europa3Le piccole e medie imprese hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti: una su tre, in Europa, non ha ricevuto nel 2013 i finanziamenti necessari. L'accesso al credito è sempre ai primi posti tra le preoccupazioni delle piccole e medie imprese dell'UE, con ripercussioni più gravi per le imprese più giovani e di minori dimensioni: è quanto si evince dall'indagine "Access to Finance" pubblicata oggi dalla Commissione europea e dalla Banca centrale europea.

Nel 2013 circa una su tre delle PMI oggetto dell'indagine non ha potuto ottenere l'importo completo dei crediti su cui aveva contato; il 15% dei rispondenti ha dichiarato di ritenere l'accesso al credito un problema importante per la propria impresa. Gli operatori economici ritengono che nel 2013 le condizioni per ottenere crediti bancari siano peggiorate in termini di tassi di interesse e garanzie richieste.

In totale, circa una su tre delle PMI esaminate non è riuscita ad ottenere l'intero finanziamento bancario che aveva preventivato per il 2013. È stato respinto il 13% delle richieste di credito, mentre nel 16% dei casi l'importo concesso è stato inferiore a quanto richiesto. Il 2% delle imprese ha inoltre respinto l'offerta di credito ricevuta dalla banca in quanto ha ritenuto inaccettabili le condizioni proposte, mentre il 7% delle PMI non ha neanche presentato domanda nel timore di vedersela respingere. Si è trattato in particolare delle compagnie giovani: l'11% di coloro che hanno avviato l'attività da 2 a 5 anni fa non ha fatto richiesta di finanziamento in previsione di un rifiuto. Le maggiori percentuali di rifiuti si sono riscontrate tra le microimprese, quelle con meno di 10 dipendenti, con il 18%, e tra le PMI in attività da meno di 2 anni, che rappresentano il 28% dei casi. Sono invece stati rifiutati finanziamenti alle imprese di dimensioni maggiori (con 250 addetti o più) solo nel 3% dei casi.

L'accesso al credito è stato indicato come il problema più incalzante dal 40% delle PMI a Cipro, dal 32% in Grecia, dal 23% in Spagna e Croazia, dal 22% in Slovenia, dal 20% in Irlanda, Italia e nei Paesi Bassi, contro valori del 7% in Austria, dell'8% in Germania o del 9% in Polonia.

Ha detto Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l'Industria e l'imprenditoria: "Dall'inizio della crisi in poi tutte le risultanze indicano invariabilmente che le PMI devono affrontare ostacoli imponenti e sproporzionati per ottenere i finanziamenti di cui hanno bisogno per sopravvivere e prosperare. Proprio in base a queste riflessioni stiamo introducendo il programma COSME, che si occuperà di semplificare l'accesso delle PMI al credito. Il COSME fornirà uno strumento di garanzia per i crediti alle PMI fino a 150 000 euro, ma in alcuni casi anche oltre tale cifra; si prevede che entro il 2020 circa 344 000 imprese dell'UE riceveranno crediti grazie all'intervento di COSME."

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