Dopo gli incentivi per l'acquisto delle biciclette, partono oggi quelli destinati all'acquisto delle moto. Sono 5,1 i milioni di euro messi a disposizione dal dicastero per coprire fino al 30% della spesa d'acquisto di un ciclomotore o di un motociclo elettrico. In particolare, chi acquisterà un motociclo elettrico, un motociclo ibrido Euro 3, un quadriciclo elettrico o un triciclo o quadriciclo Euro 2 ibrido potrà beneficiare di una somma massima di 1.300 euro. La cifra comprende gli eventuali altri incentivi statali e, nel caso dei motoveicoli ibridi prevede la contestuale rottamazione di un ciclomotore vecchio.

Per l'acquisto di un ciclomotore elettrico e di un ciclomotore Euro 2 ibrido (in quest'ultimo caso con rottamazione) è invece previsto un contributo massimo del 30% pari a 850 euro, mentre per l'acquisto di un ciclomotore Euro 2 a quattro tempi o di un Euro 2 a ridotto consumo (con rottamazione) il contributo è del 20% fino a 500 euro.

Infine massimo l'8% del costo del veicolo, fino a 180 euro, andranno a chi acquisterà un ciclomotore Euro 2 a due tempi, con contestuale rottamazione. I normali motocicli con cilindrata superiore a 50 cc già usufruiscono di incentivi, come il settore auto, dallo scorso febbraio.

E' arrivato PEGI 2.0, la nuova versione del sistema europeo di classificazione dei videogiochi PEGI, che da oltre 6 anni viene utilizzato per i videogiochi distribuiti in 33 paesi d'Europa. Il PEGI 2.0, presentato ieri in occasione del primo Games Forum, promosso dall'Associazione Editori Software Videoludico Italiana (AESVI) svoltosi presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, è più vicino ai genitori e ai consumatori di videogame.

Diventata operativa a partire dal 1° settembre 2009, questa nuova versione ha una nuova veste grafica, simboli più chiari e di più facile lettura, organizzazione del sistema più indipendente dall'Industria, maggiore coinvolgimento delle organizzazioni dei genitori e a tutela dei minori.

Il nuovo PEGI 2.0 utilizza, infatti, colori diversi per indicare le fasce d'età nei simboli che i consumatori possono trovare su fronte e retro delle confezioni dei videogiochi ed introduce un testo esplicativo in calce ai classificatori di contenuto. È stato, inoltre, stato ideato un nuovo classificatore di contenuto che indica la possibilità offerta dal gioco di giocare online con altri utenti ed è stato creato il simbolo "PEGI OK" che sarà utilizzato per i casual games senza contenuti potenzialmente dannosi (es. puzzle games).

Oltre tre milioni di prodotti contraffatti, per un valore di venti milioni di euro, è il bilancio dei sequestri condotti dalla Guardia di Finanza di Milano durante l'operazione White China, con decine di controlli eseguiti fra la comunità cinese di Milano durante l'estate. L'operazione a contrasto della contraffazione e del commercio di prodotti non sicuri ha portato al sequestro di borse, portafogli, cinturi, orologi, bigiotteria - due milioni 400 mila articoli - e di ottocentomila giocattoli, dodicimila deodoranti e insetticidi fuori norma. Sono inoltre stati sequestrati due dormitori e un centro massaggi subaffittati a cinesi. Due le persone arrestate, quattordici le denunce a piede libero. Fra i reati contestati: contraffazione, ricettazione, sfruttamento di clandestini.

 

Dal 1° ottobre la bolletta del gas cala dell'1,2% con un risparmio, per una famiglia tipo, di 12 euro rispetto al trimestre precedente. Invariate, invece, resteranno le bollette dell'elettricità. Lo ha stabilito nella serata di ieri l'Autorità per l'energia e il Presidente Alessandro Ortis ha ribadito l'importanza del meccanismo italiano di aggiornamento trimestrale dei prezzi che "attenua e diluisce nel tempo le rapide variazioni (verso il basso o verso l'alto) dei prezzi petroliferi".

Dall'inizio del 2009 le bollette del gas naturale della famiglia tipo (una famiglia con riscaldamento autonomo che consuma 1.400 metri cubi di gas all'anno) sono diminuite cumulativamente del 22,4% (al netto delle imposte) e del 16,4% (al lordo imposte), mentre le bollette dell'energia elettrica risultano in calo dell'8% circa (sia al lordo che al netto delle imposte).

In totale, la spesa complessiva (di gas ed elettricità) delle famiglie italiane, nel 2009, si è ridotta di 224 euro, cioè del 12,3%.

E' stato inaugurato oggi a Londra il secondo forum dei cittadini sull'energia. Il forum è un luogo di scambio di esperienze e informazioni, che ha come obiettivo principale quello dell'applicazione dei diritti dei consumatori, in questo caso, nel mercato dell'energia. Si esaminano problemi e si propongono soluzioni concrete, il tutto in vista di un miglioramento del quadro regolamentare del mercato energetico finale a vantaggio dei cittadini europei.

Oltre a fornire informazioni chiare sulle scelte di cui i cittadini dispongono in materia di acquisto di elettricità e gas, questo secondo forum anticipa i cambiamenti futuri del mercato dell'energia. Ad esempio, quest'anno in ambito europeo si sta discutendo dei contatori intelligenti, nuove tecnologie che permetteranno una migliore partecipazione dei cittadini e una maggiore precisione nelle fatture.

Il forum è organizzato dalla Commissione Europea e riunisce Associazioni dei consumatori, imprese, autorità di regolazione e i governi che si impegnano a migliorare questioni chiave legate alla protezione dei consumatori.

All'inaugurazione del forum ha preso parte il Commissario Ue alla tutela dei consumatori Meglena Kuneva che ha dichiarato: "Una fattura di gas o di elettricità deve essere, per il consumatore medio, il miglior indicatore del suo consumo di energia; le fatture quindi devono essere semplici e devono permettere la comparazione tra i diversi fornitori. Le aziende del settore sono invitate a rendere le loro fatture più leggibili e più frequenti, facendo sì che queste si basino sui consumi reali".

 

Gli apparecchi musicali portatili non potranno più superare i limiti di volume consigliati per la salute degli utenti, perché saranno tarati su livelli di esposizione sicuri. E' quanto ha proposto oggi la Commissione Ue, affidando il compito di elaborare le nuove norme tecniche di sicurezza di tutti gli apparecchi musicali portatili, compresi i telefonini dotati di funzione musicale, all'organismo Ue di formazione (il CENELEC).

Attualmente le norme Ue non prescrivono un limite sonoro massimo né un'etichettatura specifica in relazione agli apparecchi musicali, ma si limitano a stabilire che nel manuale d'istruzioni siano "dichiarati" gli effetti nocivi derivanti dall'esposizione a livelli sonori eccessivi.

Nell'ottobre del 2008 il Comitato scientifico dell'UE ha avvertito che l'ascolto di apparecchi musicali portatili ad alto volume per un periodo prolungato di tempo può portare a lesioni permanenti dell'udito. Il 5-10% degli ascoltatori rischia una perdita permanente dell'udito; si tratta di persone che ascoltano in generale musica ad alto volume per più di un'ora al giorno. La Commissione ha chiaramente indicato che l'uso sicuro di questi apparecchi dipende dal tempo di esposizione e dai livelli sonori.

In calo gli acquisti di alimentari e non alimentari: gli italiani comprano meno di tutto e soprattutto acquistano meno prodotti farmaceutici, calzature, libri, giornali e riviste rispetto all'anno scorso. A luglio 2009 il valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio presenta una diminuzione del 2,6% rispetto a luglio 2008, a sintesi di variazioni negative del 2,1% per le vendite di prodotti alimentari e del 2,8% per le vendite di prodotti non alimentari. È quanto comunica l'Istat. Il calo rispetto al precedente mese di giugno è invece dello 0,4%, con un calo congiunturale dello 0,4% sia per le vendite di prodotti alimentari sia per i prodotti non alimentari.

Per quanto riguarda il valore delle vendite di prodotti non alimentari, a luglio 2009 tutti i gruppi di prodotti hanno segnato variazioni tendenziali negative. Le flessioni più ampie hanno riguardato i gruppi Prodotti farmaceutici (meno 4,4%), Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (meno 4,0%) e Cartoleria, libri, giornali e riviste (meno 3,9%).

Il Piemonte occidentale da oggi diventa tutto digitale. Prende il via, infatti, lo switch-off nelle province di Torino e Cuneo (ma anche parte della provincia di Asti e Alessandria e alcuni comuni delle province di Biella, Vercelli e Pavia): le operazioni termineranno il 9 ottobre e seguiranno un calendario che divide i comuni interessati in 5 aree tecniche.

Per quanto riguarda i contributi economici per l'acquisto degli apparati, essi sono rivolti ai cittadini dell'intera provincia di Torino, di Cuneo, di Asti e Alessandria, alcuni comuni piemontesi di Vercelli, Biella e Novara e comuni delle province limitrofe (CO, PV, SV) di età pari o superiore a 65 anni (da compiersi entro il 31/12/2009) e che abbiano dichiarato nel 2008 (redditi 2007) un reddito pari o inferiore a € 10.000. Il contributo ha valore di 50 € e può essere richiesto esclusivamente da chi è in regola con il pagamento del canone Rai e solo da chi non ne ha mai beneficiato in passato.

Una Radio web che raggiunge 3500 abbonati per offrire informazioni utili ai cittadini stranieri ad aiutarli nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Si chiama Radio PA Immigrazione ed è il nuovo strumento di comunicazione prodotto dal Formez nell'ambito del "Progetto di Assistenza e Comunicazione integrata allo Sportello Unico per l'Immigrazione di Roma". La web radio aggiornerà regolarmente gli immigrati con notizie sulle pratiche per il lavoro, regolarizzazioni, permessi di soggiorno, ricongiungimenti e le principali problematiche amministrative.

Le banche italiane hanno i costi dei conti correnti tra i più elevati d'Europa. Il prezzo di un conto corrente può toccare i 253 euro. Ma non è tutto: oltre ad essere molto care le banche italiane sono poco trasparenti e non forniscono al cliente un'informazione chiara e completa. E' il desolante risultato della relazione della Commissione europea sui servizi finanziari al dettaglio, presentata nella giornata di ieri dal Commissario alla Tutela dei consumatori Meglena Kuneva.

Certo che l'Italia non è da sola in questa valle di lacrime. In generale le banche europee forniscono al cliente un'informazione che spesso è di difficile comprensione; i costi dei conti correnti risultano opachi o nascosti e delle consulenze non ci si può fidare. Coloro che vendono prodotti finanziari non sempre hanno una conoscenza sufficiente dei prodotti e i funzionari di banca si trovano spesso ad operare in pieno conflitto di interessi.

Per mancanza di informazione e per l'estrema frammentazione del mercato comunitario c'è un basso livello di cambio di banche: nel biennio 2007-2008 soltanto il 9% dei consumatori europei ha cambiato banca.

Andando nel dettaglio, lo studio della Commissione Ue ha analizzato i prezzi dei conti correnti di 224 banche il cui pesa corrisponde in media all'81% del mercato comunitario. Nel 66% delle banche esaminate i costi bancari erano talmente poco chiari che gli esperti che hanno redatto la relazione hanno dovuto consultare ulteriormente le banche per ottenere le spiegazioni necessarie a determinare i costi reali di un conto.
Dall'altro lato quasi un terzo dei consumatori interpellati non è stato in grado di confrontare le offerte in materia di conti correnti.

Per quanto riguarda i costi l'Italia è in cima alla classifica con i suoi 253 euro per un conto corrente di uso generale e per i suoi 831 euro per i "grandi utilizzatori"; all'opposto troviamo la Bulgaria dove il conto corrente costa 28 euro. Anche i Paesi Bassi, il Belgio e il Portogallo hanno costi bancari minimi. L'Italia, insieme ad Austria, Francia, e Spagna presentano risultati insoddisfacenti sul piano della trasparenza.

Il 79% dei cittadini europei esige informazioni standardizzate chiare e comparabili come ad esempio quelle previste nella nuova direttiva sul credito al consumo.

Ma le banche italiane contestano le cifre della Commissione."Il prezzo del conto corrente in Italia è di circa 100 euro, ben inferiore rispetto a quello diffuso oggi a Bruxelles". Così il Presidente dell'Abi, Corrado Faissola, ha respinto le valutazioni del Commissario Meglena Kuneva. " Non solo il costo di questo servizio è già inferiore ai 10 euro al mese, ma negli ultimi cinque anni ha visto anche una riduzione media di oltre il 27%".

Secondo l'Abi (Associazione bancaria italiana), le banche italiane hanno compiuto passi avanti nella trasparenza, adottando prezzi più chiari, contratti e condizioni più semplici, estratti conto facile da leggere, consulenza pre e post vendita sui prodotti finanziari, trasferimento automatico delle bollette e dei mutui per chi vuole cambiare banca ed eliminazione di ogni altro eventuale ostacolo alla mobilità dei clienti.

"Le dichiarazioni di Bruxelles - ha concluso il Presidente dell'Abi - fanno riferimento a modalità di confronto e a cifre errate, perché calcolate includendo servizi, come quelli di finanziamento che esulano dal conto e commissioni ormai superate. Il mercato è inoltre dominato dai conti a pacchetto, generalmente basati su un numero illimitato di operazioni. In Italia le banche sono convenienti e trasparenti".

Blocco gratuito e automatico delle chiamate a numerazioni costose e a sovrapprezzo a partire dal 1° gennaio 2010 e lancio di una consultazione pubblica sul provvedimento. È quanto disposto dal Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che ha deciso di reintrodurre, a partire dal 1° gennaio 2010, l'attivazione nella telefonia fissa del blocco permanente gratuito e automatico delle chiamate alle numerazioni costose e a sovrapprezzo. Lo schema di tale provvedimento, che sarà sottoposto a consultazione pubblica, prevede inoltre un aggiornamento delle numerazioni per le quali il blocco potrà essere richiesto.

Per tornare ai livelli di consumo precedenti alla crisi economica bisognerà aspettare la fine del 2012, mentre in termini di consumo pro-capite alla fine del 2011 la situazione sarà analoga a quella del 2000. Nel 2008, invece, per la prima volta, i servizi pesano più della metà sul totale dei consumi. È quanto emerge dalla ricerca "Innovo e dunque cresco (e consumo)" presentata da Confcommercio oggi a Venezia nell'ambito della seconda edizione del workshop organizzato dai Giovani Imprenditori di Confcommercio in collaborazione con Ambrosetti.

Nel 2008 dunque, per la prima volta, i servizi valgono più della metà del totale dei consumi: la loro quota di spesa sul totale è, infatti, pari al 50,1% (contro il 32,3% del 1970). Il trend di crescita si rispecchia anche nel fatto che il contributo dei servizi al Pil è oggi pari al 71% (l'industria è solo al 27%) rispetto al 52% del 1970.

Dall'altra parte, l'Italia è ancora indietro se paragonata all'Europa a 27: a pesare sono soprattutto bassa produttività, carenza e inadeguatezza delle infrastrutture, mancate liberalizzazioni e inefficienze della struttura pubblica, che piazzano l'Italia agli ultimi posti rispetto agli altri paesi europei. La terziarizzazione dell'economia, rileva dunque Confcommercio, non è andata di pari passo con l'evoluzione del sistema produttivo e con l'innovazione portata dall'economia della conoscenza, elementi che definiscono una soft innovation sulla quale puntare "per agganciare la ripresa e colmare il gap che ci separa dagli altri Paesi".


 

Opera nell'agricoltura biologica e nel commercio equo e solidale, nelle energie rinnovabili e nella finanza etica, nel software libero e nel riuso e riciclo dei materiali: è il settore "Altra Economia", che conta in Italia oltre 167 mila imprese, più di 1 milione 400 mila occupati e 60 miliardi di euro di valore aggiunto, pari a quasi il 4% del Prodotto interno lordo. È la fotografia che emerge dal Primo Rapporto nazionale sull'Altra Economia" realizzato da Obi One Coop sulla base dell'incrocio di diversi dati statistici, e presentato oggi nell'ambito della Festa dell'Altra Economia, che si è aperta a Roma presso la 'Città dell'Altra Economia', organizzata dall'assessorato al Bilancio e alla Programmazione economico e finanziaria e Partecipazione della Regione Lazio.

Si tratta di un settore che conta il 6% degli occupati totali nell'economia italiana. Considerevoli le dimensioni delle imprese che lavorano nel settore del riuso e riciclo: sono circa 65 mila, con un valore aggiunto di 23 miliardi di euro, con un sistema industriale che coinvolge soprattutto legno, vetro, carta e metalli. Nel commercio equo solidale si segnalano circa 170 operatori con un prodotto interno lordo pari a 11 milioni di euro. E nell'agricoltura biologica sono quasi 50 mila le aziende operanti, tra produzione, trasformazione, grande e piccola distribuzione, con un prodotto interno lordo a prezzi correnti di circa 1,3 miliardi di euro. Finanza etica e credito cooperativo hanno un valore aggiunto, rispettivamente, di 11 milioni di euro e quasi 5 miliardi di euro.

Nell'ambito delle energie rinnovabili, il rapporto cita dati del Gestore dei servizi elettrici per il quale l'insieme delle fonti rinnovabili in Italia incide per il 17,1% sul consumo interno lordo di energia elettrica: sono circa 360 le imprese che lavorano nel settore energie alternative. Nel comparto del "software libero", infine, al 2008 si contavano quasi 6 mila imprese.

 

Il turismo tiene, le presenze sono stabili, gli stranieri diminuiscono meno del previsto e gli italiani aumentano, seppure di poco, ma si conferma il calo dei consumi nell'estate 2009. La fotografia è quella di una "estate senza soldi" ed è scattata da Fipe-Confcommercio: le presenze turistiche hanno fatto registrare un andamento migliore del previsto ma il portafoglio dei turisti è rimasto chiuso, con una minore spesa pari a 1,2 miliardi di euro.

Il calo di presenze atteso era dello 0,8% e si è fermato allo 0,2%, con gli italiani in leggero aumento (più 0,1% rispetto al 2008) e con una flessione contenuta dei turisti stranieri, a meno 1,2% contro l'atteso meno 1,8%. "Sarebbe però un errore - rileva la Fipe - archiviare la stagione senza tenere conto dell'elevata variabilità delle diverse situazioni territoriali. Le migliori performances si sono registrate soprattutto nelle località che hanno saputo praticare forti politiche di prezzo, hanno cominciato a cambiare il modello di sviluppo turistico investendo sull'integrazione di diversi servizi, hanno potuto contare su condizioni ambientali ottimali. Sulle coste, ad esempio, le bandiere blu da un lato e le emergenze ambientali dall'altro hanno fatto la differenza tra successo e insuccesso".

Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, ha esaminato ieri il dossier relativo alla piattaforma TivùSat decidendo all'unanimità l'apertura di un'istruttoria per verificare il rispetto, da parte della RAI, degli obblighi di servizio pubblico e del contratto di servizio.

L'Autorità, sulla base degli elementi raccolti, ha infatti riscontrato un' insufficiente informazione agli abbonati sulle modalità di visione dei programmi RAI in simulcast via satellite, la mancanza di preavviso sulle scelte effettuate, la difficoltà di orientamento dei consumatori nella scelta degli apparati e una carenza di informazione sulla regolamentazione e le modalità di criptaggio dei programmi, la mancanza di tutela dei cittadini all'estero.

L'istruttoria dovrà accertare le modalità di distribuzione delle smart card (incluse quelle per gli italiani all'estero) i criteri per la distribuzione dei programmi televisivi privi di diritti per l'estero, la possibilità per tutti gli utenti di ricevere la programmazione di servizio pubblico gratuitamente su tutte le piattaforme distributive anche in linea con quanto avviene in altri paesi europei. Il Consiglio dell'Agcom ha inoltre deciso, a maggioranza, che, allo stato degli atti, non esistono i presupposti per l'avvio di un'istruttoria relativa alla costituzione della società TivùSat ai sensi dell'art.43 del Testo Unico della radiotelevisione. Contestualmente, anche a seguito delle segnalazioni di alcune associazioni dei consumatori e della situazione d'incertezza venutasi a creare tra gli utenti, ha aperto un'istruttoria al fine di accertare le tipologie dei decoder attualmente sul mercato, la loro conformità degli accordi di cessione delle licenze alla normativa di settore nonchè tutte le iniziative utili all'adozione di un decoder unico.


 

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