La ricerca rivela che la green economy, se fosse un settore azionario a sé stante, avrebbe la seconda migliore performance finanziaria degli ultimi 10 anni dopo la tecnologia. Ha generato rendimenti del 198%, ha una capitalizzazione di mercato di 7,2 trilioni di dollari, con una crescita annua del 14%

La green economy si è notevolmente ampliata a livello globale nell’ultimo decennio, arrivando a rappresentare una significativa opportunità di investimento. E la seconda migliore in termini assoluti. Lo conferma anche il report “Investing in the green economy 2024. Growing in a fractured landscape”, pubblicato il 9 luglio dal London Stock Exchange Group (Lseg). Nella ricerca, il Lseg ha definito la green economy valutando l’esposizione dei ricavi alle attività commerciali verdi di oltre 19mila aziende a livello globale e ha utilizzato il Ftse Russell Environmental Opportunities All Share Index, un benchmark che seleziona aziende con oltre il 20% dei ricavi green come proxy per il settore. Dai dati emerge che negli ultimi 10 anni la green economy ha generato rendimenti totali del 198%, vanta una capitalizzazione di mercato di 7,2 trilioni di dollari e ha registrato un tasso di crescita annuo composto del 14 per cento.

Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 381 “Borsa di Londra, la green economy seconda per performance finanziaria”), il report evidenzia che l’insieme delle società che traggono ricavi da prodotti e servizi che aiutano a ridurre le emissioni di carbonio, se fossero considerate come un unico settore a sé stante, avrebbero registrato la seconda migliore performance finanziaria tra tutti i settori azionari nell’ultimo decennio. La performance della green economy è stata superata solo da quella del settore tecnologico. Infine, la ricerca ha rivelato alcune differenze nella performance all’interno del settore green, con le aziende focalizzate sulla gestione e sull’efficienza energetica che sono state le migliori, mentre l’energia rinnovabile è risultata in «evidente ritardo».

LA GREEN ECONOMY IN BORSA
Secondo il report, la green economy ha registrato una forte ripresa nel 2023, dopo il calo del 2022, e nel primo trimestre del 2024 ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di 7,2 trilioni di dollari. Dopo il ridimensionamento di alcune grandi aziende verdi statunitensi all’inizio dell’anno, la quota delle società con ricavi green è scesa dall’8,9% alla fine del 2023 all’8,6% dei mercati azionari quotati globali. Tuttavia, nonostante la volatilità del mercato e i rischi geopolitici sempre più complessi, la green economy è in espansione. La sua crescita a lungo termine è del 13,8%, superiore a quella del più ampio mercato azionario quotato.

Inoltre, la green economy rappresentata dall’indice Ftse Eoas sarebbe la seconda industria più performante, superata solo dalle prestazioni stellari del settore tecnologico. Nel corso del 2023, l’indice Ftse Eoas è aumentato del 32% rispetto al 22% dell’indice di riferimento Ftse Global All Cap. E dalla sua istituzione nel 2008 alla fine del primo trimestre del 2024, l’indice Ftse Eoas ha sovraperformato il benchmark dell’82 per cento.

PERFORMANCE NON UNIFORME
Il report del Lseg mette in luce che le prestazioni non sono distribuite uniformemente tra i settori verdi. Il più grande contributo alla sovraperformance del settore green arriva dalla gestione dell’energia e dall’efficienza energetica, che ha registrato un tasso di crescita annuo composto del 17% negli ultimi cinque anni. Oltre a essere di gran lunga il settore green con le migliori prestazioni, è anche il più grande: copre il 46% della green economy e il 30% dei proventi dei green bond. Al contrario, le energie rinnovabili sono in ritardo e hanno sottoperformato nel 2023.

La ricerca rivela come l’economia verde sia diversificata anche in termini di industrie e catene del valore. Quasi tutti i settori, infatti, generano ricavi green, la tecnologia in primis, mentre automobiles ha il più alto tasso di penetrazione verde (42%). A livello geografico, emerge che oltre 50 mercati, tra sviluppati ed emergenti, contribuiscono alla green economy. Nel 2024, il mercato più grande è quello degli Stati Uniti, seguito da Taiwan e Cina.

GREEN BOND E AI
Nell’asset class del reddito fisso, il mercato dei green bond ha mantenuto lo slancio con 540 miliardi di dollari emessi nel 2023, nonostante gli alti tassi di interesse. L’emissione annuale di obbligazioni verdi è ancora inferiore al picco raggiunto nel 2021, anche se è rimbalzata rispetto ai livelli del 2022. I green bond in circolazione hanno raggiunto il valore di 2,5 trilioni di dollari nel primo trimestre del 2024 e rappresentano il 2% del mercato obbligazionario. I green bond di nuova emissione, invece, rappresentano circa il 6% delle offerte obbligazionarie totali ogni anno.

Il report sottolinea il potenziale per un’ulteriore crescita delle obbligazioni verdi con l’accelerazione della transizione a basse emissioni di carbonio. In più, anche la crescita senza precedenti delle tecnologie digitali, e in particolare dell’intelligenza artificiale e dei data center, potrebbe diventare un nuovo driver per l’ulteriore crescita e sviluppo della green economy. I giganti della tecnologia, alle prese con il loro consumo energetico sempre più significativo e preoccupati della loro impronta ambientale, stanno diventando i maggiori acquirenti di energia rinnovabile.

https://www.eticanews.it/listini-la-green-economy-batte-quasi-tutti/

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