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E la salute? In Italia c’è una crescente domanda di sanità, legata anche ai cambiamenti
demografici della popolazione
e intrecciata con un crescente impoverimento, acuito dalla crisi economica.
“La popolazione che invecchia è quella meno digitale”, ha detto Massimo Casciello,
Direttore generale digitalizzazione e sistema informativo sanitario
del Ministero della Salute. In campo le novità sono tante, dal Patto per la salute
digitale al fascicolo sanitario elettronico alla farmacia dei servizi.
L’erogazione da parte delle farmacie di servizi aggiuntivi quali consegna dei farmaci a domicilio, test diagnostici di
prima istanza, prenotazione di visite
ed esami, campagne di prevenzione,
rappresenta dunque un’opportunità per il sistema sanitario nazionale e
per tutti coloro che rischiano di essere
esclusi dall’erogazione dei servizi.
Dice Federfarma: “Le potenzialità delle
farmacie sul fronte della prevenzione
sono emerse in modo evidente dai
primi dati forniti da Promofarma sull’erogazione
di prestazioni di telemedicina
tramite la piattaforma elaborata da
Promofarma stessa per Federfarma:
le 1.606 farmacie ad oggi collegate hanno erogato 17.000 prestazioni
(elettrocardiogramma refertato a distanza,
holter pressorio, monitoraggio
e diagnostica a distanza aritmie
cardiache). Dagli 8.600 elettrocardiogrammi
effettuati sono emerse 2.400
casi di anomalie che sono stati indirizzati
al medico. Il 7% dei casi di aritmie
è stato classificato come codice rosso
e indirizzato al pronto soccorso”.
Tutto questo chiama in causa anche il
ruolo delle farmacie nel monitoraggio
delle terapie. La mancata aderenza a
farmaci e terapie rappresenta infatti
un problema: un paziente su cinque
dimentica di assumere la terapia e
uno su sette sbaglia il dosaggio del
farmaco; il 22% dice di essere stato
costretto a interromperla per reazione
allergica, perché inefficace ma anche
per i costi (dati Cittadinanzattiva). È
pari al 10,8% la percentuale di chi decide
volontariamente di sospendere la
terapia o di non avviarla.
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