europa  istituzionaleBruxelles, la Commissione europea ha adottato un piano per un'Unione economica e monetaria autentica e approfondita che descrive la visione di un’architettura solida e stabile in campo finanziario, fiscale, economico e politico.
 
 
Commentando il piano, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di un'Unione economica e monetaria autentica e approfondita per lasciarci alle spalle  la crisi di fiducia con il suo pesante impatto sulle nostre economie e sulla vita dei cittadini. Dobbiamo dimostrare in modo tangibile la volontà degli europei di rimanere uniti e progredire con decisione verso il rafforzamento dell'architettura finanziaria, fiscale, economica e politica che sostiene la stabilità dell'euro e della nostra Unione nel suo complesso".
 
Un'autentica e approfondita Unione economica e monetaria (UEM) non può prescindere dal coordinamento, dall'approvazione e dalla sorveglianza a livello europeo di tutte le principali scelte di politica economica e fiscale degli Stati membri. Il piano delinea il percorso verso tale traguardo: per arrivare a un'autentica UEM sono previste misure progressive a breve, medio e lungo termine. Alcune di esse potranno essere attuate sulla base dei trattati vigenti, mentre altre richiederanno la loro modifica.
 
A breve termine (entro 6-18 mesi), la priorità immediata dovrebbe essere l'attuazione delle riforme della governance già approvate (six-pack) o che stanno per esserlo (two-pack). Gli Stati membri dovrebbero inoltre adoperarsi per raggiungere entro la fine dell'anno un accordo sul meccanismo di vigilanza unico per le banche. Per essere efficace, l'Unione bancaria richiederebbe non solo la creazione di un meccanismo di vigilanza unico ma anche, dopo la sua adozione, un meccanismo di risoluzione unico per le banche in difficoltà. Una volta raggiunto l'accordo sul quadro finanziario pluriennale, occorrerebbe potenziare ulteriormente il quadro di governance economica, creando uno "strumento di convergenza e di competitività" nel bilancio dell'UE, separato dal quadro finanziario pluriennale, per sostenere l'attuazione tempestiva delle riforme strutturali di importanza sia per gli Stati membri che per il buon funzionamento dell'UEM. Questo sostegno finanziario sarebbe basato su impegni definiti in "accordi contrattuali” conclusi tra gli Stati membri e la Commissione.
 
A medio termine (tra 18 mesi e 5 anni), l'ulteriore rafforzamento dell’attuazione collettiva delle politiche economiche e di bilancio, comprese le politiche in materia di fiscalità e di occupazione, andrebbe di pari passo con un’accresciuta capacità fiscale. Un’apposita capacità fiscale della zona euro dovrebbe potersi basare su risorse proprie e fornire un sostegno sufficiente per le riforme strutturali importanti nelle grandi economie in difficoltà. Questa capacità potrebbe essere sviluppata in base allo strumento di convergenza e di competitività, ma trarrebbe beneficio dall'inserimento di nuove disposizioni specifiche nei trattati. Si potrebbe anche prendere in considerazione la creazione di un fondo di rimborso, soggetto a condizioni rigorose, e l’emissione di “euro-BOT”, per contribuire a ridurre il debito e a stabilizzare i mercati finanziari. La funzione di monitoraggio e di gestione della capacità fiscale e di altri strumenti dovrebbe essere svolta da un “Tesoro” dell'UEM in seno alla Commissione.
 
A più lungo termine (oltre 5 anni), sulla base di un’adeguata condivisione di sovranità, responsabilità e solidarietà al livello europeo, dovrebbe essere possibile creare un bilancio autonomo della zona euro, che assicuri all'UEM la capacità fiscale per sostenere gli Stati membri colpiti da shock economici. Un quadro di governance economica e fiscale profondamente integrato consentirebbe l’emissione comune di debito pubblico, che migliorerebbe il funzionamento dei mercati e l’attuazione della politica monetaria. Si realizzerebbe in tal modo il completamento dell'UEM.
 
 
 
Alcune delle misure necessarie possono essere adottate entro i limiti dei trattati vigenti, mentre altre richiederanno la modifica dei trattati e l’attribuzione di nuove competenze all'Unione, nel rispetto dei seguenti principi fondamentali:
 
·        in primo luogo, l'approfondimento dell'UEM dovrebbe basarsi sul quadro istituzionale e giuridico dei trattati;
 
·        in secondo luogo, l’integrazione della zona euro deve potersi realizzare in modo più rapido e più profondo dell’UE nel suo complesso, salvaguardando al tempo stesso l'integrità delle politiche attuate congiuntamente dai 27 Stati membri, in particolare il mercato unico. Questo significa che, ogniqualvolta ciò sia opportuno, le misure della zona euro devono essere aperte alla partecipazione di altri Stati membri.
 
·        Di fatto, sebbene i trattati prevedano che un certo numero di norme si applichi esclusivamente agli Stati membri della zona euro, l'attuale configurazione della zona euro è solo temporanea perché, a norma dei trattati, tutti gli Stati membri tranne due (Danimarca e Regno Unito) sono destinati a diventare membri a tutti gli effetti.
 
·        Il rafforzamento della responsabilità democratica deve accompagnare ogni modifica dei trattati che conferisca ulteriori poteri sovranazionali all’UE. Un modo per rafforzare la legittimità dell'Unione europea consisterebbe nell'ampliare le competenze della Corte di giustizia.
 
Prossime fasi
 
Il piano rappresenta il contributo della Commissione alla relazione dei "quattro presidenti" sulle prossime fasi dell'Unione economica e monetaria. Il Presidente del Consiglio europeo sta preparando, di concerto con il Presidente Barroso, il Presidente della Banca centrale europea e il Presidente dell'Eurogruppo, la versione definitiva della relazione, che sarà discussa in occasione del Consiglio europeo del 13-14 dicembre.
 
Contesto
 
Il dibattito su come rafforzare ulteriormente la governance economica si è intensificato dal maggio 2010, quando la Commissione ha proposto una strategia per rafforzare la governance economica in Europa (MEMO/10/204) che ha portato all'adozione delle proposte del "six-pack", entrato in vigore nel dicembre 2011 (MEMO/11/898). La Commissione ha contribuito anche a diverse relazioni sull'UEM in collaborazione con il Presidente del Consiglio europeo: la relazione della task force sulla governance economica (ottobre 2010), la relazione intitolata "Verso un'Unione economica più forte" (dicembre 2011) e la relazione intermedia dei “quattro presidenti” dal titolo "Verso un'autentica Unione economica e monetaria" (ottobre 2012).
 
Per ulteriori informazioni:
 
Sito internet del Presidente Barroso:
 
 
MEMO/12/909 A Blueprint for a deep and genuine Economic and Monetary Union (EMU): Frequently Asked Questions
 
 
 
Contatti:
Pia Ahrenkilde Hansen (+32 2 295 30 70)
Sarah Collins (+32 2 296 80 76)
Simon O'Connor (+32 2 296 73 59)
 
DIALOGO APERTO
LA NEWSLETTER
Archivio