9 febbraio Giornata Internazionale per la Sicurezza in Rete. Classificazione dei servizi delle piattaforme online e analisi del quadro normativo nazionale e internazionale. Il ruolo svolto dalle piattaforme online nell’economia digitale, amplificato dalla pandemia, segna cambiamenti senza precedenti nei processi economici, nella rappresentazione delle istanze pubbliche e politiche, negli usi e nei costumi privati dei cittadini a livello globale. È in questo scenario che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni avvia un’indagine conoscitiva, con una formula originale e innovativa, che mapperà l’ecosistema digitale in tutte le sue componenti e in relazione al quadro normativo nazionale e internazionale. Relatrici della Delibera n. 44/21/CONS, approvata all’unanimità dal Consiglio, sono le Commissarie Agcom Laura Aria e Elisa Giomi.
Il 5G rappresenta una grande occasione di sviluppo digitale anche grazie all'effetto acceleratore della pandemia che ha concentrato in poche settimane una trasformazione di anni. Il 5G sarà uno strumento fondamentale per la ripresa globale post-Covid e alla crescente diffusione delle tecnologie ad esso connesse, in particolare il Cloud, AI e l’Edge computing. Questa la tesi centrale del report appena pubblicato dal World Economic Forum (WEF). La trasformazione digitale imposta dalla pandemia, con milioni di lavoratori costretti in smart working a domicilio, impone un ripensamento complessivo della nostra quotidianità, imperniato sulla presenza capillare di reti ultrabroadband.
L’Arera avvia un procedimento di modifica per allineare la disciplina della bolletta 2.0 alle più recenti innovazioni tecnologiche e regolatorie. L’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) apre ufficialmente il cantiere per aggiornare la bolletta 2.0, lo strumento introdotto nel 2014 per aumentare la trasparenza delle bollette per i consumi di elettricità e gas in modo razionalizzare e semplificare le informazioni contenute nelle fatture. Così l’Authority presieduta da Stefano Besseghini ha avviato un procedimento di modifica che si concluderà il prossimo 31 dicembre e che ha l’obiettivo di allineare la disciplina della bolletta 2.0 alle più recenti innovazioni tecnologico-normative e regolatorie.
Le proposte legislative dovrebbero prevedere un miglioramento dell'enforcement rispetto alla situazione attuale, in cui le grandi piattaforme digitali rischiano poco per le violazioni delle norme Ue: anche le multe che vengono inflitte, pur elevate in cifre assolute, sono spesso limitate se rapportate al giro d'affari di colossi che fatturano decine e decine, quando non centinaia, di miliardi di dollari.
"Serve costruire una democrazia dell’economia digitale, dove il sistema pubblico abbia il controllo dei dati e del loro utilizzo e li possa impiegare per fini sociali, garantendo ai cittadini la trasparenza degli algoritmi e la difesa dei loro diritti."
Così Sergio Veroli Presidente di Consumers' Forum nel corso del 15esimo convegno annuale con le Authority italiane dal titolo “LockUp Economy. Mercati e regole al tempo della pandemia, tra sostenibilità e solidarietà” organizzato sotto forma di web event da Consumers’ Forum, associazione indipendente composta dalle più importanti Associazioni di Consumatori, Istituzioni, numerose Imprese Industriali e di servizi e loro Associazioni di categoria. Aperto dal Presidente Veroli, con il Presidente ARERA Stefano Besseghini, con il Presidente del Garante Privacy Pasquale Stanzione, con il Commissario AGCOM Elisa Giumi, con il Direttore Generale dell’AGCM Giovanni Calabrò, con la Responsabile Dipartimento Tutela della Clientela e Educazione Finanziaria di Banca d’Italia dottoressa Magda Bianco. Il convegno è stato moderato da Gerardo Graziola, giornalista del Sole 24 Ore Radiocor.
Molti i temi che Consumers’ Forum ha discusso con le Authority, partendo dalla presentazione della Ricerca Consumerism 2020, dal titolo "LockUp economy e cittadini”, analisi svolta in collaborazione con Università Roma Tre e illustrata da Fabio Bassan Professore Ordinario di Diritto dell’Unione Europea. Il cittadino come soggetto attorno a cui si muove l'universo regolatorio ai tempi della 'lockup economy', il periodo che stiamo vivendo condizionato dal Covid, è il tema al centro della ricerca. Oggi tutta l’economia si muove attorno al mondo digitale e le regole che abbiamo applicato sino ad ora non risultano più utili a tutelare il cittadino. La regolazione per matrice e per settori distinti non funziona più a causa della trasversalità di azione degli operatori del mercato, dello sviluppo esponenziale del digitale e, non ultimo, dello strapotere delle OTT in tema di gestione dei dati dei cittadini.
Così il Presidente di Consumers’ Forum Sergio Veroli: “In una situazione in cui le norme e il diritto rincorrono le tecnologie digitali e l’economia, che vanno più veloci, a volte si crea un vuoto che le Authority possono colmare con i loro poteri di vigilanza e regolazione. Ecco il senso della 15esima edizione del convegno di Consumers’ Forum con le maggiori Authority. Riteniamo utile e costruttivo mettere intorno a un tavolo – quest’anno virtuale a causa della pandemia – cittadini, imprese, Authority e università per ragionare insieme sugli scenari che ci aspettano e su come unire gli sforzi per tutelare i cittadini dalle storture del mercato.” E ancora Veroli: “Questa edizione è molto particolare. Speriamo unica. La pandemia mondiale porta con sé disuguaglianze nella tutela dei cittadini, carenze che, in momenti i crisi così acuta, di rivoluzione digitale e di strapotere delle OTT, emergono ancora più forti e creano un’esigenza di maggiore regolazione". Infine Veroli: “La pandemia evidenzia tuttavia anche un aspetto positivo. Il ruolo dell’Unione Europea è sempre più importante nella tutela del cittadino e sempre di più lo sarà. Inoltre, il ruolo delle Associazioni dei consumatori è sempre più decisivo, in particolare per costruire una democrazia dell’economia digitale, dove il sistema pubblico abbia il controllo dei dati e del loro utilizzo e li possa impiegare per fini sociali, garantendo ai cittadini la trasparenza degli algoritmi che stanno regolando la nostra vita.”
Così Pasquale Stanzione Presidente Garante per la Protezione dei dati personali: “ La tutela dei dati del cittadino digitale assume sempre di più un ruolo crescente nella difesa da strategie commerciali invasive, sleali o comunque scorrette, poiché fondate sull’indebito sfruttamento dei dati personali dei cittadini. In particolare pensiamo allo schema negoziale servizi contro dati. In tale contesto la sinergia tra discipline privacy, antitrust e consumeristica rappresenta un presidio fondamentale per il cittadino nel segno della massimizzazione e della convergenza delle tutele. Le associazioni dei consumatori possono infatti fornire un contributo determinante all’azione di tutela del Garante segnalando criticità e potenziali violazioni.”
I consumatori europei potranno difendere collettivamente i propri diritti. • Una nuova azione rappresentativa UE per maggiore protezione dei consumatori da danni collettivi. • Lancio di azioni collettive da parte di associazioni dei consumatori selezionate. • Tutela da abusi di azioni legali grazie al principio “chi perde paga”.
Martedì, il Parlamento ha approvato in via definitiva una normativa che consentirà a gruppi di consumatori dell’UE di intraprendere azioni collettive.
Le nuove norme introducono un modello armonizzato di azione rappresentativa che fornisce ai consumatori una protezione da danni collettivi e dal rischio di azioni legali abusive.
La Commissione europea ha presentato la nuova agenda dei consumatori, che permetterà ai consumatori di svolgere un ruolo attivo nelle transizioni verde e digitale. L'agenda illustra anche il modo di aumentare la protezione e la resilienza dei consumatori durante e dopo la pandemia di COVID-19, le cui gravi conseguenze hanno inciso sulla vita quotidiana dei consumatori. Più concretamente, l'agenda presenta le priorità e i punti di azione cruciali su cui lavorare nei prossimi 5 anni insieme agli Stati membri a livello europeo e nazionale. Tra questi figurano una nuova proposta legislativa intesa a fornire ai consumatori migliori informazioni sulla sostenibilità dei prodotti e ad adeguare la normativa vigente alla trasformazione digitale, e un piano d'azione con la Cina sulla sicurezza dei prodotti.
Alzare il velo sull’algoritmo: è questa la misura più drastica presente nel Digital Services Act, il nuovo pacchetto di regole della Commissione Ue in arrivo a dicembre. L’Unione Europea sta per annunciare nuove regole per le Big Tech americane, e non c’è molto che i grandi player della Rete possano fare per evitarlo. La Ue vuole assicurare un nuovo contesto di mercato, in cui anche altri soggetti siano in grado di competere.
L’Autorità contesta l’uso discriminatorio della mole di dati, raccolti attraverso le proprie applicazioni, che impedisce ai concorrenti di competere in modo efficace. Forti ricadute anche sui consumatori. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Google ipotizzando un abuso di posizione dominante. La società, controllata da Alphabet Inc, avrebbe violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea per quanto riguarda la disponibilità e l’utilizzo dei dati per l’elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising, lo spazio che editori e proprietari di siti web mettono a disposizione per l’esposizione di contenuti pubblicitari.
Per l’occasione i vertici dell’Autorità, guidati dal Presidente Roberto Rustichelli, sono stati ricevuti dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al quale hanno consegnato la Relazione sull’attività svolta nel 2019. Il 10 ottobre 2020 si è celebrato il 30° anniversario dell’entrata in vigore della legge Antitrust e dell’istituzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. La scorsa settimana il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il Presidente dell’Autorità, Roberto Rustichelli, con i componenti Gabriella Muscolo e Michele Ainis e il Segretario generale, Filippo Arena. Con l’occasione è stata presentata al Capo dello Stato la Relazione sull’attività svolta nel 2019.
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