L’industria del falso è diventata una realtà economica a se stante, che vive nella totale violazione delle leggi, danneggiando tutti. I prodotti contraffatti equivalgono a 200 miliardi di euro di perdite per l’economia mondiale (pari al volume d’affari del traffico di stupefacenti) e questo valore è in continuo aumento (dati delle Nazioni Unite). Questi prodotti ingannano il consumatore (che a volte è inconsapevole, ma a volte non lo è) e mettono in pericolo la sua salute e la sua sicurezza. Ma i prodotti contraffatti fanno male all’intera economia perché danneggiano le imprese oneste, soffocano l’innovazione, mettono a rischio tanti posti di lavoro facendo concorrenza sleale. Purtroppo non ci sono merci che non vengono contraffatte: dai medicinali all’abbigliamento, dai prodotti alimentari ai ricambi automobilistici, dagli apparecchi elettrici ai cosmetici, dai giocattoli all’arredamento. Nel 2013, solo sul territorio italiano, la Guardia di Finanza ha sequestrato 130 milioni di prodotti contraffatti (praticamente 30.000 al giorno): la maggior parte erano prodotti con il marchio Made in Italy contraffatto. In Europa tra il 2010 e il 2011 i casi di contraffazione sono aumentati del 15%. Solo nel 2011, alle frontiere dell’UE sono stati confiscati 115 milioni di articoli falsi, per un valore complessivo di 1,2 miliardi di euro: sono stati ritirati 27 milioni di farmaci falsi evitando così rischi alla salute di milioni di consumatori. Quasi un terzo degli articoli confiscati dalle dogane erano potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori, più del doppio rispetto al 2010. La posta è il metodo più usato per la spedizione di merci false ordinate online: è stato utilizzato nel 63% dei casi individuati nel 2011, seguito dal trasporto aereo (22%) e dal corriere espresso (7%).

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