intervista al Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Lucio Battistotti
L’Europa sta puntando molto a migliorare la sua rete
infrastrutturale e si è fissata obiettivi ambiziosi da
qui al 2050. Guardando però ad un futuro più vicino
a noi, quali sono le priorità?
I trasporti sono cruciali per l’economia europea: l’Europa
non potrà crescere e prosperare senza buone
connessioni. La nuova politica infrastrutturale dell’UE
consentirà di realizzare nei 28 Stati membri una rete
europea dei trasporti robusta e capace di promuovere
la crescita e la competitività, che collegherà l’est
all’ovest e sostituirà il mosaico attuale con una rete
autenticamente europea.
La nuova politica delle infrastrutture dell’UE triplica
i finanziamenti concessi dall’Unione al settore dei
trasporti portandoli a 26 miliardi di euro nel periodo
2014-2020 e li concentra su una nuova rete centrale
precisamente definita. L’obiettivo finale è fare in
modo che progressivamente, entro il 2050, la grande
maggioranza dei cittadini e delle imprese europei
non disti più di 30 minuti di viaggio dalla rete principale.
Complessivamente la nuova rete di trasporto
garantirà spostamenti più sicuri e meno congestionati,
e viaggi più rapidi e confortevoli. A settembre la
Commissione ha invitato gli Stati membri a proporre
progetti per utilizzare 11,9 miliardi di euro di finanziamenti
dell’UE destinati a migliorare i trasporti. Si tratta
del maggior importo di finanziamenti mai destinati
dall’UE alle infrastrutture di trasporto.
Spesso il trasporto pubblico regionale lascia molto a
desiderare in termini di qualità del servizio. Non c’è il
rischio che peggiori sempre di più se gli investimenti
vanno verso le tratte più strategiche?
Secondo un recente sondaggio Eurobarometro, il
69% dei cittadini europei è soddisfatto della qualità
dei servizi pubblici ma certamente i numeri variano
da Paese a Paese, dal valore più alto (l’88%) a quello
più basso (il 31%). Inoltre, solo il 32% degli europei
usa i trasporti pubblici almeno una volta alla settimana
e quasi l’1% non li usa mai. Ciò detto, le regole
europee definiscono un quadro giuridico comune
per l’organizzazione del mercato e il finanziamento ai
servizi pubblici di trasporto, nell’ambito del mercato
interno. Poi spetta agli Stati membri, alle loro autorità
e agli operatori del trasporto, assicurare livelli adeguatamente
alti di operatività e affidabilità finanziaria
come anche un’elevata qualità nei servizi di trasporto.
Ogni anno, ormai, assistiamo a fallimenti improvvisi
di compagnie aeree, ferroviarie, di navigazione e
così via. Non pensa che si possa prevedere, tra i diritti
dei passeggeri, una tutela anche contro il rischio
crack?
Il successo dell’Europa nell’assicurare e garantire i diritti
dei passeggeri su tutti i tipi di trasporto è uno dei
principali elementi della politica dei trasporti dell’UE.
Tali diritti sono un emblema della cultura e della visione
dell’UE per la protezione dei diritti fondamentali
dei nostri cittadini, tra cui quello della libera circolazione
all’interno del Mercato interno. Per quanto riguarda
le compagnie, esse si trovano a operare all’interno
di un mercato e quello che l’Unione e le sue
istituzioni stanno facendo è garantire la libera concorrenza
e l’applicazione delle regole comuni.