L’Agenzia europea dei medicinali (EMA) ha
selezionato i primi due farmaci che saranno inseriti
nel progetto pilota di “licenza adattiva”, lanciato a
marzo per rendere più veloce l’accesso ai farmaci in
via di sviluppo. Di cosa si tratta? L’adaptive licensing,
noto anche come “approvazione sfalsata” o “licenza
progressiva”, è un processo di autorizzazione
prospettico, che inizia con l’autorizzazione precoce di
un medicinale in una popolazione ristretta di pazienti
e prosegue con una serie di fasi iterative di raccolta
di evidenze e di adattamento dell’autorizzazione
all’immissione in commercio per consentire l’accesso
al farmaco a popolazioni di pazienti più ampie.
Questo tipo di approccio mira a massimizzare l’impatto
positivo dei nuovi farmaci sulla salute pubblica,
bilanciando l’accesso tempestivo alle cure per i pazienti
con la necessità di fornire adeguate informazioni
sui loro rischi e benefici in continua evoluzione.
Le licenze adattive richiedono il coinvolgimento di
tutti i soggetti che hanno un ruolo nel determinare
l’accesso ai farmaci, tra cui l’Agenzia di regolazione,
l’industria, gli organismi di valutazione delle
tecnologie sanitarie, le organizzazioni che emettono
linee guida sui trattamenti clinici e le associazioni dei
pazienti. L’Agenzia europea dei medicinali contatta
le aziende selezionate per discutere sullo sviluppo
delle licenze adattive e confrontarsi sui punti di forza
e di debolezza riguardanti lo sviluppo, la valutazione,
l’autorizzazione, il rimborso, il monitoraggio e i
percorsi di utilizzo dei medicinali.