Alla base di tutte queste nuove forme di consumo c’è lo sviluppo del mercato unico digitale e il Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere, Vĕra Jourová, ha ribadito quanto sia importante, per la Commissione Juncker, consentire ai consumatori di essere protagonisti anche nel mercato unico digitale. Per questo a maggio  la  Commissione  lancerà  la  Strategia  per il mercato unico digitale, affinché si superino le barriere contro cui quotidianamente si scontrano cittadini e imprese: dal geoblocco e dalle inefficienze nella consegna dei pacchi oltre frontiera ai servizi digitali non connessi. Troppo spesso i servizi digitali non oltrepassano i confini nazionali e a Bruxelles si sta lavorando per creare un mercato unico digitale che sia davvero in grado di estendere all’ambiente digitale tutte le libertà acquisite nel mercato unico, incentivando crescita e occupazione.

Ad una settimana dalla Giornata Europea del Consumatore, il collegio dei Commissari europei che si stanno occupando della strategia per il mercato unico digitale ha avuto una prima discussione in cui si sono definiti 3 ambiti principali su cui si concentrerà l’azione della Commissione durante il suo mandato:

1. Migliore accesso ai beni e ai servizi digitali da parte di consumatori e imprese.

  • Semplificazione  del  commercio  elettronico transfrontaliero, soprattutto per  le  PMI, grazie a norme armonizzate in materia di contratti e  consumatori  e  a  una  consegna dei pacchi più efficiente ed economicamente accessibile. Oggi solo il 15% dei consumatori fa acquisti online da altri Stati membri, il che non dovrebbe sorprenderci, visto che le spese di consegna finiscono per essere superiori al prezzo effettivo del prodotto.
  • Lotta al geoblocco: troppi europei non possono utilizzare i servizi online disponibili in altri paesi dell’UE, spesso senza alcuna giustificazione, o vengono reindirizzati verso un negozio locale con  prezzi  diversi.  Una  tale  discriminazione non è concepibile in un mercato unico.
  • Modernizzazione   delle   norme   in   materia di  diritto  d’autore  per  garantire  il  giusto equilibrio tra interessi degli autori e interessi degli utenti o dei consumatori. Tale intervento migliorerà l’accesso alla cultura, sostenendo così la diversità culturale, e allo stesso tempo sbloccherà  nuove opportunità  per  artisti  e creatori di contenuti e garantirà una maggiore tutela dei diritti.
  • Semplificazione   del    regime    IVA,    fattore importante     per     incentivare     le     attività transfrontaliere delle imprese, soprattutto le PMI. I costi e la complessità derivanti dal fatto di dover interagire con le norme tributarie di altri paesi rappresentano un grosso problema per le PMI. Secondo le stime, i costi legati all’IVA derivanti    dall’applicazione    di    disposizioni diverse ammontano a 80 miliardi di euro.

2. Creazione di un ambiente propizio che favorisca la diffusione delle reti e dei servizi digitali .

  • Tutti  i  servizi,  le  applicazioni  e  i  contenuti digitali dipendono da connessioni internet ad alta velocità e reti sicure. Al fine di incoraggiare gli          investimenti    nelle    infrastrutture,    la Commissione rivedrà le attuali norme in materia di telecomunicazioni e media, perché siano più adatte a far fronte alle nuove sfide, in  particolar  modo  per  quanto  riguarda  i servizi utilizzati dai consumatori (ad esempio, il numero crescente di chiamate vocali via internet) e i nuovi attori del settore.
  • Lo  spettro  è  fondamentale  per  internet  e migliorare il coordinamento tra gli Stati membri è essenziale. L’Europa ha registrato forti ritardi nell’introduzione dell’ultima tecnologia   4G   a   causa   dell’indisponibilità di  spettro  idoneo.  Lo  spettro  non  si  ferma ai confini nazionali e va gestito secondo un approccio europeo per promuovere un vero mercato unico con servizi paneuropei.
  • La    Commissione    valuterà    la    crescente importanza delle piattaforme online (motori di ricerca, social media, app store, ecc.) per una florida economia di internet, esaminando in che modo rafforzare la fiducia nei servizi online attraverso una maggiore trasparenza, come inserirli nella catena del valore online e come agevolare la rapida rimozione dei contenuti illegali.
  • Oggi il 72% degli internauti europei è diffidente nei confronti dei servizi online perché teme di dover rivelare troppi dati personali. La rapida adozione del regolamento sulla protezione dei dati è fondamentale per rafforzare la fiducia.
    A proposito di protezione dei dati personali, il Commissario Jourová ha detto: “La mia priorità sarà quella di portare a termine la riforma della protezione dei dati e di modernizzare e semplificare le norme di consumo per gli acquisti online e digitali. Il mercato unico digitale, una volta completato, ha il potenziale per diventare il motore della crescita economica nell’Unione europea. Sono determinata a portare a termine i lavori sulla riforma della protezione dei dati entro la fine del 2015”.

 3. Creazione di un’economia e una società digitali europee con potenzialità di crescita a lungo termine

  • L’industria  è  l’asse  portante  dell’economia europea (nel solo settore manifatturiero si contano 2 milioni di aziende e 33 milioni di posti di lavoro). La Commissione intende aiutare tutti i settori industriali a integrare nuove tecnologie e gestire la transizione verso un sistema industriale intelligente (“Industria 4.0”).
  • Standard:    garantire    l’interoperabilità    per le nuove tecnologie è essenziale per la competitività dell’Europa ed è pertanto necessario svilupparli in fretta.
  • Big   Data   e   Cloud   Computing:   affrontare le grandi sfide poste dai megadati, dalla proprietà alla protezione dei dati, passando per gli standard. L’utilizzo del cloud computing è in rapido aumento: pare che la percentuale di dati memorizzati nella “nuvola informatica” sia destinata a passare dal 20% (2013) al 40% nel 2020. Le reti e le risorse condivise possono dare  impulso  alla  nostra  economia,  ma hanno bisogno di un contesto adeguato che ne favorisca la diffusione e l’utilizzo da parte di persone, aziende, organizzazioni e servizi pubblici in tutta Europa.
  • Gli     europei     dovrebbero     inoltre     poter beneficiare pienamente di servizi elettronici interoperabili, dall’e-government all’e-health, e sviluppare le proprie competenze digitali per cogliere le opportunità offerte da internet e aumentare  le  probabilità  di  successo  nella ricerca di un lavoro.
    Günther  H.  Oettinger,  Commissario  responsabile per l’Economia e la società digitali, ha dichiarato: “L’Europa  non  può  essere  all’avanguardia  della rivoluzione digitale con un mosaico di 28 normative diverse per i servizi di telecomunicazione, il diritto d’autore,  la  sicurezza  informatica  e  la  protezione dei dati. Abbiamo bisogno di un mercato europeo, che consenta il fiorire di nuovi modelli di business
    e  permetta alle  start-up  di  crescere  e  all’industria di sfruttare l’internet delle cose. Anche le persone devono investire, migliorando le proprie competenze informatiche, in relazione sia al lavoro che al tempo libero.”
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