logo unitorino 2013LUNEDI' 10 FEBBRAIO ore 17,30.TORINO, Via XX Settembre 74- 2° p. L'Europa impone una riforma della giustizia civile all'Italia? Dai diritti negati alle piccole e medie imprese e ai consumatori alla possibilità di scegliere il foro più lento d'Europa. 

La giustizia civile italiana è all'ordine del giorno al livello europeo in quanto la sua lentezza, comparata con le altre esperienze europee, pone un serio problema non solo dal punto di vista della violazione di diritti fondamentali, ma presenta pure distorsioni nel funzionamento del mercato interno e diseguaglianze fra gli Stati membri.
a) Il libro bianco sull'accesso dei consumatori alla giustizia europea aveva evidenziato che il tempo medio per ottenere una sentenza esecutiva in Italia era di 8 anni, comparata a quella francese di 1 anno, e nel tempo la distanza si è di poco ridotta.
b) I ritardi nella conclusione dei processi civili hanno indotto gli operatori del diritto italiani a ricorrerre alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo che, individuando giurisprudenzialmente il periodo di tre anni come termine ultimo per ottenere una sentenza di primo grado, ha frequentemente.condannato l'Italia a pagare i danni alle parti così danneggiate. Le conseguenti successive procedure ex " legge Pinto" risultano essere, allo stato, sottofinanziate, e pertanto già emergono i ritardi e gli arretrati nei processi relativi.
c) L'OCSE ha giudicato l'Italia paese non affidabile in tema di investimenti internazionali a causa dell'incertezza nel recupero di crediti, in generale nell'esecuzione degli obblighi contrattuali e nella scelta di strategie d'impresa efficienti.
d) L'introduzione della mediazione civile e commerciale non ha sin'ora dato, anche perché contestata, i risultati sperati in termini di riduzione deflazione del contenzioso giudiziario.
e) L'organizzazione giudiziaria risulta sottodimensionata in particolare in termini di personale amministrativo e ausiliario all'attività giudiziaria. D'altro canto, l'intero sistema giudiziario produce attività burocratico-giudiziaria spesso fine a se stessa.
f) Aldilà delle lentezze dei processi, che i recenti interventi stanno riducendo, è tutt'oggi immutato il rilevante problema dell'esecuzione delle decisioni. Quand'anche ottenuta in tempi ristretti, una decisione giudiziale che non sia spontaneamente adempiuta resta spesso "lettera morta", perché il creditore deve cercare da sé i beni da pignorare e, quando li trova, è costretto ad una nuova macchinosa procedura giudiziale, poco compatibile con un'efficiente liquidazione; il tutto con un procedimento che non ha eguali in alcun Paese sviluppato al mondo, dove invece l'esecuzione dei provvedimenti giudiziali è rimessa a professionisti o funzionari a ciò dedicati, dotati di idonei poteri e incentivati al risultato.
g) Il dictat della Commissione europea nel 2012 al governo Berlusconi mise al secondo posto, dopo la riduzione del debito pubblico, la riforma della giustizia civile italiana, onde evitare nel mercato unico europeo casi di forum shopping.
h) Attualmente pende una proposta di legge, con alcune modifiche nel processo ordinario, fra cui l'introduzione del fondamentale principio di consequenzialità nella trattazione dei processi (AC 1418, primo firmatario on. Mazziotti), e un altro d.d.l. è stato recentemente presentato dal Governo, che tocca anche l'esecuzione forzata ma si limita ad alcuni aspetti dell'attuale impianto, che resterebbe confermato. Nelle passate legislature erano già state presentate in Parlamento proposte di riforme più organiche dell'esecuzione civile (2011, 2010 e 2007), che non hanno trovato sbocco e neppure dibattito.
Su questi e su altri temi, partecipano al dibattito: dott. MARIO BARBUTO, Presidente della Corte d'appello di Torino, on. ANDREA MAZZIOTTI di CELSO, deputato componente Commissione giustizia della Camera,
on. ANNA ROSSOMANDO, depputata, componente Commissione giustizia della Camera avv. MARIO NAPOLI, Presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino,
avv. ANDREA MOSTACCIO , Segretario generale Movimento Consumatori

Presiedono e introducono: prof. avv. ORESTE M. CALLIANO (Unito- Centro Erasmo),
avv. ALFONSO BADINI CONFALONIERI (Scelta Civica)

Dibattito
Per ragioni organizzative e di capienza della sala, gli interessati sono pregati di segnalare la partecipazione entro il 10 febbraio h.12 ai seguenti indirizzi elettronici:
Centro Erasmo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Scelta civica : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

DIALOGO APERTO
LA NEWSLETTER
Archivio