La Commissione europea ha annunciato che 25 Stati, fra i quali l'Italia, riceveranno lettere di costituzione in mora per il mancato rispetto dei regolamenti comunitari su elettricità e gas.
 
La Commissione europea punta a un mercato dell'energia efficace e competitivo in tutta Europa. Per questo Bruxelles ha annunciato che 25 Stati europei - fra i quali l'Italia - riceveranno lettere di costituzione in mora per il mancato rispetto dei regolamenti applicabili in tema di elettricità e gas. L'accusa dell'Europa è che gli Stati, non conformandosi alla legislazione europea, "impediscono ai cittadini di beneficiare di un mercato dell'energia aperto e competitivo".

L'intervento della Commissione riguarda violazioni di diverse disposizioni della legislazione comunitaria in tema di gas e elettricità. Fra le violazioni individuate, ci sono "la mancanza di informazioni fornite dagli operatori dei sistemi di trasmissione del gas e dell'elettricità che ostacola un effettivo accesso dei fornitori alla rete" e "l'inadeguatezza dei sistemi di attribuzione della capacità di rete per ottimizzare l'uso di quest'ultima per il trasporto di elettricità e gas negli Stati membri". Vengono inoltre rilevati la mancata cooperazione transfrontaliera per distribuire meglio la capacità di rete e sforzi inadeguati da parte dei sistemi di trasmissione del gas. La Commissione contesta inoltre "l 'assenza di interventi efficaci delle autorità nei casi di violazione dei regolamenti Ue e la mancanza di sistemi di sanzione efficaci a livello nazionale" e l'esistenza di prezzi regolamentati.

Fra le violazioni alle norme comunitarie, si segnala inoltre "l'assenza di adeguate procedure di composizione delle controversie per i consumatori a livello nazionale": per la Commissione, l'assenza di procedure semplici e trasparenti per gestire i reclami "può rendere i consumatori riluttanti a partecipare al mercato interno" mentre le direttive stabiliscono obblighi chiari perché siano assicurate ai consumatori opzioni alternative.
 

In Italia, nel 2009, "l'occupazione si ridurrà di almeno il 2 per cento, ed i consumi delle famiglie - pur sorretti dal miglioramento del potere d'acquisto dovuto alla riduzione dei tassi d'interesse e dei prezzi delle materie prime - si contrarranno di almeno l'1,5 per cento". È la stima di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, che oggi ha tenuto l'annuale assemblea dalla quale è arrivata la richiesta di "fisco giusto e meno tasse" quale "obiettivo che non deve essere accantonato".

Per Sangalli si tratta dunque di una "crisi di sistema". "La crisi - ha detto - è stata violenta ed i suoi effetti sono profondi. Ma, per fortuna, la crisi, pur tra limiti e contraddizioni, è stata governata: con il coordinamento internazionale degli Stati e delle autorità monetarie; con la scelta di non lesinare risorse per ripristinare la fiducia nel sistema bancario e tra le banche; con stimoli fiscali all'economia reale". La crisi, ha aggiunto, richiede che si apra un'altra fase storica: "Un'altra fase, che faccia tesoro della lezione della crisi e, anzitutto, della necessità di ricostruire crescita e sviluppo sotto il segno di una maggiore attenzione alle ragioni del lavoro e dell'economia reale; di costruire istituzioni e regole coerenti con la nuova geografia della crescita e dello sviluppo nell'economia globalizzata e con le sfide che da essa discendono".

Analizzando l'Italia al tempo della crisi, Sangalli ha evidenziato che "il realismo è doveroso" e che dunque "con ogni probabilità, i tempi della fuoriuscita dalla crisi non si discosteranno, nel nostro Paese, da quanto stimato, a livello mondiale, dal Fondo Monetario Internazionale". L'Italia, dunque, "archivia il 2008 con una riduzione del PIL dell'1 per cento" mentre per il 2009 si prevedono riduzioni dal 4 per cento in su. Nel 2009, ha aggiunto Sangalli, "l'occupazione si ridurrà di almeno il 2 per cento, ed i consumi delle famiglie - pur sorretti dal miglioramento del potere d'acquisto dovuto alla riduzione dei tassi d'interesse e dei prezzi delle materie prime - si contrarranno di almeno l'1,5 per cento".

L'immagine della class action restituita dai giornali italiani è quella di una versione che soffre del continuo e dannoso confronto con quella statunitense,  frutto di un compromesso, pasticciata oltre che troppo farraginosa. E' quanto rileva una ricerca commissionata da Movimento Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino in collaborazione con Consumer's Forum ad un gruppo di ricercatori dell'Università La Sapienza, che ha analizzato 369 articoli apparsi l'anno scorso sui 4 quotidiani di maggiore diffusione (La Repubblica, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore e Italia Oggi).

Come affrontano i quotidiani l'argomento class action? Dalla ricerca emerge che la narrazione giornalistica guarda alla class action ancorandosi prevalentemente a casi concreti: il riferimento ad una particolare class action compare infatti nella larga maggioranza degli articoli (69,6%). Guardando al contenuto di questi riferimenti (se presenti), emerge come essi abbiano per oggetto in primo luogo la possibilità (ovvero la "minaccia") di intraprendere un'azione collettiva (42,8% dei casi), quasi a sottolinearne una valenza di "spauracchio", in particolare nei confronti delle imprese. Al secondo posto gli articoli dedicati agli sviluppi o gli aggiornamenti su una class action in corso (23,7%), che rendono evidente il peso della vicenda Parmalat su questa categoria.

Di particolare interesse è la verifica dei settori cui si riferiscono i richiami alla class action (vedi tabella): al primo posto il settore bancario (36,9%). E' un dato netto, sul quale pesano in maniera determinante gli sviluppi del caso Parmalat e la pesante crisi finanziaria nel mercato dei subprime americani, il crack di Lehmann Brothers e di altre banche d'affari statunitensi. A seguire, il comparto della telefonia e delle telecomunicazioni, spesso associato a clausole vessatorie nei confronti dei consumatori (13,1%). Al quarto posto, anche per effetto delle aspettative e delle critiche scaturite dalle dichiarazioni del ministro Brunetta, c'è la pubblica amministrazione (8,3%).

 

Le attività di lotta alla contraffazione e alla pirateria, a tutela del "made in Italy", registrano un bilancio di 47 milioni di prodotti sequestrati con marchi falsi e ingannevoli o di qualità scadente per la sicurezza dei consumatori. In particolare sono stati scoperti 20 milioni di capi falsi nel settore della moda (+60%), 4 milioni di opere d'ingegno duplicate (+60%), 14 milioni di beni di consumo e 9 milioni di giocattoli insicuri. Questi i dati resi noti oggi dalla Guardia di Finanza e relativi ai primi cinque mesi del 2009.

Nei primi 5 mesi del 2009 sono stati nascosti al fisco, e scoperti dalla Guardia di Finanza, redditi per 13,7 miliardi di euro, un 10% in più rispetto al 2008. A questi si aggiungono oltre 3 miliardi di euro detenuti all'estero e triangolazioni con Paesi "off-shore": tutto questo fa parte del patrimonio evaso allo Stato italiano nei primi 5 mesi dell'anno e portato alla luce dall'attività della Guardia di Finanza.

Il patrimonio sequestrato alle mafie ha raggiunto il valore di 1,1 miliardi di euro, mentre il valore dei tagliandi delle lotterie istantanee non autorizzate ha superato i 4 miliardi. In questi 5 mesi la Guardia di Finanza ha individuato 3.200 evasori fiscali che hanno occultato redditi per oltre 8 miliardi; sono state accertate frodi "carosello" per emissione ed utilizzo di fatture false con addebiti d'Iva per 1,1 miliardi di euro, il doppio rispetto al 2008.

In Italia sta aumentando il gettito fiscale. Un dato su tutti lo conferma: le somme incassate dall'Agenzia delle Entrate nei confronti dei soggetti verificati sono in costante crescita (+28% nel 2008 rispetto all'anno precedente).

 

Al via il nuovo network per la promozione del consumo sostenibile nelle regioni europee, con la missione di partecipare al processo decisionale Ue nel campo dei diritti dei consumatori: è questo l'obiettivo del network Nepim, presentato nei giorni scorsi nella sede del Comitato delle regioni. Vicepresidente di Nepim è l'assessore ai consumatori della Regione Toscana, Eugenio Baronti, che ha sottolineato gli obiettivi del network: "Vogliamo aiutare la Commissione a promuovere in Europa un consumo critico e responsabile, mettendo i consumatori nella condizione di compiere scelte sostenibili, difendendo il loro diritto di scelta autonoma dei prodotti sul mercato interno e promuovendo produzioni ecologicamente sostenibili ed eticamente responsabili".

"Il network - ha spiegato Baronti - si propone come interlocutore politico delle istituzioni Ue per contribuire allo sviluppo della politica europea dei consumatori secondo un approccio regionale, ma intende anche partecipare a progetti per favorire la diffusione di buone pratiche nel campo dell'educazione al consumo consapevole nelle diverse regioni europee. In questo senso la presenza delle associazioni dei consumatori al suo interno assume un'importanza cruciale".

Nepim è composto da 12 partner di 7 paesi (Italia, Belgio, Francia, Germania, Spagna, Austria, Repubblica Ceca), in rappresentanza non solo di regioni e loro agenzie, ma anche di organizzazioni dei consumatori. Altri partner italiani sono la Regione Umbria e le Province autonome di Trento e Bolzano.


 

E' operativa da oggi in 25 Comuni in provincia di Padova, di Verona, di Vicenza e di Venezia Mirano la sperimentazione del progetto Reti amiche fra Comuni e Notai, e sono in corso i lavori per estenderla anche nei Comuni di Forlì, Roma, Brescia e Prato.

Oggi a Palazzo Chigi, il Ministro della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta e il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato Paolo Piccoli hanno infatti presentato la sperimentazione del progetto "Reti Amiche" tra notai e Comuni che segue il protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso 22 dicembre. L'obiettivo è di fornire ai cittadini un servizio sperimentale di visura on line dei dati anagrafici e di stati civile fruibile direttamente attraverso lo studio notarile.

Tutti i notai italiani, collegati tra loro e con la P.A. attraverso la rete informatica del Notariato, possono, attraverso questo servizio, acquisire e verificare on-line (in tempo reale) le informazioni di stato civile e anagrafiche necessarie per l'espletamento della loro attività richieste dai cittadini residenti o originari dei comuni aderenti all'iniziativa.

Bollette semplificate e più comprensibili e un modello unico per elettricità e gas: è l'obiettivo della nuova iniziativa dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, che intende rendere le bollette sempre più chiare, semplici e trasparenti. L'Autorità ha infatti messo a punto una serie di proposte in tema di documenti di fatturazione con l'obiettivo di rafforzare la garanzia di scelte consapevoli e facilitare il confronto fra le offerte dei diversi concorrenti nel mercato libero dell'energia. Le proposte, afferma l'Autorità in una nota, sono contenute in un Documento per la consultazione che sarà sottoposto alla consultazione di operatori, consumatori, associazioni e parti interessate.

Le principali innovazioni proposte per rafforzare la leggibilità e la comprensione delle bollette, senza penalizzare la loro necessaria completezza, riguardano - afferma l'Autorità - l'affinamento dei quadri riassuntivi dei consumi e dei quadri di dettaglio semplificati e l'armonizzazione nella struttura e nei contenuti fra le bollette dell'energia elettrica e del gas. La crescente diffusione di offerte congiunte ('dual fuel') rende infatti necessario uniformare e rendere omogenei i contenuti dei documenti di fatturazione relativi ai due servizi per la fornitura di energia elettrica e di gas, in modo da garantire livelli equivalenti di trasparenza e leggibilità.

"In Parlamento va scoraggiato lo stillicidio di iniziative volte a restaurare gli equilibri del passato, a detrimento dei consumatori": è quanto ha detto oggi il presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Antonio Catricalà nel corso della Relazione annuale. Il riferimento è al settore delle parafarmacie, delle assicurazioni e della distribuzione gas. In particolare sul fronte delle farmacie, per il presidente Antitrust "l'approvazione di riforme che riportino indietro le lancette dell'orologio ripristinerebbe di fatto il monopolio delle farmacie tradizionali, con la conseguente fuoriuscita dei tanti nuovi operatori".

Per l'Antitrust - segnalato il rischio di un ritorno al protezionismo e la scarsa concorrenzialità italiana - "occorre vigilare affinché i costi della crisi non siano riversati sui consumatori: il pericolo, latente in tutti i mercati, si manifesta in particolare in quelli caratterizzati da intrecci e posizioni dominanti".

"È nostro dovere operare affinché il mercato si presenti come una casa di vetro: la trasparenza ispira fiducia e garantisce la libertà di scelta dei singoli", ha detto l'Antitrust. Ribadendo che l'intervento a tutela dei consumatori è diventato "una priorità dell'Istituto", il Garante ha evidenziato la crescita delle segnalazioni da parte dei cittadini - circa tremila denunce scritte nel 2008 e quindicimila segnalazioni veicolate dal call center - e una "decisa crescita" della sanzioni comminate in tema di scorrettezze commerciali, pari a oltre 52 milioni di euro. Fra le altre sanzioni erogate dall'Antitrust, ci sono inoltre multe per 28 milioni di euro per procedimenti che riguardano intese restrittive della concorrenza e di 3 milioni di euro per abusi di posizione dominante.

Un trend particolare è quello legato all'aumento di "ingannevolezze favorite dal bisogno" e legate a una crisi economica che finisce per produrre, ai danni dei consumatori, "false offerte di lavoro, promozioni di prodotti civetta, finte vendite sottocosto, promesse di vincita alle lotterie, proposte reticenti che alimentano il miraggio di un facile credito al consumo". C'è, ha proseguito Catricalà, "un incremento delle segnalazioni di pubblicità occulte", nonché di quelle pratiche che attribuiscono "poteri miracolosi" a cibi, pillole, cosmetici. Un campo nel quale il ruolo dell'Autorità potrebbe andare al di là della censura delle condotte sleali, ha sottolineato il presidente: "Potremmo esercitare anche una funzione di orientamento verso prassi commerciali virtuose nei mercati in cui le scorrettezze risultano più evidenti. Si potrebbe ipotizzare - ha proseguito - l'introduzione nel nostro ordinamento di strumenti di consultazione o verifica preventiva che forniscano certezza ai soggetti interessati con beneficio dell'intero sistema". E aumentare le sanzioni: "Nello stesso tempo - ha detto l'Antitrust - è necessario potenziare gli strumenti sanzionatori e ampliare il raggio di intervento dell'Antitrust fino alle pratiche commerciali scorrette ai danni delle piccole e medie imprese". L'Autorità non ha in questo una specifica competenza ma riceve "molte denunce" da piccole e medie imprese e registra "un alto grado di insoddisfazione" nel rapporto con le banche.

Nella sua relazione l'Antitrust non ha mancato di fare riferimento alla class action, affermando che "potrebbe esserci riconosciuto un ruolo più incisivo nell'istituto della class action che in Italia, per la resistenza di pochi, stenta a trovare giusta considerazione. L'anno scorso avevamo auspicato che il rinvio dell'entrata in vigore della legge introduttiva servisse a migliorarla. La soluzione che oggi si profila - conclude Catricalà - sembra di segno contrario e le associazioni dei consumatori sono rimaste sole nell'affermazione di un principio di civiltà giuridica".

Il nuovo orario di Trenitalia porta con sé diverse novità e la principale riguarda la fine del "biglietto aperto" su tutti i treni a media e lunga percorrenza. Come informa Trenitalia, l'avvio del nuovo orario (in vigore dal 14 giugno al 12 dicembre) si accompagna a innovazioni fra le quali la necessità di procurarsi un biglietto con prenotazione: chi acquista il biglietto per qualsiasi treno a media e lunga percorrenza (Espressi, Intercity Notte e Intercity, categoria che assorbirà anche gli attuali Intercity Plus) dovrà dire, informa Trenitalia, quando intende effettuare il viaggio e con quale treno.

Il biglietto non sarà quindi più utilizzabile, previa convalida, entro due mesi su qualunque convoglio della stessa categoria, ma solo sul treno e nel giorno scelti. Ci sarà la possibilità di cambiare prenotazione fino a due volte prima della partenza, mentre cessa l'obbligo di vidimare il ticket prima di salire a bordo. Il biglietto, il cui costo includerà anche la prenotazione, conterrà l'indicazione del posto a sedere assegnato. Nel caso non vi fosse disponibilità di posti a sedere, il cliente potrà chiedere ugualmente di viaggiare. In questo caso il biglietto recherà la dicitura "senza garanzia del posto". E con il nuovo orario verrà adeguato anche il prezzo di alcuni treni "non contribuiti", ossia di convogli che non ricevono alcun corrispettivo pubblico e la cui sostenibilità economica deriva quindi dalla sola vendita di biglietti e abbonamenti.

 

In arrivo in tutti i paesi dell'Unione Europea nuovi standard di sicurezza per i bambini: sicure per le finestre e le porte finestre, che non permettono l'apertura della finestra ai bambini che hanno meno di 4 anni; nuovi requisiti per una serie di articoli per il bagnetto del bambino, in particolare per i sedili e le vaschette. A proporre queste norme più elevate di sicurezza è stata la Commissione europea e lunedì 15 giugno gli Stati membri, in sede di Comitato per la sicurezza generale dei prodotti, voteranno per decidere se autorizzarle.

La Commissione Ue, constatando l'assenza di norme comunitarie per gli articoli destinati al bagno dei bambini, ha condotto uno studio per identificare gli articoli di puericoltura particolarmente rischiosi per i neonati.

Tra questi prodotti vi sono: sedili da bagno che dovrebbero contribuire a mantenere il neonato in posizione seduta durante il bagno; ausili per il bagno, spesso usati al fine di mantenere il bambino in posizione reclinata durante il bagno; vasche e supporti per bambini fino a 12 mesi. Questi articoli sono diventati estremamente popolari e sono sempre più usati dai consumatori.

La causa principale degli incidenti è dovuta al falso senso di sicurezza nutrito dagli utilizzatori adulti che ritengono che tali prodotti siano dispositivi sicuri, ragion per cui possono avere la tendenza a lasciare il bambino da solo nel bagno. Lo studio della Commissione ha suscitato anche preoccupazioni quanto ai requisiti di stabilità. Spesso si sono verificati anche incidenti in presenza di un adulto: i prodotti si sono ribaltati, si sono staccati dalla superficie d'appoggio o sono stati aperti accidentalmente dal bambino.

Da oggi è online il servizio informativo che offre una panoramica dei prezzi disponibili sul mercato: le proposte di 65 compagnie assicurative arriveranno via email e saranno vincolanti per 60 giorni. 

Si potranno ricevere tutti i preventivi utili a confrontare in base alla convenienza economica i prezzi delle polizze Rc auto disponibili sul mercato: è online da oggi il Preventivatore Unico Rc auto voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall'Isvap, uno strumento informativo che intende favorire una maggiore trasparenza e concorrenza nel settore dell'assicurazione della responsabilità civile auto. Non si tratta di uno strumento di acquisto diretto della polizza, ma di un servizio informativo per avere una panoramica dei prezzi disponibili sul mercato, anche se i preventivi ottenuti saranno vincolanti e impegnano le imprese a rispettarne i termini per 60 giorni.

L'annuncio è stato dato oggi dal presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini nel corso della Relazione annuale: "Si tratta - ha detto Giannini - di una iniziativa senza precedenti per le sue caratteristiche nel panorama europeo dei comparatori di tariffe. Il Preventivatore consente a quanti si collegano ai siti internet del Ministero e dell'Isvap di ricevere i preventivi, vincolanti, ordinati per convenienza economica, delle 65 compagnie che operano in Italia nel ramo Rc auto. In tal modo il consumatore ha una panoramica vasta dell'offerta disponibile sul mercato e può scegliere con una consapevolezza decisamente maggiore che nel passato. Da ciò ne trarranno ulteriore beneficio la mobilità, la trasparenza e la concorrenza". I preventivi arriveranno ai consumatori via email.

Aumenta il numero dei vacanzieri ma per effetto della crisi economica diminuiscono la durata del soggiorno e la spesa media. Un sondaggio realizzato da Swg-Confesercenti sulle prossime vacanze estive rileva che è in aumento dell'11% il numero dei vacanzieri: saranno, infatti, 37 milioni e mezzo i cittadini che godranno di un periodo di ferie contro i 33,7 dell'anno scorso.

Se è vero che il numero dei vacanzieri è aumentato, è pur vero che le scelte sono tutte improntate al risparmio. Scende la spesa (dai 1056 € dell'anno scorso ai 946 € di quest'anno); si riduce di un giorno la durata dei soggiorni e cresce del 5% il numero di persone partite a giugno. Di contro i mesi di luglio e agosto segnano una flessione rispettivamente del meno 3% e del meno 4%.

Si riscoprono le vacanze entro i confini nazionali. In questo caso conta una scelta dettata dal risparmio ma non solo. E' una costante la paura degli attentati terroristici che condiziona il 27% delle scelte; seguono il timore per eventuali episodi di violenza e il dilagare delle epidemie. Altra tendenza è il calo continuo del mare come prima scelta vacanziera. Dal 2006 al 2009 si passa dal 73% al 49% con un perdita di 24 punti percentuali.

Ferruccio Dardanello è il nuovo presidente di Unioncamere per il triennio 2009-2012. Dardanello, che è presidente della Camera di commercio di Cuneo e dell'Unioncamere Piemonte, è presidente dell'Unione del Commercio della provincia di Cuneo, nonché membro di Giunta e consigliere di Confcommercio Nazionale.

"Ringrazio tutti i colleghi che hanno avuto fiducia in me, concedendomi il loro supporto - ha detto il neo presidente Ferruccio Dardanello - Tutti insieme continueremo ad impegnarci per lo sviluppo delle nostre imprese ed il rafforzamento del Sistema Paese. Un ringraziamento particolare lo rivolgo al mio predecessore, Andrea Mondello, al quale va la mia stima ed amicizia".

 

Nel 2008 le rapine sono diminuite del 27,3% ed è calato del 24% l'importo del denaro rubato. Il bottino medio è di 20 mila euro. Sono i dati del centro di ricerca Abi sulla sicurezza, che evidenzia come il bottino si sia fatto sempre più leggero. 

Le rapine in banca diminuiscono e si riduce anche il bottino complessivo messo a segno dai rapinatori, che passa dai 57,2 milioni di euro del 2007 ai 43,4 milioni di euro nel 2008, con una flessione del 24%. È quanto evidenzia l'indagine condotta dall'Ossif, il Centro di ricerca dell'Abi in materia di sicurezza: nel 2008 le rapine allo sportello sono state 2.160, con una flessione del 27,3% rispetto ai 2.972 "colpi" dell'anno precedente. Il bottino medio per rapina si aggira intorno ai 20 mila euro. Diminuisce anche l'indice di rischio, ovvero il numero di rapine ogni 100 sportelli, in flessione del 29,3% (da 9,1 a 6,4), e raggiunge il valore più basso dal 1998.

Il modus operandi dei rapinatori non è cambiato: in genere sono in due (84% dei casi), a volto coperto (60%), agiscono in pochi minuti usando armi da taglio ma non fanno il "colpo grosso". Secondo l'indagine dell'Ossif, le rapine sono effettuate soprattutto di venerdì (23%) in tarda mattinata: fra le 11.00 e le 13.30 avvengono il 71% degli episodi. Ma non sono queste le "coordinate" delle rapine più ingenti, che invece si sono verificate o nel tardo pomeriggio dopo la chiusura della banca (oltre 60 mila euro) o all'apertura della filiale (bottino da oltre 54 mila euro). Diminuisce l'uso delle armi da fuoco, con un valore inferiore al 15% delle rapine: si agisce infatti soprattutto con armi da taglio (61%) se non con le sole minacce (18%).

 

E' stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri Ue il nuovo regolamento sul roaming in Europa: dal 1° luglio telefonare o ricevere chiamate quando si è all'estero costerà di meno; per inviare un SMS non si spenderà più di 0,11 euro e per scaricare un megabyte da Internet non si pagherà più di un euro.
 
Oggi, infatti, è giunto alla sua approvazione formale da parte del Consiglio dei 27 Stati membri, il regolamento sulle nuove regole del roaming proposto a settembre scorso dalla Commissione Ue ed approvato ad aprile dall'Europarlamento. Telefonare, ricevere chiamate, mandare messaggi di testo e navigare in Internet in un altro paese europeo costerà, dal 1° luglio, in media il 60% in meno.

In particolare gli utenti europei non dovranno pagare più di 11 centesimi (Iva esclusa) per inviare SMS da un paese Ue diverso dal proprio; la media attualmente è di 28 centesimi; per megabyte scaricato in rete non si pagherà più di un euro, contro l'attuale costo di 1,68 euro (in Irlanda si arriva a pagare anche 6,82 euro). I consumatori europei potranno anche scegliere di attivare un meccanismo che ferma il servizio quando la fattura raggiunge i 50 euro, oppure oltre, su richiesta dell'utente.

Prosegue, inoltre, la riduzione delle tariffe delle telefonate in roaming: il 1° luglio l'eurotariffa per le chiamate effettuate da un altro paese passa da 46 centesimi a 43; quella per le telefonate ricevute mentre si è all'estero passa da 22 centesimi a 19. E per il 2010 e il 2011 sono previsti ulteriori cali che porteranno l'eurotariffa rispettivamente a 35 e 11 centesimi.

Infine, viene introdotto il principio della fatturazione al secondo, che sostituisce la fatturazione al minuto e che scatta dopo i primi 30 secondi per le telefonate effettuate in roaming e dal primo secondo per quelle ricevute. Si prevede che questo produca una riduzione del 24% sulle fatture dei cellulari.

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