Ivo Ferrario
Direttore Comunicazione
e Relazioni Esterne
Centromarca

Quali azioni ha intrapreso l’industria di marca per porre un freno alla recessione?
Il nostro sistema di imprese è abituato ad operare in mercati altamente competitivi dove non ci sono rendite di posizione come in altri settori: penso alle banche, alle assicurazioni, ai servizi finanziari e alle utilities dove la concorrenza non si esprime mai pienamente. Ciò per dire che le Marche sono abituate a competere e per farlo in maniera ottimale è necessario mettere in campo tutti gli strumenti di marketing puntando sul prestigio, la qualità, la sicurezza dei prodotti. Elementi sui quali il consumatore – anche in tempo di recessione economica – non è disposto a risparmiare: la marca resta per il consumatore un presidio di garanzia.
Inoltre, non abbiamo mai abbandonato l’indotto compreso la ricerca per innovare il processo produttivo. In sintesi: per tenere alti i consumi l’industria di marca deve fare quello che ha sempre fatto: competere puntando sulla qualità ad un prezzo ragionevole. E’ importante ricordare ai consumatori che dietro prezzi irragionevolmente bassi e prodotti anonimi si possono nascondere problemi legati alla qualità e alla sicurezza dei prodotti.

Attraverso queste azioni, l’industria di marca ha tenuto mercato?
Sì. Nonostante la crisi le Grandi Marche, nel settore grocery,  hanno una quota di mercato che vale il 70%, la più alta d’Europa a dimostrazione del fatto che gli italiani sono abituati alla qualità e che, nei prodotti di marca, questa non viene mai meno.

Come è stato possibile mantenere questa quota di mercato?
Abbiamo lavorato molto sui costi cercando di ridurre il più possibile i costi della produzione ma non perdendo mai di vista il nostro fine: offrire al consumatore un prodotto di qualità. Ciò è stato possibile perché l’industria di marca lavora su grandi quantità e può fare buone economie di scala. Allo stesso tempo abbiamo insistito sulle promozioni in modo da consentire al consumatore di rimanere fedeli a determinati prodotti e di poterli acquistare ad un prezzo scontato.
Ci sono ancora i consumatori fedeli?
Sì, anche se il concetto di fedeltà si è ampliato: oggi i consumatori sono fedeli ad un carrello di marche più ampio.

Ci sono segnali di ripresa dei consumi? Da quali settori?
Le Aziende che stanno lavorando bene dove la promessa di qualità è forte vincono sempre. Tra i settori vanno bene quello della cosmesi (creme per la cura del viso), dei prodotti per la pulizia della casa, alcuni tipi di snack e la pasta senza glutine.

 

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