spighePer garantire un approvvigionamento alimentare stabile e di alta qualità per i consumatori europei, migliorando anche la protezione dell'ambiente, la nuova politica agricola comune (PAC) deve rendere le misure "ecologiche" obbligatorie, ma introdurre anche la flessibilità necessaria per permettere agli agricoltori di affrontare le sfide dei mercati. Questo si afferma nel mandato negoziale approvato dal Parlamento mercoledì. Questa è la prima volta che il Parlamento ha pieni poteri legislativi, insieme agli Stati membri, per riformare la PAC.
 
"Oggi abbiamo raggiunto un giusto equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale, in modo che la nuova politica agricola dell'UE sia in grado di fornire ancora più beni pubblici ai cittadini dell'UE. Ma deve anche essere resa meno burocratica e più equa per gli agricoltori, non da ultimo per rafforzarli per far fronte a situazioni di crisi. Questa sarà la nostra posizione al momento di negoziare la sua forma definitiva con gli Stati membri", ha detto dopo il voto il presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro.
 
 
Finanziamento più equo e trasparente per gli agricoltori attivi
 
Le differenze nei livelli di finanziamento per gli agricoltori tra gli Stati membri dovrebbero essere ridotti un po' più velocemente, secondo il Parlamento, rispetto a quanto proposto dalla Commissione europea. Gli agricoltori di nessun Stato membro dovrebbero ricevere meno del 65% della media UE.
 
Il Parlamento ha anche votato a favore della pubblicazione dei beneficiari dei finanziamenti agricoli e ha inserito un elenco di proprietari terrieri, come gli aeroporti e le società sportive, che dovrebbero essere automaticamente esclusi dal finanziamento comunitario a meno che non dimostrino che l'agricoltura contribuisce a una quota sostanziale del loro reddito. Gli Stati membri possono estendere tale lista.
 
"Questa decisione riflette il pensiero dei cittadini europei su come dovrà essere la futura politica agricola dell'UE. Dobbiamo fare in modo di mantenere e promuovere le economie rurali e di assicurare che competitività e protezione dell'ambiente siano compatibili. In questo modo saremo in grado di utilizzare al meglio il denaro pubblico per fornire beni pubblici per tutti", ha detto Luis Manuel Capoulas Santos (S&D, PT), relatore per i regolamenti su pagamenti diretti e sviluppo rurale.
 
Più soldi per i giovani e piccoli agricoltori
 
Secondo il mandato negoziale approvato, i giovani agricoltori dovrebbero ottenere un 25% in più sui pagamenti, per un massimo di 100 ettari, e gli Stati membri dovrebbero essere liberi di utilizzare più fondi per sostenere i piccoli agricoltori.
 
Meno per quelli più grandi
 
Il Parlamento ha sostenuto la proposta della Commissione di stabilire un tetto massimo per i pagamenti diretti a qualsiasi azienda a €300.000, e di ridurre sostanzialmente i pagamenti per chi riceve più di €150.000. Tuttavia, ciò non si applicherebbe alle cooperative che ridistribuiscono i pagamenti ai propri membri.
 
Misure ambientali più flessibili
 
I deputati sono d'accordo che il 30% dei bilanci nazionali per i pagamenti diretti dovrebbe essere subordinato al rispetto delle misure di "greening" obbligatorie, ma sottolineano che misure devono essere rese più flessibili e graduali. Le tre misure principali - Le tre misure principali - la diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti e la creazione di "aree di interesse ecologico" -, rimarrebbero tali, ma con alcune eccezioni, ad esempio, per prendere in considerazione le dimensioni dell'azienda.
 
Aiutare gli agricoltori a far fronte alla volatilità dei prezzi
 
Per aiutare gli agricoltori a far fronte alla volatilità del mercato e a rafforzare la loro posizione contrattuale sui prezzi, le organizzazioni degli agricoltori dovrebbero vere nuovi strumenti a disposizione ed essere autorizzate a negoziare contratti per conto dei loro membri, secondo la posizione del Parlamento. Queste regole "non devono consentire la formazione di cartelli, ma delle organizzazioni di produttori forti dovrebbero aiutare gli agricoltori a liberarsi dalla dipendenza economica e garantire loro un tenore di vita dignitoso", ha dichiarato il relatore per il regolamento sull'organizzazione dei mercati comuni Michel Dantin (PPE, FR).
 
Latte, zucchero e vino
 
Al fine di garantire che la fine delle quote latte non comporti una grave crisi nel settore lattiero-caseario, i deputati suggeriscono di prevedere aiuti per almeno tre mesi per i produttori di latte che hanno volontariamente tagliato la produzione di almeno il 5%. Degli emendamenti che chiedevano una proroga delle quote latte, olre la data di scadenza del 2015, sono state respinte.
 
D'altro canto, il Parlamento ha posto il veto a proposte di permettere la fine delle quote per lo zucchero, in scadenza nel 2015, per consentire ai produttori di barbabietole di prepararsi meglio per la liberalizzazione del settore prevista nel 2020. Il diritto d'impianto della vite dovrebbe anche essere prorogato fino ad almeno il 2030, sostiene il Parlamento.
 
Meno burocrazia nei controlli alla spesa
 
I deputati sottolineano la necessità di ridurre la burocrazia e garantire che le sanzioni contro la violazione delle regole europee siano proporzionate. "Abbiamo bisogno di ridurre il tempo speso dagli agricoltori sulle scartoffie. Gli Stati membri dovrebbero poter creare una richiesta di aiuti che resta valida per diversi anni, in modo che gli agricoltori non debbano registrare la loro richiesta di ogni anno, ma solo quando ci sono cambiamenti", ha detto Giovanni La Via (PPE, IT), relatore per il regolamento relativo a finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC.
 
Prossime tappe
 
La riforma della politica agricola dell'UE sarà decisa congiuntamente dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione. I negoziati dovrebbero iniziare a fine marzo, inizio aprile.
 
Risultati delle votazioni
 
Il progetto di mandato per i negoziati con gli Stati membri sulle future regole di pagamenti diretti è stato approvato con 427 voti a 224 con 32 astensioni.
 
Il progetto di mandato per i negoziati con gli Stati membri sulle norme future per lo sviluppo rurale è stato approvato con 556 voti favorevoli, 95 contrari e 18 astensioni.
 
Il progetto di mandato per i negoziati con gli Stati membri sulla futura organizzazione comune di mercato è stato approvato con 375 voti a 277 contrari e 24 astensioni.
 
Il progetto di mandato per i negoziati con gli Stati membri in materia di norme di finanziamento, di gestione e di monitoraggio è stato approvato con 474 voti favorevoli, 172 contrari e 23 astensioni.
 
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