I primi cento sono operativi da pochi giorni: formati grazie ai fondi del progetto europeo Assist, dovranno anche far conoscere agli italiani i bonus sociali, finora sottoutilizzati. Risparmiare su luce e gas: arrivano i tutor dell’energia per insegnare i trucchi ai consumatori. Sono arrivati i tutor dell’energia che possono darci consigli su come risparmiare in bolletta e come ottenere i bonus destinati a chi percepisce redditi bassi. I primi cento ora sono “tra noi”: appartengono ad associazioni di consumatori, scuole, Comuni, enti di assistenza sociale e piccole aziende; altri ne arriveranno nei prossimi mesi.
La novità è il frutto del progetto europeo Assist (https://www.assist2gether.eu/) che in Italia ha come partner Acquirente Unico, Rse (Ricerca sul sistema energetico) e Aisfor. L’obiettivo principale è quello di contrastare la povertà energetica, un fenomeno che in Italia interessa oltre 9 milioni di persone e si traduce in due, gravi, difficoltà: pagare le bollette di luce e gas e riscaldare in modo adeguato la propria abitazione.
I tutor svolgeranno un ruolo importante per informare, guidare e fornire assistenza - anche personalizzata - alle persone che ne avranno bisogno. Ad esempio consigliando di utilizzare di più alcuni elettrodomestici rispetto ad altri, o a isolare meglio il proprio appartamento chiudendo le finestre e le serrande in alcuni momenti della giornata. E soprattutto, guidando i consumatori al bonus energia, un’agevolazione prevista dall’autorità di settore Arera ma che pochi italiani, tra gli aventi diritto, conoscono e utilizzano. Possono chiederlo i nuclei familiari con Isee non superiore a 8.107 euro, soglia che si alza fino a 20.000 per chi ha più di tre figli a carico. Una famiglia fino a quattro componenti può ottenere uno sconto di 161 euro all’anno di energia elettrica e fino a 217 di gas.
I tutor potranno anzitutto informare dell’esistenza di queste misure e, subito dopo, aiutare le famiglie a ottenerne i vantaggi. Senza dimenticare che i bonus energetici devono essere richiesti ogni anno, anche se le condizioni economiche sono rimaste immutate. Il Governo aveva pronto un emendamento per renderli automatici, ma il testo è stato poi ritirato.
Oltre all’Italia, partecipano al progetto Assist altri cinque Paesi europei (Belgio, Finlandia, Polonia, Regno Unito chissà per quanto ancora e Spagna).