Il documento, realizzato da ASSTRA (Associazione Trasporti - l’associazione nazionale maggiormente rappresentativa delle imprese di trasporto pubblico locale in Italia), ha lo scopo di individuare le misure operative che le imprese di trasporto pubblico locale possono mettere in atto, nel breve e medio periodo e compatibilmente con i vincoli economici, normativi ed organizzativi, per la gestione della ripartenza, con l’obiettivo primario di garantire la sicurezza sanitaria dei clienti e del personale e di evitare il più possibile un insostenibile incremento nell’utilizzo dell’auto privata.

E’ bene precisare che gli obiettivi e le misure proposte nel presente documento si riferiscono alla gestione delle fasi emergenziali. E’ indubbio che si deve trarre il massimo del beneficio da alcune soluzioni che hanno un’incidenza positiva di carattere strutturale sui sistemi della mobilità e sulle integrazioni tra il mondo dei trasporti e il tessuto produttivo, ma allo stesso tempo gli obiettivi strategici di medio lungo periodo, vale a dire gli investimenti in mobilità sostenibile e la qualità della vita dei territori, non possono essere sostituiti e devono rappresentare il cardine di ogni sana politica della mobilità.

Sotto il profilo temporale per le informazioni ad oggi disponibili si individuano due fasi della ripartenza:
 Fase 2 – Inizio eventuale: 4 maggio con riapertura limitate del commercio e attività produttive e ripresa graduale dei servizi di trasporto pubblico locale;
 Fase 3 – Inizio eventuale: settembre con riapertura attività didattiche e ripresa massiccia di tutto il tessuto produttivo, commerciale e professionale.

E’ necessario fin da subito definire le linee di azione per prepararsi alla riapertura delle scuole.
Dal punto di vista operativo la Fase 2 e poi la Fase 3 poggiano su sei pilastri:
1. Istituzione di una Cabina di regia nazionale con il compito di dare gli indirizzi di carattere generale per lo svolgimento in sicurezza dei servizi di trasporto pubblico locale;
2. Coordinamento tra l’Autorità regolatrice (Regione, Ente Locale, Agenzia) e aziende di trasporto pubblico attraverso lo strumento delle cabine di regia territoriali;
3. Definizione delle modalità di utilizzo dei sistemi trasporto da parte dell’utenza;
4. Declinazione del principio del distanziamento fisico in funzione delle caratteristiche di fruizione dei servizi e delle modalità di trasporto (autobus, filobus tram, treni regionali, metropolitane) e delle Fasi temporali dell’emergenza;
5. Flessibilizzazione della produzione (servizi a chiamata, servizi dedicati con impianti produttivi);
6. Corretta attribuzione delle attività di controllo. Il successo delle misure aziendali si fonda su tre precondizioni esogene al settore:
 Limitazione degli spostamenti attraverso il ricorso a smart working e nuove tecnologie;
 Ridefinizione dei tempi e dell’organizzazione delle città e dei territori al fine di distribuire su un arco temporale più lungo il flusso dei passeggeri;
 Regole per la riduzione e gestione dei flussi tali da consentire da un lato la sicurezza sanitaria e dall’altro l’efficacia del servizio di trasporto pubblico locale, l’efficienza gestionale e la riduzione degli assembramenti alle fermate e alle stazioni. Sulla base degli indirizzi generali forniti dalla Cabina di Regia nazionale, occorre declinare, con la necessaria flessibilità, le misure a livello regionale e locale in funzione di un’analisi delle caratteristiche demografiche, socio-economiche e, quindi, trasportistiche proprie del territorio considerato. Attività questa che si fonda sul necessario coordinamento tra Enti ed imprese di trasporto pubblico locale che 
parta da un’analisi, attuale e prospettica, dei flussi della domanda di mobilità e della entità di questa allo scopo di individuare le misure più idonee.

 

A livello nazionale nell’Italia ante COVID-19, in un giorno medio feriale, si registravano circa 100 milioni di spostamenti e si percorrevano 1,1 miliardi di km1. L’85,8% degli spostamenti motorizzati veniva effettuato con auto e moto, la quota del trasporto pubblico si fermava al 14,2 %. Gli spostamenti garantiti attraverso la mobilità pubblica sono oltre 14 milioni al giorno, per un totale complessivo annuo di quasi 5,4 miliardi di spostamenti. Nei primi mesi dell’emergenza (Marzo, Aprile 2020) si sono persi quasi 400 milioni di viaggi al mese (-90% dei passeggeri).

Nel corso della fase 2 sarà presumibile attendersi un utilizzo del mezzo di trasporto pubblico quasi esclusivamente per motivazioni legate al lavoro e a situazioni di necessità. È ipotizzabile prevedere un contributo pressoché nullo della quota di spostamenti dovuta a motivi di studio, atteso che in questa fase non è previsto un ripristino delle attività scolastiche che si auspica possano riprendere nel mese di settembre.

Subiranno inoltre brusche contrazioni le categorie afferenti gli “spostamenti per gestione familiare” ancora fortemente condizionate dall’emergenza epidemiologica, come l’accompagnare figli a scuola, lo svolgimento di visite mediche e visite a parenti. In termini generali, la quota modale degli spostamenti motorizzati afferente la mobilità privata dovrebbe crescere in maniera importante in questo periodo. Sarà plausibile prevedere un calo delle frequentazioni dei mezzi TPL legato al trasferimento di una parte di utenza che preferirà affidarsi alla mobilità privata. Alla luce dei dati a disposizione si può ragionevolmente prevedere che nelle fasi emergenziali la domanda di mobilità pubblica potrebbe subire una riduzione di circa il 50%.

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www.asstra.it 

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