Per andare incontro ai cambiamenti dell’intero sistema energetico europeo, l’Autorità italiana per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico sta mettendo in campo varie azioni, previste dal decreto legislativo 102/2014, con cui il nostro Paese ha recepito la Diret tiva europea sull’efficienza energetica (2012/27/CE). Il decreto contiene norme specifiche sul tema della riforma delle tariffe elettriche per i clienti domesti ci, imponendo di “superare la struttura progressiva rispetto ai consumi e adeguare le predette componenti ai costi del relativo servizio, secondo criteri di gradualità”. L’adeguamento della struttura tariffaria deve essere tale da stimolare comportamenti vir tuosi da parte dei cittadini, favorire il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica e non determinare impatti sulle categorie di utenti con struttura tariffaria non progressiva.

LAutorità deve quindi accompagnare l’Italia nel suo “Fuel Switch”, ovvero nel passaggio da fonti energe tiche basate sull’utilizzo diretto di combustibili (fossili e rinnovabili) a fonti basate sul vettore elettrico che è anche quello che meglio di integra con le rinnovabili diffuse sul territorio.

È in corso il procedimento che porterà alla formulazione di nuove tariffe per l’erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica (tariffe di rete) per le utenze domestiche in bassa tensione, e delle componenti a copertura degli oneri generali del sistema elettrico e applicate alle medesime utenze. Gli obiettivi generali del procedimento riguardano:

  • l’allineamento delle tariffe di rete ai costi del servizio;
  • l’utilizzo razionale delle risorse;
  • la promozione delle iniziative di efficienza energeti ca e di sviluppo delle fonti rinnovabili;
  • semplificazione e trasparenza dei documenti di fat turazione.

Per aumentare poi la consapevolezza dei consumatori e stimolare una partecipazione più attiva della domanda, è necessario prevedere un accesso non discriminato ai propri dati di consumo. A tal proposito sono centrali i contatori smart che dovranno essere installati per tutta l’utenza, sia elettrica sia del gas. Ma mentre nel settore dell’elettricità i numeri sono già elevati, in quello del gas l’installazione dei contatori elettronici è ancora agli inizi e c’è ancora una percentuale elevata di stime dei consumi. Le fatture stimate o miste sono il 15,4% nel mercato di maggior tutela e il 31,4% nel mercato libero. E’ quanto è emerso dall’indagine conoscitiva sulla fatturazione delle forniture di energia elettrica e di gas ai clienti di piccole dimensioni della tutela e del mercato libero, svolta dall’Autorità attraverso una rilevazione di dati da 140 venditori (più attività ispettive). I risultati, rife riti al 2013 hanno evidenziato la complessità dei due settori, dovuta all’elevato numero di operatori (in particolare distributori e venditori) e alle loro interazioni.

I risultati dell’indagine. Nel 2013 nel settore elettrico i contatori non telegestiti sono solo il 2% del totale (circa 750mila) e per il 4% di quelli telegestiti si registrano insuccessi nella telelettura. Per il gas il processo di installazione dei contatori elettronici è appena agli inizi, meno dell’1% del totale. Si registrano poi ritardi nella messa a disposizione delle letture (nel settore elettrico il 2,7% dei dati non perviene ai venditori entro i termini previsti dalla regolazione, il 28,1% nel gas) e risulta ancora alto il ricorso a stime dei consumi da parte dei distributori (il 5,3% delle misure nell’elettrico, il 16,9% nel gas). Nel complesso nel settore elettrico sono l’11% le fatture stimate e il 9% quelle miste (con consumi effettivi e con stime). In particolare la percentuale di fatture stimate o mi ste è del 15,4% nella maggior tutela e del 31,4% nel mercato libero. Il 14% delle fatture per i clienti domestici elettrici presenta conguagli, il 16% stime di coda.

Per quanto riguarda il gas, oltre la metà delle fatture presenta consumi stimati, mentre il 27,2% contiene conguagli. L’Autorità evidenzia il comportamento attivo seguito dai consumatori nel settore gas: quasi la metà fa autoletture volontarie, comportamento che per l’Authority “sopperisce alla sostanziale assenza di misuratori elettronici e alla diffusa presenza di misu ratori collocati all’interno dei fabbricati, pertanto non accessibili in assenza dei titolari o di altre persone au torizzate”.

In seguito all’indagine l’Autorità ha introdotto nuove misure per superare i problemi legati alla fatturazione e andare verso letture sempre più basate su consumi effettivi: nuovi obblighi di lettura, incentivi all’u tilizzo dell’autolettura, incremento della periodicità di invio delle bollette e indennizzi automatici per ritardi, divieto di fatture “miste”, nel caso di scelta di fatturazione mensile, tempi certi per le bollette di chiusura in caso di cambio fornitore, voltura o disattivazione.

L’Autorità propone di intensificare la periodicità della fatturazione, con la possibilità di concordare una maggiore frequenza rispetto a quelle previste dalla regolazione, anche per una maggiore consapevolezza dei consumi. Ad esempio, per chi consuma tra i 500 e i 5.000 Smc/anno di gas l’obbligo minimo di invio passa dalle attuali 2 o 3 volte l’anno a un periodo al meno bimestrale, come per la maggioranza dei clien ti dell’elettricità. Inoltre la frequenza di fatturazione dovrà essere sempre coerente con il periodo dei consumi (ad esempio, se il contratto prevede che la bolletta sia emessa ogni due mesi, la fattura dovrà riferirsi a consumi bimestrali) e la fattura dovrà essere emessa entro 45 giorni dal termine del periodo di riferimento, pena il pagamento di un indennizzo automatico di 20 euro a favore del cliente finale. Per le letture con contatori elettrici non telegestiti, si propone di portare l’obbligo minimo di rilevazione dei dati da annuale a quadrimestrale, con l’obbligo di reitera re il tentativo di lettura se per due volte consecutive non fosse andato a buon fine e se non vi fosse alcuna autolettura disponibile. Inoltre, il distributore dovrà pubblicare sul proprio sito internet il calendario dei passaggi del personale incaricato, organizzato almeno per codice postale (CAP).

Per ridurre il fenomeno delle fatture miste (consumi effettivi e stimati), in caso di contatori telegestiti si propone di introdurre il divieto del loro invio a ol tre il 40% dei clienti serviti dal venditore e il divieto di emettere fatture miste per chi ha o sceglie la fatturazione mensile. Per i clienti con contatori non telegestiti inoltre, nel caso in cui si trasmetta l’autolettura, si prevede che non si possa più ricevere una fattura mista con consumi stimati successivi al mo mento della stessa autolettura. Se i dati di misura effettivi non fossero disponibili a seguito di switching e volture per contatori non telegestiti o nel caso siano state già emesse due fatture consecutive in acconto con contatori telegestiti, il venditore dovrà garantire al cliente la possibilità dell’autolettura, mettendogli a disposizione uno o più canali per comunicarla e i tempi utili per farlo; una volta acquisita dovrà inviare i dati al distributore per la relativa validazione ai fini della fatturazione. Interventi sono previsti anche per le fatture di chiusura dei contratti (in caso di cambio fornitore, voltura e disattivazione) di qualsiasi tipo di utenza, gas o luce, domestica e non: l’Autorità preve de che, per garantire il rispetto del tempo massimo di ricezione di 6 settimane previsto dalla normativa, la loro emissione avvenga al più tardi 8 giorni prima dallo scadere delle stesse 6 settimane, anche valutando una riduzione degli 8 giorni in caso di recapito della bolletta via mail o web. In caso di ritardo sono previsti indennizzi automatici a favore del consumatore o anche per il venditore da parte del distributore se quest’ultimo ritarda nella messa a disposizione del dato di misura.

 

 

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