european commissionLa relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione realizzata dalla Commissione europea individua le azioni concrete per aiutare gli europei a fare un uso migliore dei diritti, dalla ricerca di lavoro in un altro Stato alla partecipazione alla vita democratica. Essere cittadini europei oggi deve significare poter trovare lavoro e formazione in un altro paese Ue, far fronte a pratiche burocratiche meno contorte per vivere e spostarsi nell'Unione, poter fruire di un commercio transfrontaliero vero. 
 
 
Con la relazione sulla cittadinanza dell'Unione, pubblicata in concomitanza con l'Anno europeo dei cittadini, la Commissione europea ha voluto rispondere alle tante segnalazioni di cittadini Ue frustrati dagli ostacoli con cui si scontrano quando viaggiano, soggiornano o fanno acquisti in un altro paese dell'Unione. 
 
Per rafforzare i diritti dei cittadini, la relazione 2013 sulla cittadinanza dell'Unione propone azioni in sei ambiti. 
 
Rimuovere gli ostacoli per lavoratori, studenti e tirocinanti. Per i disoccupati che cercano lavoro in un altro Stato membro Ue si tratta di verificare la possibilità di estendere il sussidio di disoccupazione percepito nel paese d'origine oltre gli attuali tre mesi obbligatori, in modo da aumentare la mobilità dei lavoratori. Bisogna definire un quadro di qualità per i tirocini, che precisi diritti e doveri delle parti e eviti un uso improprio del tirocinio come “lavoro non retribuito”.
 
Ridurre la burocrazia negli Stati membri. Facilitare il riconoscimento dei documenti di identità e di soggiorno per permettere ai cittadini di viaggiare e identificarsi in un altro paese Ue, se necessario anche con documenti europei unici facoltativi validi in tutti gli Stati membri.  Rendere più facile all'interno dell'Ue il riconoscimento dei certificati di controllo tecnico delle auto.
 
Tutelare i più vulnerabili all'interno dell'Unione. Mettere a punto una tessera europea di disabilità riconosciuta da tutti gli Stati membri, che permetta a 80 milioni di disabili di beneficiare dei vantaggi delle tessere nazionali (accesso a trasporti, turismo, cultura e tempo libero) quando esercitano il diritto alla libera circolazione. 
Proporre un pacchetto di misure di legge che rafforzi i diritti procedurali dei cittadini sospettati o accusati di reati, in particolare dei minori e delle persone vulnerabili.
 
Eliminare gli ostacoli agli acquisti nell'Unione. Migliorare le norme sulla risoluzione delle controversie transfrontaliere per gli acquisti di piccolo importo online o in un altro paese dell'Ue; per recuperare rapidamente gli importi esiste già il procedimento europeo per controversie di modesta entità.
 
Mettere a punto uno strumento online che renda più trasparenti gli acquisti di prodotti digitali e permetta di raffrontare le offerte nei vari paesi Ue.
 
Promuovere la diffusione di informazioni accessibili e mirate sull'Unione. Mettere a disposizione delle amministrazioni locali strumenti di e-training e spiegare in modo chiaro e accessibile a tutti a chi rivolgersi in caso di problemi.
 
Potenziare la partecipazione dei cittadini al processo democratico. Fare in modo che i cittadini Ue possano esercitare il diritto di voto alle elezioni nazionali nel paese di origine una volta trasferitisi in un altro paese Ue: in alcuni Stati membri i cittadini che risiedono altrove nell'Ue si trovano infatti nell'impossibilità di votare, il che equivale di fatto a punire chi esercita il diritto alla libera circolazione.
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