Vai all'intervista. A cura di Giorgio Sebastiano.
La Corte costituzionale, con la sentenza 199/2012, ha stabilito che le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali scritte nella manovra-bis del Ferragosto 2011 sono la copia di quelle abrogate per referendum solo due mesi prima, quindi sono da ritenersi illegittime.
Così la Corte costituzionale ha deliberato il 20 luglio scorso (sentenza 199/2012: presidente Quaranta, relatore Tesauro) accogliendo il ricorso delle sei Regioni - Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Puglia e Sardegna. La sentenza dichiara quindi l'illegittimità dell'articolo 4 del Dl 138/2011 «sia nel testo originario che in quello risultante dalle successive modificazioni», compresi i ritocchi apportati da ultimo con il «Cresci-Italia» del Governo Monti (articolo 53 del Dl 83/2012).
INTRODUZIONE AL III REPORT SULLE CONCILIAZIONI PARITETICHE A CURA DI CONSUMERS' FORUM.
Il quadro normativo che caratterizza i più recenti interventi in materia di consumo e liberalizzazione lascia chiaramente intendere che regole del mercato e tutela del consumatore non possono essere tra loro confliggenti, ma devono essere complementari.
Questa linea di tendenza, confermata da ultimo anche da molte norme presenti nel Dl 1/2012, attribuisce alle Autorità di regolamentazione un ruolo decisivo per la tutela del consumatore e del mercato. In questa ottica, seppure si privilegia una tutela di carattere preventivo, non si può ignorare il rilievo che assumono i rimedi e la soluzione alternativa delle controversie per la effettività della tutela. Questa, proprio per essere tale, deve presidiare con strumenti e modalità adeguate le diverse fasi attraverso le quali si snoda il procedimento che accompagna l’atto di consumo.
In un momento in cui l'Europa affronta la sfida più importante della sua storia, il documento programmatico (EN) della Presidenza danese individua un set di priorità il cui obiettivo è quello di guidarla fuori dalla crisi: (i) proseguire i negoziati relativi al quadro finanziario pluriannuale dell’UE per il periodo 2014-2020 e alla politica di coesione; (ii) rilanciare la crescita e l’occupazione attraverso il pieno sviluppo delle potenzialità del mercato unico; (iii) rafforzare la politica fiscale e la governance economica; (iv) promuovere la sostenibilità ambientale e l'efficienza energetica.
La conciliazione paritetica italiana è una best pratice.
All'Italia, Paese che detiene il triste primato della giustizia civile più lenta e inefficiente arriva il plauso dell'Europa. Il Parlamento europeo con la Risoluzione votata il 25 ottobre (risoluzione sui metodi alternativi delle controversie in materia civile e commerciale A7-0343/2011 - Rapporteur: Diana Wallis) riconosce la validità della conciliazione paritetica. La decisione del PE è importante anche in vista della nuova direttiva sulle ADR attesa per la fine del 2011.
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