european commissionLe proposte presentate oggi relative ad un meccanismo di vigilanza unico (SSM) per le banche della zone euro costituiscono un passo importante nel rafforzamento dell’Unione economica e monetaria. Nel nuovo meccanismo unico, la responsabilità ultima per quanto riguarda specifici compiti di vigilanza in materia di stabilità finanziaria di tutte le banche della zona euro spetterà alla Banca centrale europea (BCE). Le autorità di vigilanza nazionali continueranno a svolgere un ruolo importante nella vigilanza quotidiana e nella preparazione e attuazione delle decisioni della BCE. La Commissione propone oggi, inoltre, che l’Autorità bancaria europea (ABE) elabori una guida comune per l’attività di vigilanza al fine di preservare l’integrità del mercato unico e assicurare l’uniformità nell’attività di vigilanza bancaria in tutti i 27 paesi dell’UE.

La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare i regolamenti proposti oggi entro la fine del 2012, assieme alle altre tre componenti di un’”Unione bancaria“ integrata: il corpus unico di norme in materia di requisiti patrimoniali (cfr. IP/11/915), i regimi armonizzati di garanzia dei depositi (cfr. IP/10/918) e il quadro unico sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie (IP/12/570).

Il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha dichiarato: “La Commissione ha presentato oggi le sue proposte per un meccanismo europeo unico di vigilanza, che costituisce un passo importante verso un’Unione bancaria. Questo nuovo sistema, che vede al centro la Banca centrale europea e comprende le autorità di vigilanza nazionali, ripristinerà la fiducia nella vigilanza su tutte le banche della zona euro. Il Parlamento europeo dovrà svolgere un ruolo fondamentale nel garantire un controllo democratico. Questa iniziativa deve avere la massima priorità in modo che l’autorità di vigilanza europea possa entrare in funzione all’inizio del prossimo anno. Essa preparerà inoltre il terreno ad eventuali decisioni di utilizzare reti di protezione europee per ricapitalizzare le banche.” Il Presidente ha aggiunto: “Vogliamo rompere il cerchio vizioso tra Stati e banche. In futuro, le perdite delle banche non dovranno più diventare un debito dei cittadini, mettendo a repentaglio la stabilità finanziaria di interi paesi.”

Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “È necessario che la vigilanza bancaria divenga più efficiente in tutti i paesi europei per fare in modo che le norme sul mercato unico siano applicate in modo uniforme. Spetterà alla BCE assicurare che le banche della zona euro si attengano a pratiche finanziarie sane. Il nostro obiettivo ultimo è smettere di utilizzare il denaro dei contribuenti per salvare le banche”. E ha proseguito: “Abbiamo proposto un meccanismo per separare l’attività di vigilanza da quella di politica monetaria all’interno della BCE e per fare in modo che la BCE sia responsabile nei confronti del Parlamento europeo delle decisioni in materia di vigilanza”.

Il pacchetto di oggi comprende:

- un regolamento che conferisce forti poteri alla BCE per la vigilanza di tutte le banche della zona euro, accompagnato da un meccanismo che consente ai paesi non aderenti all’euro di aderire su base volontaria;

- un regolamento che allinea il vigente regolamento istitutivo dell’ABE al nuovo assetto della vigilanza bancaria al fine di assicurare che il processo decisionale dell'ABE rimanga equilibrato e che quest'ultima continui a tutelare l'integrità del mercato unico;

- una comunicazione che delinea la visione complessiva della Commissione per l'Unione bancaria, che comprende il corpus unico di norme e il meccanismo di vigilanza unico, nonché le prossime iniziative per un meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie.

Nella zona euro saranno trasferiti al livello europeo specifici compiti di vigilanza, in particolare quelli essenziali per preservare la stabilità finanziaria e individuare i rischi per la solidità economico-finanziaria delle banche. La BCE assumerà la responsabilità di compiti come il rilascio delle autorizzazioni bancarie, la conformità ai requisiti patrimoniali e in materia di leva finanziaria e liquidità, nonché la vigilanza sui conglomerati finanziari. La BCE potrà intervenire tempestivamente nel caso in cui una banca violi o rischi di violare i requisiti patrimoniali chiedendo alla stessa di adottare misure correttive.

La BCE coopererà con l’ABE nell’ambito del Sistema europeo di vigilanza finanziaria. Il ruolo dell’ABE sarà simile a quello odierno: essa continuerà ad elaborare il corpus unico di norme applicabile a tutti i 27 Stati membri e si assicurerà che le prassi di vigilanza siano uniformi in tutta l'Unione.

Nel caso delle banche transfrontaliere che operano sia all’interno che all’esterno di Stati membri che partecipano al meccanismo unico di vigilanza (SSM), continueranno a restare in vigore le attuali procedure di coordinamento della vigilanza dello Stato di origine e dello Stato ospitante. Come la BCE avrà assunto compiti di vigilanza, svolgerà le funzioni dell’autorità dello Stato di origine e dello Stato ospitante per tutti gli Stati membri partecipanti.

La Commissione propone l’entrata in funzione del SSM entro il 1° gennaio 2013. Per permettere una transizione senza problemi verso il nuovo meccanismo, è previsto un periodo transitorio. Come primo passo, dal 1° gennaio 2013, la BCE potrà decidere di assumere la piena responsabilità di vigilanza su qualsiasi ente creditizio, in particolare su quelli che hanno ricevuto o hanno chiesto assistenza finanziaria pubblica. Dal 1° luglio 2013 tutte le banche di rilevante importanza sistemica rientreranno sotto la vigilanza della BCE. Il periodo transitorio dovrebbe essere completato entro il 1° gennaio 2014 quando l’SSM comprenderà tutte le banche.

Contesto

Sulla spinta della moneta unica e del mercato unico, il settore bancario dell’UE è cresciuto ed è divenuto sempre più integrato. Molte banche hanno sviluppato attività transfrontaliere crescendo oltre il proprio mercato nazionale.

Visto l’accentramento delle responsabilità monetarie nella zona euro e la più stretta integrazione finanziaria, sussistono rischi specifici in termini di effetti di ricaduta transfrontalieri in caso di crisi bancarie. Il coordinamento delle attività di vigilanza bancaria nazionali non è più una semplice opzione per la zona euro. È necessario avanzare verso un sistema integrato.

Al Consiglio europeo e al vertice della zona euro del 28/29 giugno, i leader dell’UE hanno deciso di approfondire l’unione economica e monetaria per contribuire alla soluzione della crisi attuale. Una delle componenti principali per una più profonda integrazione è l’Unione bancaria. Tutte le quattro componenti dell’Unione bancaria rivestono un’importanza vitale (cfr. MEMO/12/656 sull’Unione bancaria). Le proposte pendenti dovrebbero essere adottate entro la fine dell’anno.

È importante notare la decisione degli Stati membri di fare dell'istituzione di un meccanismo unico di vigilanza il presupposto per l’eventuale ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Meccanismo europeo di stabilità (ESM).

Una volta raggiunto l’accordo sulle proposte pendenti, come prossimo passo la Commissione intende presentare una proposta per l’istituzione di un meccanismo unico europeo per le risoluzioni delle crisi bancarie con il compito di occuparsi in modo efficiente della risoluzione di crisi bancarie transfrontaliere ed evitare che il denaro dei contribuenti finisca nel salvataggio delle banche.

Cfr. anche MEMO/12/662

Per ulteriori informazioni

I testi delle proposte legislative e della comunicazione sono disponibili all’indirizzo:

http://ec.europa.eu/internal_market/finances/committees/index_en.htm

 

Bruxelles/Strasburgo, 12 settembre 2012. Comunicato stampa della Commissione Europea.

 

 

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