Magda Bianco
Titolare del servizio tutela dei clienti
e antiriciclaggio Banca d’Italia
Giuseppe D’Agostino
Vice Direttore Generale Consob
Giovanna Boggio Robutti
Direttore generale della Fondazione per
l’educazione finanziaria e al risparmio |
Crescita delle disuguaglianze. Complessità
delle informazioni a disposizioni del
cittadino-consumatore. Esigenza di coordinamento
del lavoro fatto da istituzioni ed
enti diversi e di un programma nazionale
che riunisca tutte le azioni fatte. E ancora:
educazione finanziaria come elemento di
cittadinanza economica e come insieme di
azioni indispensabile a partire dai giovani e
dalla scuola. Sono le principali coordinate
in cui si inquadrano ruolo e missione dell’educazione
finanziaria secondo le istituzioni
intervenute al workshop di Consumers’ Forum
“Educazione finanziaria e non solo”.
Sostiene Magda Bianco, Titolare del servizio
tutela dei clienti e antiriciclaggio
della Banca d’Italia: “In un mondo in cui
le disuguaglianze crescono, il lavoro sul capitale
umano è l’unico strumento per dare
parità di accesso al sistema economico. Il
sistema, poi, è sempre più complesso, e il
bombardamento di informazioni è spesso
assenza di informazione, per la difficoltà di
vagliarle. L’informazione tecnica finanziaria,
a sua volta, è spesso respingente e difficile
da comunicare. La risposta a tutto questo
è un investimento in formazione e conoscenza
adeguate”. La situazione italiana,
quando si parla di educazione finanziaria,
non è affatto buona e le competenze dei
giovani, dei ragazzi e degli adulti risultano
inferiori rispetto a quelle di altri paesi. Bisogna
dunque intervenire a partire dagli istituti
scolastici. “Solo un lavoro congiunto – ha
detto Bianco – può consentire di arrivare
alle scuole”.
“Bisogna coagulare le forze e fare una proposta
unitaria. Un passaggio per consolidare
le esperienze è quello di un portale
nazionale”: queste le parole di Giuseppe
D’Agostino, Vice Direttore Generale
della Consob, che ha inoltre sottolineato
come l’educazione finanziaria sia anche
“educazione al consumo” - il risparmio, ad
esempio, si forma a partire dal lavoro ma
anche da modelli di consumo non improntati
alla spesa tutto e subito. Per D’Agostino
“il primo dovere degli intermediari è quello
di definire un modello di servizio che parta
dalla conoscenza del cliente stesso e dai
suoi bisogni. Poi - ha aggiunto - ben venga
l’uso delle risorse per l’educazione finanziaria
ma probabilmente dovremmo farle
convergere in un programma nazionale.
Credo sia necessario mettere in campo un
programma nazionale che ci veda tutti protagonisti”.
Educazione finanziaria significa anche cittadinanza.
Sostiene Giovanna Boggio
Robutti, Direttore generale della Fondazione
per l’educazione finanziaria e al risparmio:
“L’educazione finanziaria è un diritto
ma parliamo con un paese che non ha
colto l’importanza di questo tema. Per noi
l’educazione finanziaria riguarda le competenze
indispensabili del cittadino. L’educazione
all’uso consapevole del denaro deve
diventare intrinseco alla cultura di cittadinanza
dei ragazzi. È un tema di cittadinanza
e cultura che deve nascere dalla scuola”. |