Mario Finzi
Presidente
Assoutenti
Cosa pensate dell’attuale sistema di conciliazione paritetica?
E’ la procedura che, negli ultimi 20 anni in Italia, ha garantito il maggior numero di adesioni della parte convenuta alle proposte di conciliazione per controversie di consumo. Ha una media di successo delle conciliazioni che sfiora il 90%. La conciliazione paritetica consente di portare in discussione anche small claims (che altrimenti non avrebbero sedi convenienti di giustizia), grazie ai suoi costi contenutissimi o nulli e di dare risposte in tempi brevissimi. In sostanza è una esperienza di successo sia per i consumatori che per le imprese. Per queste ultime, infatti, rappresenta una opportunità di fidelizzare il cliente e un elemento di competitività rispetto alle concorrenti che non la offrono.

Andrebbe migliorato e come?
Un elemento di miglioramento può essere dato dalla sempre migliore qualità della formazione dei conciliatori e dal fatto che i conciliatori delle due parti abbiano la stessa conoscenza tecnica delle questioni in gioco e la stessa preparazione nelle negoziazioni.
Dal punto di vista procedurale può essere utile estendere a tutte le procedure in corso la possibilità di operare anche on-line, con notevoli riduzioni di costi e di tempi. Un altro elemento di miglioramento potrebbe consistere in un processo di omogeneizzazione delle procedure stabilite dai vari protocolli d’intesa tra AACC e imprese, in modo da poter impegnare tutti i conciliatori formati nei vari settori in tutte le conciliazioni invece che, come avviene oggi, separatamente azienda per azienda. Infine è importante assicurare la continuità dei finanziamenti di queste attività per assicurare costi bassi per il consumatore e un minimo di ristoro per il conciliatore (evitando la attuale volatilità di questi ultimi).

Cosa ha fatto della nostra conciliazione paritetica una best practices europea?
I numeri delle controversie trattate e le percentuali di successo fanno della conciliazione paritetica un modello di eccellenza. L’altro aspetto qualificante è dato dalla originalità dell’approccio tra aacc e imprese che ha dato vita fin dall’inizio alla conciliazione paritetica. Si tratta di una qualità dei rapporti tra le parti che non ha precedenti negli altri paesi europei e che si avvale di una comune considerazione di efficacia che viene espressa dalle numerose e importanti imprese che partecipano a questa esperienza. Si tratta quindi di un giudizio non autoreferenziale ma dimostrato dalla autorevolezza e dalla generalità dei giudizi.

In quale settore economico ha funzionato di più?
Dal punto di vista del numero delle controversie trattate il settore economico in cui la conciliazione paritetica si è rivelata più efficace è quello delle utenze domestiche in generale e nel settore telefonico in particolare. Molto importante per quantità e, soprattutto, per il valore delle transazioni è stato anche quello degli investimenti finanziari, grazie alla scelta di una importante banca di portare in conciliazione paritetica le controversie derivanti dai gravi default di tre importanti imprese con oltre 20.000 casi.
Oggi il settore bancario è presidiato anche da organismi pubblici di ADR specializzati: l’ABF della Banca d’Italia, che però risolve in sede arbitrale soltanto questioni relative a contratti bancari, e la Camera di conciliazione e arbitrato presso la Consob, che è competente solo in materia di investimenti. Ambedue stanno lavorando a buon ritmo con soddisfacenti risultati per i consumatori e questo ha sottratto alla conciliazione paritetica molta materia.

Cos’è e come funziona la Camera di conciliazione e arbitrato presso la Consob di cui Lei è membro?
La Camera, attiva da marzo dello scorso anno, ha competenza nelle controversie insorte fra i risparmiatori o gli investitori non professionali e le banche o gli altri intermediari finanziari, circa l'adempimento degli obblighi di informazione, correttezza e trasparenza previsti nei rapporti contrattuali con la clientela aventi ad oggetto servizi di investimento o di gestione del risparmio (fondi comuni) collettiva. A differenza dell’Arbitro Bancario Finanziario che ha competenza sui contratti bancari in generale e fa esclusivamente arbitrato, la Camera di conciliazione e arbitrato della Consob si occupa, dunque, esclusivamente degli investimenti.

 

 

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