La Relazione annuale sull'attività svolta dall'IVASS nel 2021 è stata presentata dal Presidente Luigi Federico Signorini il 28 giugno 2022 a Roma.

Di seguito un estratto, contenuto nell'articolo di Milano Finanza del 28 giugno 2022

L'impennata dell’inflazione, l'innalzamento dei tassi e degli spread incidono anche sul mercato assicurativo. Il rischio principale è che i rincari delle riparazioni e dei ricambi interrompano il processo di riduzione del premio dell'Rc auto. Questo già oggi, dopo dieci anni di contrazione (-38%), è pari a 353 euro, "il più alto della media dei quattro maggiori Paesi europei”. L'avvertimento arriva dal presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), Luigi Federico Signorini, durante la presentazione della relazione annuale.

Assicurazioni in difficoltà, ma non in allarme
Quanto alle compagnie assicurative, sicuramente la situazione è complicata ma "per il momento senza allarme". Nello specifico, è vero che il Roe delle assicurazioni si è ridotto rispetto al 2020, attestandosi al 9%, soprattutto per la contrazione della redditività del ramo danni, che nel 2020 aveva beneficiato della riduzione degli incidenti automobilistici per le limitazioni agli spostamenti. Eppure, la raccolta premi è cresciuta di circa il 4% nel 2021, tornando così ai livelli pre-pandemici, grazie al +34,5% dei contratti unit linked del ramo vita e del +1,9% dei ramo danni per i prodotti diversi dalla Rca.

Nonostante poi gli episodi di estrema volatilità dei mercati finanziari, la situazione patrimoniale delle compagnie rimane solida. Nel corso, infatti, del 2021, precisa Signorini, "nessuna impresa è scesa sotto la soglia regolamentare del 100% e solo in rari casi sono stati osservati indici inferiori a 130". Le difficoltà sono però "tornate a infittirsi negli ultimi mesi". A maggio, ad esempio, riporta Signorini, il saldo tra plusvalenze e minusvalenze latenti nel bilancio delle assicurazioni è divenuto negativo per 6 miliardi, "la prima volta da diversi anni".

Ad ogni modo "l'effetto delle tensioni di mercato sull'indice di solvibilità non è stato finora particolarmente ampio, perché il rialzo dei tassi agisce (seppure in modo e con intensità diversi) su entrambi i lati del bilancio assicurativo e perché il buon livello di patrimonializzazione di partenza ha agito come cuscinetto", sottolinea Signorini. Le ripercussioni del rialzo dei prezzi sul conto economico delle compagnie potranno risultare "piuttosto sensibili” come anche i riflessi della volatilità di mercato sui profili di liquidità della gestione dei prodotti assicurativi di investimento "sebbene finora si siano comunque mantenuti entro limiti ampiamente gestibili".

Il presidente dell'Ivass rassicura anche sulle conseguenze della guerra russo-ucraina sulle compagnie italiane. Le loro esposizioni verso emittenti di Russia e Ucraina sono ridotte e quindi "non tali da determinare situazioni di instabilità per singoli operatori ovvero per il mercato". Così come non sono significative le esposizioni delle assicurazioni italiane verso quei settori che, per ragioni connesse al conflitto, in particolare le sanzioni adottate ai danni di Mosca, potrebbero esserne più colpiti.

Le richieste dell'Ivass
La tutela delle compagnie di assicurazione italiane deve partire dal "buon funzionamento dei presidi di governance", evidenzia Signorini. Difatti l'Ivass ha collaborato con il ministero dello Sviluppo economico per elaborare la disciplina sui requisiti di idoneità degli esponenti aziendali e dei soggetti coinvolti nelle funzioni fondamentali delle imprese di assicurazione.

Proprio sulla revisione della normativa Solvency, l'Autorità suggerisce un rafforzamento della vigilanza sull'operatività transfrontaliera. La libera prestazione, infatti, di servizi da parte di compagnie insediate in altri paesi dell'Unione, sulle quali dunque l'Ivass non ha poteri prudenziali di rilievo, ha creato in passato "inconvenienti non lievi", soprattutto "connessi all'offerta di prodotti carenti sotto il profilo della trasparenza per i consumatori" che sotto il controllo dell'Istituto italiano sarebbe stata maggiormente attenzionata.

Infine, secondo Signorini, "è venuto il momento di fare un altro passo avanti in termini istituzionali": l'Ivass, stando al progetto presentato dall'Istituto al governo, dovrebbe trasformarsi in un ente strumentale della Banca d'Italia, "con un'ancora maggiore razionalizzazione dell'operatività, una piena condivisione delle funzioni di supporto e una graduale integrazione del personale, anche sull'esempio dell'assetto esistente in altri Paesi europei”.

 Leggi la Relazione qui

www.ivass.it 

DIALOGO APERTO
LA NEWSLETTER
Archivio