Dopo anni di “campagne” per far divenire l’educazione finanziaria argomento centrale nel dibattito politico e sociale, c’è un po’ di disillusione, ma non bisogna arrendersi. E’, quindi, necessario fare di più (molto di più), sapendo che, al di là dei numeri, La posizione italiana sull’educazione finanziaria e deficitaria e non sono sufficienti programmi istituzionali o volontarismo.
1.educazione finanziaria, significa tutto e niente. Comprende o dovrebbe comprendere:
- Educazione creditizia: accesso, gestione, indebitamento ecc.
- Educazione assicurativa: RC auto, Danni, Vita, Cpi ecc.
- Educazione Finanza (investimenti, risparmio)
- Educazione risparmio pensionistico (fondi pensione, PIP, ecc.)
- Ecc. ecc.
2.A chi insegnare
- L’avvicinamento al credito si è da, un lato, molto abbassata intorno ai 14 con le prepagate, dall’altro arriva a oltre gli 80 anni con alcuni finanziamenti.
- Dare continuità: l’educazione non è una sola e non può essere una tantum.
3.Frammentazione e, senza alcun giudizio di merito, modalità troppo diversa dell’offerta: dalle istituzioni alle AA.CC.
- Gli attori: Istituzioni (BI. CONSOB, IVASS CONSOB) che hanno predisposto ottimi programmi di educazione finanziaria ma non per gli operatori, non arriva al largo pubblico, associazioni di categoria/professionali, società commerciali, associazioni dei consumatori.
- Coinvolgimento, anche se con molti dubbi sulla riuscita, della scuola con la S maiuscola.
- Mancanza di una Cabina di regia per coordinare l’attività. Fare sistema.
- Forse sottaciuto per pudore, ma c’è un problema importante che deve essere affrontato e risolto: i fondi. Attualmente, a differenza di vari paesi (gran Bretagna, Usa, ecc.) l’educazione finanziaria è finanziata, quasi sempre, dai soggetti che la somministrano.
5.Obiettivi
- Maggiore fruibilità e verificabilità delle informazioni per consentire scelte consapevoli.
- Semplificazione del linguaggio. Ragionare se educazione finanziaria sia la parola giusta (richiama la scuola, i voti, ecc.) oppure ne vanno trovate altri, ad esempio “pianificazione”. Parola di tutti giorni: pianifichiamo la spesa per la casa, il percorso dell’auto, le vacanze, ecc. E’ una parola che non mette paura.
- Comprendere che è utile non solo a livello individuale ma per il funzionamento collettivo del sistema finanziario e, ragionandoci allo stesso Sistema Stato.
di Fabio Picciolini
Presidente di Consumers' Forum
Presidente di Consumers' Forum