Christoph Decker
DG SANCO, Commissione Europea

Prima di entrare nel dettaglio della nuova direttiva sulle Alternative Dispute Resolution (ADR), è opportuna qualche notizia sullo scenario europeo. In Europa oggi abbiamo 750 enti di ADR che hanno gestito, nel 2008, 530 mila controversie sorte tra consumatori e operatori commerciali. Questi enti sono molto diversi tra loro: possono essere pubblici o privati. Anche i risultati delle conciliazioni sono diversi. Gap sulla copertura delle ADR, procedure divergenti nei diversi Stati Membri e mancata conoscenza del potenziale delle ADR da parte dei consumatori e delle Aziende sono state le problematiche rilevanti che hanno condotto la Commissione a proporre la direttiva in questione, votata, poi all’unanimità dal Parlamento Europeo a marzo.

La Direttiva sulla risoluzione alternativa delle controversie per i consumatori (Alternative Dispute Resolution o ADR) e il Regolamento relativo alla risoluzione delle controversie online per i consumatori (Online Dispute resolution o ODR) permetteranno ai consumatori dell’UE di ricorrere ad organismi ADR di qualità per trattare, anche online, in modo efficace, equo, indipendente e trasparente le controversie relative alla vendita di beni e alla fornitura di servizi da parte di professionisti.

In particolare, la direttiva ADR disporrà la piena copertura ADR a livello di UE, imponendo agli Stati membri di prevedere organismi ADR per tutti i settori di attività, nonché imporrà agli  stessi organismi di soddisfare criteri di qualità e trasparenza (anche attraverso l’introduzione di disposizioni atte a garantire l’imparzialità dei mediatori) e agli operatori commerciali di informare i consumatori sui propri siti web e nelle clausole relative a termini e condizioni generali di vendita sulla possibilità di ricorrere all’ ADR nell’eventualità in cui non riescano a risolvere direttamente una controversia con i medesimi.

Il regolamento ODR, invece, permetterà di usufruire, per controversie derivanti da acquisti transfrontalieri avvenuti online, di una piattaforma web in tutte le lingue dell’UE che smisterà i complaints agli organismi che offrono ADR a livello nazionale.

 

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