reti (separazione delle attività di rete per l’energia elettrica e il gas dalla generazione, produzione e fornitura); la protezione dei consumatori (l’obbligo degli Stati membri di tutelare i consumatori
più vulnerabili, di fornire una fatturazione e informazioni contrattuali trasparenti, di istituire uno sportello unico e un meccanismo alternativo di risoluzione delle controversie per la risoluzione extragiudiziale delle controversie); l’indipendenza e i poteri delle autorità di regolamentazione nazionali; la riduzione graduale degli interventi statali che falsano i mercati.
Un mercato interno europeo dell’energia efficiente, interconnesso e trasparente è in grado di offrire ai cittadini e alle imprese forniture di energia al minor costo possibile. Con diverse comunicazioni la Commissione Europea ha esortato gli Stati membri ad accelerare gli sforzi per recepire ed attuare l’attuale normativa dell’UE sul mercato interno dell’energia. Secondo il Commissario Europeo all’energia Günther Oettinger “quando si parla di gas ed energia elettrica, sono due le cose che interessano a cittadini e imprese: sicurezza delle forniture e prezzi sostenibili”. “Potremo raggiungere questo risultato solo con un mercato europeo dell’energia ben funzionante.”
Mentre si sono compiuti progressi per quanto riguarda una maggiore capacità di scelta a disposizione dei consumatori, il contenimento dei prezzi dell’energia all’ingrosso e la garanzia di forniture sufficienti in qualsiasi momento, bisogna fare di più per sfruttare pienamente il potenziale di un mercato europeo realmente integrato. Per raggiungere l’obiettivo entro il 2014, la Commissione intende prendere diverse iniziative:

  • Attuazione delle norme relative al mercato interno e applicazione delle regole di concorrenza: sono passati più di due anni dal termine di recepimento (marzo 2011), ma alcuni Stati membri non hanno ancora pienamente attuato il terzo pacchetto sul mercato dell’energia. La Commissione continuerà ad avviare procedimenti di infrazione poiché le regole di concorrenza devono essere rigorosamente rispettate per garantire pari condizioni a tutti gli attori del mercato.
  • Rafforzamento della posizione dei consumatori: dagli studi condotti risulta che solo un consumatore su 3 raffronta le diverse offerte di servizi. Dalle stime effettuate emerge che i consumatori europei potrebbero risparmiare fino a 13 miliardi di euro all’anno se passassero alla tariffa dell’energia elettrica più economica. La Commissione intende assicurare che i diritti dei consumatori sanciti dalla legislazione dell’UE siano ben visibili nelle norme nazionali e vengano correttamente rispettati da tutti gli attori del mercato. Ciò include il diritto di passare da un fornitore all’altro nel giro di 3 settimane senza dover sostenere oneri finanziari. Essa intende anche promuovere lo sviluppo di sistemi di misurazione intelligenti in grado di consentire ai consumatori di gestire i propri consumi in tempo reale e controllare meglio le proprie bollette energetiche. Un’attenzione speciale sarà riservata alla tutela dei consumatori più vulnerabili. Fondamentale è la trasparenza dei mercati al dettaglio: chiara presentazione di prezzi, tariffe e offerte.
  • Attualmente solo 9 Stati membri (Austria, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica ceca, Regno Unito, Slovenia e Svezia) non hanno regolamentato i prezzi dell’energia al dettaglio in vigore. I prezzi stabiliti con intervento statale non offrono ai consumatori la soluzione migliore perché rischiano di dare una falsa impressione di tutela che demotiva dal cercare alternative migliori, tra le quali i servizi di efficienza energetica. Inoltre, i prezzi al consumatore finale regolamentati ostacolano gli investimenti e dissuadono le imprese dall’entrare sul mercato e investire in nuove forme di produzione. I prezzi regolamentati sottocosto portano alla creazione di debiti che comunque ricadono sui contribuenti.
  • Garanzia di un mercato flessibile. Alcuni Paesi introducono meccanismi di capacità, cioè sostengono i produttori di energia elettrica affinché mantengano a disposizione la propria capacità di generazione per garantire che vi sia una capacità sufficiente anche quando fonti alternative di energia elettrica, come l’eolico e il solare, non stanno producendo. Tuttavia, meccanismi di capacità introdotti prematuramente e mal congegnati, possono portare alla frammentazione del mercato interno e ad ostacoli per gli investimenti. Prima di introdurre meccanismi di questo tipo i Paesi dovrebbero verificare se mancano investimenti a livello di generazione e per quali motivi. Prima di intervenire sul mercato a livello nazionale, gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione soluzioni transfrontaliere che, di solito, sono più efficienti sotto il profilo dei costi.

La Commissione intende anche proporre orientamenti sui regimi di sostegno alle energie rinnovabili in grado di migliorare l’efficienza del mercato interno.
Di recente è stato adottato un Libro verde che avvia una consultazione pubblica sui contenuti del quadro strategico europeo per le politiche in materia di cambiamenti climatici e energia da oggi al 2030. Günther Oettinger, Commissario europeo per l’Energia, ha dichiarato: “È necessario definire il più rapidamente possibile il quadro strategico per le nostre politiche in materia di clima ed energia da oggi al 2030, in modo da garantire investimenti adeguati per una crescita sostenibile, prezzi competitivi e accessibili per l’energia e una maggiore sicurezza energetica. Il nuovo quadro strategico deve tenere conto delle conseguenze della crisi economica ed essere anche sufficientemente ambizioso per realizzare l’obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni dell’80- 95% entro il 2050.”
Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l’Azione per il clima, ha dichiarato: “La dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili provenienti dai paesi terzi aumenta ogni giorno determinando fatture energetiche sempre più care per i cittadini europei. Abbiamo stabilito degli obiettivi per il 2020, ma per la maggior parte degli investitori il 2020 è già alle porte. È arrivato il momento di stabilire gli obiettivi per il 2030. Prima lo facciamo, maggiore sicurezza offriamo alle nostre imprese e ai nostri investitori. Più ambiziosi saranno questi obiettivi, maggiori saranno i benefici per il clima.”
Il Libro verde solleva una serie di domande, tra cui:

  • di che tipo, natura e livello dovrebbero essere gli obiettivi da fissare per il 2030 in materia di clima ed energia?
  • come si può ottenere coerenza tra i diversi strumenti politici?
  • in che modo il sistema energetico può contribuire alla competitività dell’UE?
  • come tenere conto delle diverse capacità degli Stati membri di agire?

La consultazione è rimasta aperta fino al 2 luglio ed entro la fine di quest’anno, sulla base delle opinioni espresse da Stati membri, istituzioni europee e portatori di interesse, la Commissione proporrà un quadro strategico per il 2030 in materia di clima ed energia. Fare chiarezza in questo ambito contribuirà a dare certezze agli investitori e a stimolare l’innovazione e la domanda di tecnologie a basse emissioni di carbonio, sostenendo in tal modo gli sforzi per costruire un’economia europea più competitiva, sostenibile e sicura in materia di energia.

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